Amstel Gold Race 2012: Sagan è sempre lì, Purito scompare - Le pagelle: ottimo Vanendert
- AMSTEL GOLD RACE 2012
- Astana Pro Team 2012
- BMC Racing Team 2012
- Alejandro Valverde Belmonte
- Cadel Evans
- Damiano Cunego
- Elia Favilli
- Enrico Gasparotto
- Greg Van Avermaet
- Jelle Vanendert
- Joaquim Rodríguez Oliver
- Mauro Santambrogio
- Maxim Iglinskiy
- Niki Terpstra
- Peter Sagan
- Philippe Gilbert
- Romain Bardet
- Samuel Sánchez González
- Thomas Voeckler
- Óscar Freire Gómez
- Uomini
Enrico Gasparotto - 9.5
Dopo tre anni e mezzo un corridore italiano torna a vincere una grande classica: Enrico Gasparotto ha conquistato oggi il successo all'Amstel Gold Race al termine di una gara in cui il friulano si è gestito con grande esperienza. Il corridore dell'Astana, al successo più prestigioso della carriera, si è giocato tutte le sue carte sul Cauberg controllando e seguendo perfettamente i rivali e poi scegliendo il momento giusto per uscire: il terzo posto conquistato qui nel 2010 sicuramente gli ha insegnato molto di quello che ha messo in pratica oggi. Questa vittoria adesso può aprire scenari completamente nuovi nella stagione del friulano.
Jelle Vanendert - 8
L'anno scorso nelle classiche delle Ardenne era stato un uomo fondamentale per i successi di Philippe Gilbert e adesso che i due hanno preso strade diversi il corridore della Lotto ha potuto pensare solamente a fare la sua corsa. Per tutta la corsa è stato attento a non spendere niente più del dovuto e nella volata finale gli è mancato solo quel poco di cambio di ritmo che gli avrebbe permesso di contendere la vittoria a Gasparotto fino sulla linea. Considerata la grande condizione e le sue caratteristiche sarà un cliente pericolosissimo per la Freccia Vallone.
Peter Sagan - 8
La sua campagna nelle classiche si arricchisce di un altro ottimo piazzamento: ha fatto 4° alla Sanremo, 2° alla Gand, 5° al Fiandre e 3° oggi all'Amstel in una scala in cui manca solamente la vittoria. Il grandissimo talento slovacco in prossimo anno tornerà da queste parti come il favorito numero uno perché avrà dalla sua quel pizzico di esperienza in più che oggi gli è mancato: la volata in cima al Cauberg, infatti, è sempre molto insidiosa e castiga sempre severamente chi parte anche pochi metri troppo presto come capitato oggi a Sagan. Da segnalare anche il tentativo di allungo assieme a Voeckler ai meno otto.
Oscar Freire - 8.5
Vedere Oscarito all'attacco negli ultimi chilometri di una corsa è abbastanza una rarità ma, in passato, qualche numero del genere l'ha già fatto. Oggi il corridore della Katusha, sentendosi battuto nel confronto diretto sul Cauberg, ha fatto l'unica cosa che poteva permettergli di vincere e per poco non ci riusciva veramente: a 8 chilometri dall'arrivo è scattato tutto solo riuscendo a guadagnare un bel margine e venendo ripreso solamente agli ultimi 100 metri. È l'unico che ha veramente provato a fare qualcosa di diverso in un'Amstel noiosetta e quasi banale: si merita un grandissimo applauso.
Philippe Gilbert - 7
Se dovessimo giudicare questo sesto posto per il Gilbert dell'anno scorso il voto sarebbe pienamente insufficiente, se invece guardiamo al Gilbert di questo inizio 2011 allora il giudizio sarebbe quasi entusiastico per quello fatto oggi. Il campione belga già alla Freccia del Brabante aveva dato segnali di risveglio e oggi è riuscito finalmente ad essere protagonista fino all'ultimo: con una condotta più difensiva forse sarebbe potuto arrivare anche sul podio ma la sua grande mentalità vincente l'ha portato ad esporsi in prima persona per fare selezione come nei giorni migliori perché per uno che ha vinto tutto il piazzamento conta poco.
