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Gent-Wevelgem 2012: Boasson Hagen-Cavendish, il nervosismo Sky - Le pagelle: Sagan super, bravo Paolini

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Tom Boonen - 10
Beh, oggi il 10 Tom se lo merita, non foss'altro per il fatto che, dopo il successo di Harelbeke, nessuno l'avrebbe biasimato se avesse staccato un attimo la spina in attesa di dare tutto al Giro delle Fiandre. Invece arriva un'altra vittoria che contribuisce ad aumentare il morale della truppa Omega (già gasatissima, diamo a Steegmans un 8 estendibile anche agli altri biancocelesti di Lefévère) e che dà continuità al massimo livello alle prestazioni del gigante di Mol. Purtroppo la miss che l'ha premiato non è stata all'altezza di quella di Harelbeke, ma non si può avere tutto dalla vita...

Peter Sagan - 8.5
Oggi il ragazzino è stato veramente eccellente, e si è dovuto arrendere solo al mostro sacro che ben conosciamo. Ci è piaciuto soprattutto nel frangente in cui non ha avuto paura di accodarsi a Cancellara a oltre 30 km dal traguardo, né di collaborare con Fabian. Poi ha conservato buone energie per lo sprint, e il secondo posto non è assolutamente disprezzabile, considerando anche i nomi che si è lasciato alle spalle. Quella di oggi sì che è una tappa notevole nel suo percorso di crescita che lo porterà molto presto a vincere parecchio anche da queste parti.

Matti Breschel - 7.5
Ci ha creduto parecchio, sin dal Kemmelberg. E poi si è impegnato a fondo, nello sprint, per agguantare un podio che era tutto meno che scontato.

Óscar Freire - 6.5
Passo indietro rispetto ad Harelbeke, principalmente per il fatto che su un percorso più favorevole ha perso due posizioni rispetto all'altro giorno. Però piace molto la costanza che sta esibendo. Vedremo se domenica prossima s'inventerà qualcosa.

Edvald Boasson Hagen - 5
5 come il quinto posto, e l'insufficienza fa oggi rima con incoscienza, quella di cercare un varco impossibile tra Goss e Marcato, e di scazzottare quest'ultimo. L'ha fatta franca, ma per un errore marchiano dei giudici. Non bastasse, in casa Sky si profila una prima spaccatura stagionale con Cavendish. Ma per quest'ultima cosa non è sua la colpa.

Mark Cavendish - 4.5
Ora, non è che la Gand abbia un percorso da mani nei capelli. Insomma, non è un Fiandre, ci si può salvare, per poi sprintare. L'iridato invece è andato nel pallone sul Kemmelberg, e ha poi perso il controllo del team, che pure doveva essere costruito tutto intorno a lui. Urgono chiarimenti interni, ma resta la responsabilità di non essersi fatto trovare al meglio della condizione in una fase importantissima della stagione, quando un mese fa (vedi vittoria a Kuurne) pareva volare.

Fabian Cancellara - 6.5
Anche su un percorso non particolarmente adatto non ha fatto mancare il suo attacco dalla distanza. È vero che quell'azione è stata determinante per tagliare fuori dalla contesa un bel po' di ruote veloci, ma per una volta possiamo tirargli le orecchie e immaginare che se avesse fatto la sua sparata nel finale, avrebbe avuto qualche chance di successo. Ma sono dettagli, le sue gare sono propriamente quelle delle prossime due domeniche, e il suo avvicinamento ad esse è stato magnificamente, sventatamente spettacolare. Ci va bene così!

Daniele Bennati - 6.5
Il migliore degli italiani al traguardo (sesto) ha fatto corsa di vertice, gli è mancato qualcosa allo sprint perché a quel punto al podio ci si poteva credere. Ma la foratura patita ai 13 km gli ha tolto sicuramente qualcosa. La vittoria è lì, ci sta girando intorno, chissà se riuscirà ad afferrarla nei prossimi giorni...

Filippo Pozzato - 6.5
Anche per lui il voto va più che altro alla continuità di risultati: incassa un'altra top ten e recrimina un po' perché Gatto (6 a Oscar, comunque presente nel finale) l'ha lanciato troppo presto. Possiamo comunque dire senza tema di smentita che ci troviamo di fronte a un Pozzato ritrovato, e ciò è un bene su tutta la linea.

Alessandro Ballan - 6.5
Tra i più attivi sul Kemmelberg, continua ad essere il migliore nel vuoto pneumatico della BMC nelle gare fiamminghe. Lo attendiamo con fiducia domenica prossima.

Luca Paolini - 7
Scatenato a tratti, costante e insistente come una zanzara, fa di tutto per eliminare quanti più avversari possibile al suo capitano Freire. Si è ritagliato nella Katusha un ruolo nel quale potrà brillare per diversi anni ancora.

André Greipel - 5
Vince la volata dei battuti, ma sono queste le soddisfazioni che si aspettava dalla campagna del Nord?

Philippe Gilbert - 4
In netta crescita rispetto al 2 di Harelbeke: oggi l'abbiamo visto addirittura scattare, per qualche secondo, quando eravamo lontanissimi dal traguardo. In netto ritardo in vista del Fiandre, ma chissà, forse qualcosa di buono per la Liegi riuscirà veramente a inventarselo.

Marco Marcato - 6.5
Settimo al traguardo con tanto di pugno ricevuto da Boasson Hagen. Risultato non disprezzabile, anche se da lui ci si aspetta sempre l'attacco bello e impossibile, cosa che in queste gare non sta arrivando.

Matthew Goss - 5.5
Sicuramente rallentato dalle gimkane di EBH, ma che abbia qualcosa in meno rispetto al 2011 è ormai un dato di fatto.

John Degenkolb - 5.5
È chiaro che non si può pretendere la luna, considerata la sua giovane età, ma dispiace che nella gara probabilmente più adatta a lui non sia riuscito a resistere coi migliori fino alla fine.

Giovanni Visconti - 6
Sufficienza stiracchiata ma di incoraggiamento, visto che non è facile riprendere confidenza con determinate gare dopo anni di assenza. Porta a casa un decimo posto che può essere un primo mattoncino in attesa di qualche acuto nelle prossime gare.

Jon Izagirre - 7
In fuga tutto il giorno e poi 15esimo al traguardo, niente male per un quasi esordiente nelle gare del Nord. Specie se il DNA non è fiammingo, ma basco.

Koen Barbé - 8
Il votone è tutto per quel cambio dato a Cancellara (!) a poco più di 30 km dalla fine, dopo 190 di fuga e con l'anima fuori dai denti per la fatica. In quel gesto, l'essenza del ciclismo leale e a suo modo strafottente.

Marco Grassi

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