Critérium International 2012: Evans corsaro sazia la sete BMC - Crono a Cadel. Al mattino Vachon in volata
- Critérium International 2012
- BMC Racing Team 2012
- Bretagne - Schuller 2012
- La Pomme Marseille 2012
- Sky ProCycling 2012
- Cadel Evans
- Christophe Le Mével
- Christopher Froome
- Clément Koretzky
- Danilo Wyss
- David Le Lay
- Florian Vachon
- Fränk Schleck
- Gregoire Tarride
- Igor Antón Hernández
- Julien Bérard
- Laurent Mangel
- Marco Pinotti
- Michael Rogers
- Rinaldo Nocentini
- Salvatore Puccio
- Simon Geschke
- Uomini
"Il vero dinamismo consiste nel pensare e nell'agire con calma, ma senza mai arrivare in ritardo". Un adagio che deve aver tormentato gli stati generali della BMC nei primi mesi della stagione. Orchestrata con largo anticipo rispetto all'epilogo della scorsa stagione, la banda di tenori composta da tre (ex) campioni del Mondo, dal vincitore dell'ultimo Tour de France e dal dominatore incontrastato delle Classiche, ha iniziato l'anno mietendo insuccessi e magre in ogni angolo del globo. Fino al primo pomeriggio di oggi, sabato 24 marzo, data che segna in modo inequivocabile il "giorno 0" della nuova era. Sinossi: Critérium International. Attore protagonista: Cadel Evans.
Riprende slancio dalla competizione apripista della Grande Boucle, organizzata dall'A.S.O., la rincorsa verso il posto al sole di Parigi della maillot jaune 2011, apparsa troppo sbiadita per essere vera non più di due settimane fa sulle strade della Tirreno-Adriatico. L'aussie si è prontamente riscattato nella breve cronometro (appena 6500 metri) di Porto-Vecchio nella seconda frazione della due giorni francese, regolando sul filo dei centesimi il connazionale, tre volte iridato nell'esercizio del tic-tac, Michael Rogers, e dando un secondo al tedesco Geschke (Project IT4l), già a ridosso del podio questa mattina.
Il campione del Mondo di Mendrisio, chiamato a difendere domani le insegne del primato, ha inflitto invece un gap di 11'' a Chris Froome e di 22'' ad un Fränk Schleck per il quale il test più attendibile in ottica Ardenne sarà proprio quello della tappa regina. Migliore degli italiani, sesto a 2'' dal compagno di squadra, è risultato essere come da pronostico Marco Pinotti, mentre velleità d'alta classifica potrà continuare a cullare anche Rinaldo Nocentini, oggi 34° a 15'' e chiamato all'assalto per confermare lo stato di grazia emerso nella Corsa dei Due Mari.
Un anello di 89 chilometri intorno a Porto-Vecchio aveva dato il via in mattinata alla due giorni transalpina, regalando la prima ed unica chance ai pedali veloci. A scombinare i piani degli sprinter hanno provato Berard (Ag2R La Mondiale), Le Lay (Saur-Sojasun) e Tarride (La Pomme-Marseille), evasi dal plotone nelle battute iniziali e raggiunti, dopo aver guadagnato un vantaggio massimo di 2', poco dopo essersi lasciati alle spalle la metà della fatica e con Berard, primo sulla Côte de Conca con incentivo maglia a pois, ultimo ad arrendersi.
Ad avvantaggiarsi è stato allora un gruppetto di 46 unità comprendente tutti gli uomini più attesi in chiave classifica generale, che ha rapidamente tagliato fuori dai giochi il troncone restante, nel quale si è fatto cogliere di sorpresa Le Mével. Nel lungo viale che conduceva alla linea d'arrivo, a spuntarla è stato Florian Vachon, al secondo sigillo stagionale dopo il successo nella Classic Loire Atlantique, che amplifica così il momento d'oro della Bretagne Schuller già a segno ieri in Normandia.
Alle sue spalle Danilo Wyss e Clément Koretzky: gli alfieri di BMC e La Pomme conquistano un podio che è frutto di esplosività di dita e non di gambe. A piazzarsi sono stati infatti i "migliori" a tirare i freni dopo che, con una manovra irregolare, Mangel (Saur-Sojasun) ha fatto rovinare a terra Salvatore Puccio a 50 metri dallo striscione d'arrivo, provocando un ruzzolone collettivo. Per il siciliano della Sky, vincitore del Fiandre riservato agli under 23 un anno fa, oltre alle contusioni il rammarico per non essersi potuto giocare fino in fondo la possibilità di centrare il primo assolo nella categoria, dopo aver fatto lavorare la squadra ed essersi trovato nella posizione ideale in rampa di lancio.
La resa dei conti resta fissata a domani. La breve kermesse in terra di Corsica riserverà infatti, come di consueto, il veleno nella coda con l'arrivo posto in cima al Col de l'Ospedale dopo una scalata di oltre 14 chilometri ad una pendenza media superiore al 6% che farà da sipario ad una frazione, 179 km con partenza da Porto-Vecchio, da percorrere con la strada ad inerpicarsi sotto i tubolari per oltre un quinto del percorso. Di giallo vestito, Evans avrà il primo antipasto di ciò che lo attenderà col caldo di luglio. Alla pattuglia d'assalto guidata da Froome, Schleck ed Antón, il compito di testare la fedeltà e la resistenza delle truppe rossonere.