Tour of Turkey 2012: Volata con il colpo di Renshaw - Mark al millimetro su Goss. Daniele Colli è 3°
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dal nostro inviato
La Rabobank cala il suo secondo asso in queste volate del Giro di Turchia e a farne le spese è ancora una volta Matthew Goss che sul lungomare di Marmaris si è dovuto piegare alla volata e al colpo di reni del connazionale Mark Renshaw. In un finale convulso l'australiano si è imposto su un gruppetto dove i velocisti si contavano sulla punta delle dita: lo strappo a 10 km dall'arrivo e la prima salita posta poco dopo il via hanno infatti come previsto dato il via a una serie di attacchi che hanno frazionato il gruppo principale composto alla fine da circa 60 corridori.
Il primo velocista a chiamarsi fuori dai giochi è stato Greipel che ha preferito provare a spianare la strada al compagno Hansen (13° a oltre 3 minuti) subito seguito dai big: Vinokourov, Dyachenko, Bardet, Chaves e Duarte. Tutti ci hanno provato ma l'incredibile Grabovski, che aveva già avuto il suo bel da fare nella prima metà della corsa, ha stoppato ogni tentativo e anche la GreenEDGE ci ha messo del suo per far si che il gruppetto si ricompattasse.
A quel punto il plotone puntava verso Marmaris forte di circa 50 corridori tra cui i nostri Modolo, Colli e Viganò. Il primo, dopo il lungo lavoro della squadra nella fase precedente l'ultimo strappo, ha provato ad anticipare la volata ma è stato superato ai 100 metri dall'arrivo. Colli ha invece colto un altro prezioso piazzamento sul podio dietro i due fortissimi australiani: «Il finale era un po' troppo pericoloso - ha detto dopo l'arrivo - ma tutto sommato un piazzamente che mi fa felice vista la durezza della tappa. Nella volata non avevo completamente gambe, i primi due erano imprendibili». Per Viganò, libero di fare la sua volata non essendo presente nel gruppo Petacchi, è invece arrivato un buonissimo quinto posto: «Sono stato fermo 10 giorni - ha detto il corridore della Lampre - dopo la rottura della costola in Belgio e non mi aspettavo di fare questo piazzamento. Avrei però preferito lavorare per Petacchi anzichè cogliere il piazzamento».
A sorridere, oltre al rosso vincitore della tappa che vedremo schierato al via da Herning tra 10 giorni, anche il sempre più leader della corsa Ivaïlo Gabrovski. Il bulgaro non si è lasciato impensierire dai rumors che circolavano questa mattina a Feithye e che volevano tutte le squadre degli uomini di classifica coalizzate per spodestare il corridore orgoglio di una nazione intera. E infatti gli attacchi sono arrivati, non tanto convinti nè ben congeniati ma sono arrivati. E Gabrovski in prima persona nel corso di tutta la tappa si è mosso per andare a prendere anche corridori non messi benissimo in classifica come Deignan, Vinokourov, Golas e il già citato Hansen.
Della bagarre di inizio tappa è riuscito ad approfittare Bandiera che sull'unico GPM ha guadagnato punti importanti per appaiare in testa alla speciale classifica l'asso pigliatutto Grabovsky. Anche Caccia si è mosso più volte per andare in fuga e al secondo tentativo, dopo 40 km, è riuscito ad andare via con Bazayev e il duo Katusha composto da Ignatyev e Gusev (15° a 3'46").
Il bergamasco è stato poi l'ultimo a cedere a 12 km dall'arrivo sotto la spinta dei Colnago. Un plauso va al rientrante corridore bergamasco che ha dimostrato una forma e una generosità da Giro (nonostante non sia tra i 9 selezionati dal team di Citracca) e che in Turchia ha sempre fatto bene scortando alla vittoria nel 2009 e nel 2010 i vecchi capitani Impey e Visconti.
La tappa di domani misura 178 km (ben 45 in più rispetto a quella breve di oggi) e propone un finale molto simile a quello odierno anche se a Turgutreis negli ultimi anni si è sempre arrivati a ranghi compatti. Spazio quindi ancora una volta alle ruote veloci e resistenti e alla fantasia di chi crede ancora di far fuori Gabrovski e il suo team turco.