Ronde van Vlaanderen 2012: Fabian VS Tom, scontro fra titani - Pozzato e Ballan pronti ad approfittare del marcamento
- RONDE VAN VLAANDEREN - TOUR DES FLANDRES 2012
- BMC Racing Team 2012
- Farnese Vini - Selle Italia 2012
- Omega Pharma - Quick Step 2012
- Orica - GreenEDGE 2012
- RadioShack - Nissan 2012
- Alessandro Ballan
- Edvald Boasson Hagen
- Fabian Cancellara
- Filippo Pozzato
- Giovanni Visconti
- John Degenkolb
- Oscar Gatto
- Peter Sagan
- Philippe Gilbert
- Sebastian Langeveld
- Thor Hushovd
- Tom Boonen
- Uomini
Sarà la prima vera sfida, il primo vero scontro, quello tra Boonen e Cancellara. Due che su queste pietre sanno veramente come esaltarsi, due che hanno nel carniere tre Ronde, due che hanno preparato la stagione mettendo un circoletto rosso attorno a quest'appuntamento. Vietato sbagliare, per entrambi, e non è detto che il vincitore della Ronde sia uno di loro due.
Un anno di differenza li separa e la classe non è affatto sconosciuta a loro, anzi. Eppure le loro storie sportive, attenendoci alla stretta attualità sono così diverse e così simili.
L'uomo di casa, Tommeke, viene da una serie di gare molto felici (per dire, le ultime due corse disputate in Belgio, la Gand ed Harelbeke, le ha vinte) ed ha iniziato la stagione con un piglio decisamente diverso rispetto al 2011.
Allora ottenne l'ultima vittoria stagionale alla Gand-Wevelgem, poi un buco nero enorme, fino al Tour de San Luis, dove si è rivisto il vero velocista (riduttivo chiamarlo così) di Mol.
Quello che vinceva nel 2005 e 2006 il Fiandre, il secondo vestendo addirittura la maglia iridata. Un orgasmo sportivo per il popolo fiammingo e per gli amanti di questo sport, che vedevano un idolo in Tom.
Eppure il vero Boonen pareva essersi perduto, lontano da quegli standard. Ci credevano in pochi, al suo ritorno, o forse ci credevano in tanti, ma così tanti che Tommeke non è mai sparito dai pensieri di fiamminghi e non.
Sta di fatto che Boonen è tornato e, con un'Omega Pharma QuickStep più forte che mai, puntava dritto alla Sanremo (22esimo, rimasto intruppato in una caduta giù dal Poggio) ma punta con ancor più decisione al Fiandre. Ci crede, lo vuole, sa di poterlo ottenere («È vero che finora ho vinto qui al Nord ma da domenica si azzera tutto, ha dichiarato»).
Detta così parrebbe che Cancellara abbia alzato bandiera bianca ancor prima di partire da Brugge. Nemmeno per sogno. Il treno di Berna ha vinto qui nel 2010, vestito di rossocrociato, con una fuga che dire umiliante per Tom, unico a restargli a ruota per venire staccato senza pietà sulle pendici del Muur, è dire poco. Se ne andò lasciandolo tra la sua gente ad inseguire invano.
L'anno scorso ha riprovato un numero simile ma stavolta il maestro dell'assolo è stato raggiunto dagli allievi, con Gilbert e Ballan in prima linea. Vinse Nuyens, come si ricorda, e tutto fu fatto pur di non lasciare la doppietta allo svizzero. Stesso copione, se non più accentuato, fu recitato a Roubaix e Cancellara non la prese troppo bene.
Da bravo diplomatico quale lui è ha saputo aspettare, si è allenato duramente, ancor più degli anni scorsi, e già al Qatar ha fatto prove di Classiche del Nord, sfruttando i ventagli. Un Cancellara che a Sanremo ha fattto fuoco e fiamme, portando Gerrans e Nibali al traguardo, infischiandosene di chi c'era dietro, di quanto era il distacco, giocandosela a viso aperto. Secondo posto amaro? Probabile, dopo la faticaccia compiuta nei 298 km della Classicissima.
Insomma, sino ad oggi abbiamo visto un Cancellara attivo, molto attivo (qualcuno sostiene pure troppo) eppure poco vincente, se si comparano i tentativi di vittoria con gli effettivi primi posti (solo alle Strade Bianche ha fatto saltare tutto).
E però il Cancellara visto a Sanremo, con l'accelerazione possente, motoristica (nessuna allusione), sul Poggio, la discesa da manuale, le tirate a 60 km/h in pianura e la volata perduta, sì ma con onore, dovrebbe far paura a Boonen.
Paura per la fame che avrà domani questo bernese, questo Campione con la "c" maiuscola, all'apparenza rimasto con un pugno di mosche in mano sino ad oggi ma proprio per questo desideroso di rifarsi in casa di Tommeke, amico-nemico o, per meglio dire, rivale.
Si prospetta uno scontro tra titani, con Boonen pronto a compiere allunghi che parranno miracoli agli occhi dei suoi tifosi, mentre Cancellara vorrà rompere le uova nel paniere al ragazzo di Mol («ma per vincere dovrò staccarlo»), mettendo finalmente un po' di fieno in cascina (e non parliamo di piazzamenti).
In questo duello epico si potranno inserire tanti corridori non troppo inferiori ai nostri due sopra citati. A partire da due giovanotti, Sagan e Boasson Hagen, che potrebbero davvero fare bene, anche (soprattutto?) sfruttando questo marcamento stretto tra i due titani.
Sagan e Boasson Hagen (rispettivamente classe '90 ed '87), due che hanno già fatto vedere che sanno vincere una Classica, possono vincerla, la vinceranno. La gestione di corsa delle relative squadre, nel non semplice tentativo di mettere nel sacco RadioShack e soprattutto Omega Pharma, sarà fondamentale per ottenere un bel risultato che di sicuro è nelle corde dei due.
Non ci sentiamo di mettere il vallone Philippe Gilbert tra i principali lottatori: felici di essere smentiti, non possiamo non notare come sia stato lo stesso Gilbert a dire nei giorni scorsi che difficilmente potrà essere tra i primi per il Fiandre. Ballan è un ripiego di lusso per la BMC, tutto sta nel capire che condizione avrà il Veneto.
Restando in Italia e sempre in Veneto, ecco la coppia che non scoppia ma potrebbe far scoppiare (gli altri): Filippo Pozzato ed Oscar Gatto. Quest'ultimo ha dimostrato nelle ultime corse che i passi avanti predicati nel 2011 da Scinto no erano solo parole al vento mentre Pozzato ha visto i suoi piani di primavera scombussolati.
La clavicola fratturata in Qatar pareva un ostacolo insormontabile ma il vicentino è tornato in sella già al Laigueglia, a pochi giorni dall'operazione. A Sanremo era davanti, con gran sorpresa dei più (ma non di chi lo ha seguito in questi mesi) ma con il Fiandre si apre la stagione vera di Pozzato e della Farnese Vini. Fiandre e Roubaix come obiettivi principali, il resto che verrà sarà tutto ben accetto.
Dovrà stare molto attento ad entrare nelle fughe buone, a concedere il minor terreno possibile a Cancellara e Boonen, ad attaccare, anche. Perché è così, uscendo fuori dagli schemi di una corsa che pare avere il canovaccio già disegnato, con Boonen primo attore e Cancellara guastafeste di Fiandra, che l'Italia potrebbe tornare inaspettatamente (ma non troppo, suvvia) sul gradino più alto del podio. Sfida tra due titani, quindi, ma occhio agli outsider.