Milano-Sanremo 2012: Dalla punzonatura fantasma a una corsa aperta a tutti: ci siamo!
- MILANO - SANREMO 2012
- BMC Racing Team 2012
- Liquigas - Cannondale 2012
- Omega Pharma - Quick Step 2012
- Sky ProCycling 2012
- Alessandro Ballan
- Damiano Cunego
- Danilo Di Luca
- Edvald Boasson Hagen
- Elia Viviani
- Fabian Cancellara
- Filippo Pozzato
- Greg Van Avermaet
- Mark Cavendish
- Matthew Harley Goss
- Oscar Gatto
- Peter Sagan
- Philippe Gilbert
- Thor Hushovd
- Tom Boonen
- Vincenzo Nibali
- Óscar Freire Gómez
- Uomini
Scena 1: esterno giorno, ingresso del Castello Sforzesco, Milano. Un passante: «Mi scusi, vedo che ha il pass al collo. Per quale evento?» - «La Milano-Sanremo» - «Ah sì? E quando si corre?».
Sarà che quella che fino a non troppi anni fa apriva la stagione del grande ciclismo è diventata oggi una delle tante corse nel calendario, sarà che effettivamente davanti al Castello Sforzesco c'è poco rosa, ammiraglie sparse qui e là e nessun corridore.
Sta di fatto che la Milano-Sanremo che domani alle 9.59 partirà da Via della Chiesa Rossa, periferia sud del capoluogo lombardo, è un fantasma che si aggira per il centro milanese. È la vigilia di uno dei principali eventi di RCS Sport, la quale pare aver fatto di tutto per promuovere la Classicissima: ieri la premiazione di Eddy Merckx con il Trofeo Senza Fine, oggi la tavola rotonda di salvaiciclisti ed un incontro con la stampa (ma soltanto per pranzare) con il Presidente Renato Di Rocco.
Il pomeriggio avrebbe dovuto vedere la punzonatura, con le squadre che, nello splendido scenario del Castello Sforzesco, sarebbero state presentate ad appassionati e non. E invece?
E invece le squadre ci sono, ma solo di facciata; un'ammiraglia per uno basta e avanza, i corridori restano in albergo e la città continua la sua vita, ignara dell'evento. È così che una Classica, ed il ciclismo tutto, lentamente decade, scende nell'anonimato, diventa un buco nero nell'emozione di tanti italiani.
Il clima benevolo, quasi primaverile, pure invoglierebbe la folla che si aggira per i cortili del Castello, ma non certo per la Classicissima. Sole che, nascosto tra le nuvole, probabilmente non accompagnerà i corridori attraverso le sei province (Milano, Pavia, Alessandria, Genova, Savona ed Imperia) tra il capoluogo lombardo e la città dei fiori. Una volta superati i 532 s.l.m. del Passo del Turchino ci si affaccerà sul mare.
Tregua, ma nemmeno troppa, sino a che verrà superata Savona, dopodiché sarà gara vera. Al km 199, in località Noli, si entra in paese ma se ne esce subito, attraversando le antiche mura del borgo. Inizierà la breve ma impegnativa salita delle Manie.
Qui si potrà operare un primo forcing e provare a stancare i velocisti e le loro squadre. La discesa porterà a Finale Ligure, ma il traguardo sarà ben lontano. Superati i Capi (Mele, Cervo e Berta), ormai non più in grado di creare il benché minimo imbarazzo, ecco che dopo Imperia, in località San Lorenzo al Mare, inizia la salita della Cipressa.
I chilometri alle spalle sono ben 270, inizia la penultima ascesa della Classicissima. Sarà decisivo attaccare per chi, come Di Luca o Cunego, punta ad evitare la volata. Tornati sull'Aurelia ecco il Poggio, con 288 km alle spalle. I 3700 metri che portano al Poggio di Sanremo sono da affrontare di potenza, è il punto in cui o porti via un bel gruppetto o lasci tutto nelle mani dei velocisti. Spesso scollinare per primi e con qualche secondo sugli inseguitori non è affatto una certezza di poter giungere al traguardo, tutt'altro.
Il rettilineo finale è ormai dal 2008 posto sul bel Lungomare Italo Calvino, una strada non troppo larga che facilita i colpi di mano, fu proprio una sparata di Cancellara a battezzare questo traguardo. Ancora come nel 2008 (ma non solo), Cancellara è un uomo più che temibile per domani, anche se la coppia Sky formata da Cavendish (per la volata) e Boasson Hagen (in caso di corsa dura) fa veramente paura.
Temibile pure la Liquigas, che ha in Sagan il suo spauracchio in gran forma, in Nibali un attaccante sia da salite che da discese, in Viviani la speranza ed il futuro. Decimata la BMC: Gilbert a mezzo servizio, Hushovd assente per l'influenza e Van Avermaet non in pienissima forma, Ballan che tocca ferro. La squadra di Andy Rhys doveva essere l'asso pigliatutto della stagione, per adesso è rimasta con un pugno di mosche in mano.
Attenzione a Goss, campione uscente, a Freire, uno che non molla mai anche quando dice di voler attaccare la bici al chiodo, e ad un Boonen letteralmente rigenerato dalla nuova Omega Pharma-Quick Step. Si dice che pure il nostro Bennati sia tirato a lucido ed i risultati più recenti in effetti fanno pensare proprio questo. Saprà l'aretino cogliere l'occasione che ormai potrebbe essere quella della vita e piazzare la zampata nella Classicissima? E poi ecco Pozzato, in forma sempre crescente, che ha fatto di tutto per esserci: probabile, vista la condizione ancora non superlativa, che si metta al servizio di Oscar Gatto.
Tutte supposizioni e probabili scenari, questi che ci prefiguriamo. Avremmo di gran lunga preferito chiedere direttamente ai corridori come stavano, cosa pensavano, quali erano le intenzioni per domani. Avremmo voluto vedere un Castello Sforzesco ornato a festa, cartelloni pubblicitari grandi così per la Milano-Sanremo. Avremmo immaginato una sfilata di ammiraglie e Campioni attorno a Piazza Castello, la folla che applaude i beniamini (ma ne esistono ancora?), salutati come prima di una partenza per un lungo viaggio, quale la Sanremo è.
Avremmo voluto tutto questo ma la verità è che RCS, per tanto che abbia fatto, ha comunque sbagliato qualcosa sul versante della promozione dell'evento. Urge da parte di tutti, a partire dal Direttore Generale RCS, Michele Acquarone (che pure dovrebbe essere uomo di marketing), un ripensamento su quanto fatto. Il tutto per non cadere nello stesso errore di oggi, con il popolo così vicino eppure lontano da una Sanremo che solo i suiveurs - sempre i soliti - pare sappiano avrà luogo.