Thomas Voeckler - 6.5
Dopo il gran numero di cui si era reso protagonista mercoledì alla Freccia del Brabante ci aspettavamo qualcosa di più dal combattivo francese: l'assenza di altri corridori vogliosi di non aspettare le ultime battute forse ha condizionato anche lui. Sul Cauberg forse si è fatto trovare un po' troppo indietro ma il quinto posto rimane comunque un risultato ottimo visto che Thomas come miglior risultato all'Amstel aveva solo una 30a posizione nel 2008.
Romain Bardet - 8.5
Scalatore neoprofessionista di 21 anni, Romain Bardet è stato protagonista di una fuga esaltante durata quasi 210 chilometri: il francese dell'Ag2r è andato in fuga con Raymond Kreder e Alex Howes (Garmin), Cédric Pineau (FDJ), Pello Bilbao (Euskaltel), Steven Caethoven (Accent), Eliot Lietaer (Topsport), Sébastien Delfosse (Landbouwkrediet) e Simone Stortoni (Lampre) guadagnando fino a 13' di vantaggio. Sugli strappi olandese Bardet si è letteralmente scatenato facendo selezione tra i fuggitivi e rimanendo prima con Howes e poi tutto solo venendo ripreso solo a 9 km dall'arrivo. Una volta acciuffato dal gruppo, però, è rimasto nelle prime posizioni per aiutare il compagno di squadra Rinaldo Nocentini (ottimo nono al traguardo il toscano) e poi ha chiuso 25° a soli 30" dal vincitore.
Greg Van Avermaet - 7.5
Aveva lasciato la Lotto perché l'esplosione di Philippe Gilbert stava cominciando a togliersi spazi ma dopo solo un anno si è ritrovato il vallone anche alla BMC: Van Avermaet oggi non è fatto condizionare da tutto ciò visto che lui ed un infaticabile Mauro Santambrogio si sono messi a piena disposizione del loro capitano, nonostante quest'ultimo non venisse da un periodo molto brillante. Greg e Mauro hanno fatto un lavoro impressionante per parecchi chilometri ed hanno dato un contributo importante fino ai piedi del Cauberg per far sì che il vantaggio di Freire non diventasse poi incolmabile.
Samuel Sánchez - 6
A venti chilometri dall'arrivo un problema al cambio lo ha costretto ad inseguire e sulle stradine olandesi non è stato affatto facile rientrare: ogni volta che ritrovava la coda del gruppo questo si spezzava su un muro e doveva ricominciare tutto da capo. Nonostante abbia speso tanto il 7° posto è il suo miglior piazzamento all'Amstel e fa sembrare ancor più incomprensibile la sua scelta di saltare Freccia e Liegi per iniziare a preparare il Tour de France.
Damiano Cunego - 6
Il veronese della Lampre è rimasto sempre molto attento nelle prime posizioni sugli strappi e prima del Cauberg ha trovato anche un Daniele Pietropolli in buona condizione ad aiutarlo. Sul Cauberg era riuscito a trovare una buona posizione, subito a ruota di Gasparotto, proprio mentre Gilbert stava accendendo la miccia: purtroppo proprio in quel momento con contatto con Iglinskiy lo ha fatto finire a terra compromettendo tutto. Peccato perché sembrava stare davvero molto bene e non potremo mai sapere fin dove sarebbe potuto arrivare: al posto della Freccia Vallone disputerà il Giro del Trentino (due corse in cui è spesso andato bene) e poi lo vedremo impegnato alla Liegi.
Cadel Evans - 3
Non è assolutamente da Evans staccarsi e ritirarsi a più di 70 chilometri dal traguardo quando il plotone è ancora molto numeroso. Lui stesso aveva dichiarato di non essere al top della condizione ma quello visto oggi è lontanissimo dal vero Evans: probabilmente è stata una brutta giornata no altrimenti sarà molto difficile rivederlo competitivo prima di giugno e luglio visto che di tempo per recuperare in vista delle prossime classiche è decisamente poco.
