Milano-Sanremo 2012: Arranca ma spera, è l'Italia degli altri - Da Pozzato a Cunego a Di Luca...
- MILANO - SANREMO 2012
- Acqua & Sapone 2012
- Colnago - CSF Inox 2012
- Farnese Vini - Selle Italia 2012
- Lampre - ISD 2012
- Utensilnord Named 2012
- Alessandro Petacchi
- Angelo Pagani
- Damiano Cunego
- Danilo Di Luca
- Fabio Bordonali
- Filippo Pozzato
- Francesco Reda
- Francisco Javier Vila Errandonea
- Gianluca Brambilla
- Oleg Berdos
- Oscar Gatto
- Pierpaolo De Negri
- Sacha Modolo
- Uomini
La Classicissima delle squadre italiane: della condotta di gara della Liquigas abbiamo già parlato a lungo anche perché gli uomini di Amadio sono quelli che si sono messi più in evidenza con Vincenzo Nibali terzo e Peter Sagan quarto, però in questa Milano-Sanremo c'erano al via anche altre cinque squadre del nostro paese, la Lampre-ISD, l'Acqua & Sapone, la Farnese Vini-Selle Italia, la Colnago-CSF Inox e la Utensilnord.
In quest'analisi sulla prova delle nostre compagini partiamo, per motivi di rango, dalla Lampre-ISD che si presentava al via con Alessandro Petacchi e Damiano Cunego tra gli altri. Non è facile effettuare un bilancio della prestazione dei blu-fucsia, soprattutto perché bisogna tenere conto di tanti fattori: se guardiamo solamente il risultato o l'atteggiamento in gara, infatti, la bocciatura sarebbe netta perché per un team italiano della massima categoria piazzare il proprio miglior uomo, Damiano Cunego, al 43° posto (dopo una condotta di gara ampiamente anonima da parte del team) non può che essere deludente. Le attenuanti, però, ci sono e su tutte c'è il ritardo di condizione di Alessandro Petacchi che è riuscito comunque a tenere duro per quasi 250 chilometri prima di essere costretto ad alzare bandiera bianca.
Lo spezzino, vincitore a Sanremo nel 2005, era anche stato capace di rimanere nel primo gruppo dopo le Manie ma a 38 anni una lontananza dalle corse di un mese pieno in fase di avvicinamento ad una gara così prestigiosa si fa sentire parecchio: la tripla cancellazione di Giro di Sardegna, Classica Sarda e Giro del Friuli è stata un brutto colpo anche perché poi gli inviti per molte corse erano ormai decisi e non ci si poteva inventare molto. La gara di Cunego, invece, vogliamo interpretarla in un'ottica positiva (anche se ci sarebbe piaciuto che Damiano mettesse il muso in prima linea almeno una volta in quasi 300 km) perché la partecipazione del veronese è stata decisa praticamente all'ultimo momento, forse proprio per avere un'alternativa in una squadra costruita per Petacchi: il gap con chi ha preparato la Sanremo per puntare alla vittoria s'è visto ma Cunego ha comunque trovato le forze per arrivare nel gruppo a 20" da Gerrans, pur decidendo poi di non fare la volata che comunque lo avrebbe portato a fatica tra i primi 20; un giornata incoraggiante quindi e forse anche utile, visto lo svolgimento, in vista di corsa nervose come quelle del Nord, l'Amstel in particolare.
Una prova ottima è stata quella dei ragazzi della Farnese Vini che hanno messo sulla strada la loro solita grinta e non si sono voluti accontentare di stare lì in attesa del finale: una formazione Professional che riceve una Wild Card per una Classica Monumento, pur avendo in organico un ex vincitore come Filippo Pozzato, potrebbe anche sentirsi dispensata dai lavori in testa al gruppo, invece gli uomini di Luca Scinto si sono fatti vedere praticamente dal primo all'ultimo chilometro. Inizialmente il primo ad entrare in azione è stato il ligure Pierpaolo De Negri che è entrato nella lunga fuga del giorno ed è rimasto in avanscoperta per circa 250 km; sui Capi, poi, si sono viste anche diverse maglie giallo-fluo a tirare e negli ultimi chilometri sono entrati in scena Oscar Gatto e Filippo Pozzato con quest'ultimo che ha ottenuto un fantastico sesto posto, quasi impensabile dopo la frattura alla clavicola di un mese fa.
I giovani azzurri della Colnago-CSF forse hanno reso un poco sotto alle attese ma per molti, anche un talento come Enrico Battaglin, il divario di esperienza alla lunga ha tolto qualcosa: la banda di Reverberi, comunque, non ha mancato la fuga del mattino (presente Angelo Pagani) ed ha conservato un paio di uomini per il finale. Sacha Modolo, dopo il quarto posto all'esordio nel 2010, oggi non è andato oltre un 24° posto mentre gli osservatori più attenti avranno sicuramente notato una maglia azzurra e bianca che tentava di seguire la progressione di Fabian Cancellara sul Poggio, purtroppo senza fortuna: era quella di Gianluca Brambilla, già quarto quest'anno al Laigueglia e al suo esordio nella Classicissima.
Si è distinta per sfortuna invece la Sanremo dell'Acqua & Sapone che puntava molto su Danilo Di Luca, soprattutto in caso di corsa dura come poi è stato: Danilo è finito a terra la prima volta giù da Le Manie, ma è riuscito subito a riportarsi nella prima parte del gruppo; ma quando, sulla Cipressa, è rimasto coinvolto in una seconda caduta, l'abruzzese ha dovuto dire addio al treno buono. Nell'ordine d'arrivo il migliore è stato Francesco Reda mentre tutti gli altri sono rimasti indietro nel frazionamento nel gruppo dopo Le Manie: gli uomini in bianco dell'Acqua & Sapone hanno tentato di aiutare quelli della Sky nel tentativo, non andato a buon fine, di ricongiungimento.
Per ultimi teniamo Fabio Bordonali e la sua Utensilnord che, pur non avendo in rosa un campione di grido e con un budget probabilmente abbastanza inferiore a tutte le altre, non ha certo sfigurato. Il moldavo Oleg Berdos si è fatto vedere nella lunga fuga che ha caratterizzato la prima parte di corsa ed è stato anche l'ultimo ad arrendersi tentando un ulteriore scatto quando il gruppo si era già riavvicinato a meno di 20" dai battistrada: nonostante questo (e un piccolo problema meccanico) Berdos è riuscito anche a terminare la corsa anche se a 20'18" da Gerrans. Ma la maglia della formazione del team manager bresciano s'è vista anche sulla Cipressa grazie all'attacco del basco Patxi Vila che assieme all'olandese Hoogerland è riuscito a tenere per qualche chilometro un margine di una quindicina di secondi di vantaggio sul gruppo. Insomma, c'è da tornare a casa contenti.
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