Alejandro Valverde - 4.5
La caduta in Catalogna gli ha fatto perdere un paio di corse di avvicinamento molto importanti e probabilmente ne ha risentito: la presa di contatto con il nord dopo la squalifica è stata indubbiamente più difficile del previsto. Del trittico delle Ardenne l'Amstel è sicuramente la corsa che meno gli piace e lo dimostrano anche i risultati ma il 22° posto è piuttosto deludente per uno della sua classe: alla Freccia e, soprattutto, alla Liegi vedremo se Balaverde è sempre quello di un tempo e se l'inattività gli ha tolto qualcosa in corsa di così alto livello.
Joaquím Rodríguez - 4
Considerato quello che aveva fatto vedere alla Vuelta al País Vasco e il fatto che l'anno scorso fosse stato l'unico corridore che aveva provato a mettere in difficoltà Philippe Gilbert sul Cauberg, in pochi si sarebbero aspettati di vederlo fuori dal podio oggi, figuriamoci 24° a 22" dai primi al termine di una gara assolutamente impalpabile. In casa Katusha dovranno valutare in fretta i motivi di questo brutto passaggio del catalano perché il Rodríguez visto pochi giorni fa in Spagna non avrebbe rivali mercoledì sul Muro di Huy: se è stata solo una giornata negativa la possibilità di far bene c'è ma per un corridore che non ha mai vinto una classica di prestigio sarebbe un peccato accusare un calo di forma così proprio adesso.
Frank Schleck - 5
È vero, ci sono stati episodi sfortunati, ma al 15 aprile la RadioShack Nissan è riuscita a totalizzare appena due vittorie, entrambe con Fabian Cancellara: nonostante anche oggi la formazione molto competitiva sulla carta, gli uomini di Bruyneel non si sono mai fatti vedere ed il migliore è risultato essere Frank Schleck, 12° al traguardo senza che praticamente nessuno si accorgesse della sua presenza. Ancora peggio il fratello Andy Schleck che è arrivato staccato di più di 5': la sua testa, però, la conosciamo e chiedergli di stare tra i primi in cui che non sia il Tour o la Liegi sembra inutile.
Maxim Iglinskiy - 5.5
Oggi il kazako dell'Astana ha provato a più riprese a mettersi in bella mostra, prima con un attacco assieme ad altri quattro corridori (subito annullato però) e poi prendendo davanti a tutti le prime rampe del Cauberg imponendo un ritmo abbastanza sostenuto. Purtroppo per lui, però, si è distinto soprattutto per il contatto con Damiano Cunego ha rovinato la gara del veronese e di Nordhaug, finiti entrambi sull'asfalto. Dalle immagini in questione la spallate sembra totalmente involontaria anche perché nessuno dei due sembra accorgesi dell'avvicinamento con l'altro ma siamo sicuri che Maxim avrebbe preferito farsi notare per un bello scatto incisivo.
Niki Terpstra - 7
Dopo aver corso da protagonista tutte le corse del pavé, l'olandese della Omega Pharma-Quick Step si è fatto vedere anche oggi quando, nel finale, ha tentato tutto solo di riportarsi su Freire, senza riuscirci. Bisogna comunque dirgli bravo per aver tenuto duro e aver fatto vedere che non è poi così impossibile fare bene sia alla Roubaix che all'Amstel.
Elia Favilli - 7.5
Dopo un 2011 in cui si era messo in luce soprattutto per le due doti di corridore rapido, quest'anno Elia Favilli si sta dimostrato un corridore davvero completo in grado di difendersi molto bene anche sulle salite brevi: il 13° posto di oggi è un grandissimo risultato anche perché il ragazzo della Farnese Vini ha appena 23 anni. Un corridore assolutamente da seguire perché probabilmente neanche lui sa quali siano i limiti fino a cui potrà spingersi in futuro.