Étoile de Bessèges 2012: Doppio Coppel, tappa e corsa - Ma in Francia il maltempo è il vero protagonista
- Étoile de Bessèges 2012
- Cofidis, le Crédit en Ligne 2012
- FDJ - Big Mat 2012
- Saur - Sojasun 2012
- Team Argos - Shimano 2012
- Team Europcar 2012
- Vacansoleil Pro Cycling Team 2012
- Véranda Rideau - Super U 2012
- Anthony Ravard
- Bobbie Traksel
- Daniele Colli
- Davide Malacarne
- Franck Vermeulen
- Justin Jules
- Jérôme Coppel
- Kris Boeckmans
- Marcel Kittel
- Marco Marcato
- Maxime Bouet
- Nacer Bouhanni
- Pierre Rolland
- Rein Taaramäe
- Stéphane Poulhiès
- Uomini
Si sa, il ciclismo europeo non sta attraversando un bel momento, specie dal punto di vista organizzativo. In Spagna Vuelta Murcia e Castilla y León han dovuto ridurre il numero delle loro tappe, mentre Clasica de Almeria e GP Miguel Indurain sono in difficoltà.
In Italia il Giro di Sardegna chiude baracca quest'anno; in Francia, fuori dall'orticello felice dell'ASO, gli organizzatori delle corse di febbraio devono lottare duro contro la concorrenza più esotica, come han fatto quelli del Giro del Mediterraneo che quest'anno sono riusciti a metter su la corsa con un intervento in extremis della federazione francese per sanare i buchi del bilancio.
Non aiuta certo, dunque, ciò che è avvenuto in quest'ultima edizione dell'Étoile de Bessèges, a mantenere lo status quo delle corse europee, che oltre a dover affrontare le difficoltà organizzative alle volte devono lottare cappe e spada anche col maltempo. Che quest'anno si è accanito anche sull'Europa mediterranea e sul dipartimento del Gard, nella temperata Linguadoca.
È dunque un sole beffardo quello che saluta la partenza della corsa da Beaucaire: la temperatura è di poco superiore allo zero e nel complesso, sarà la più tranquilla delle 5 giornate di corsa, dal punto di vista metereologico. È tappa per sprinters e Nacer Bouhanni (FDJ), talentino francese al secondo anno tra i pro', sorprende Marcel Kittel sul traguardo di Bellegarde.
Il giorno dopo cominciano i guai: Nîmes si sveglia sotto la neve e non si può partire. Per fortuna a Saint-Ambroix, sede d'arrivo, la situazione è migliore: la partenza viene fatta slittare al km 88 e dunque la tappa è salva, sebbene sia lunga solo 58 km.
I corridori non sono molto felici della situazione e ciò traspare in partenza, quando Anthony Ravard, vincitore della passata edizione, tenta più volte di andare in fuga ma viene ripreso (e preso a male parole) dal resto del plotone: il gruppo vuole la neutralizzazione fino all'arrivo nel circuito finale, dove Kittel si rifà con tappa e maglia bruciando Kris Boeckmans, nuovo acquisto Vacansoleil, e Bouhanni.
Nella terza tappa l'agonismo torna a farla da padrone, con un'impresa da lontano che porta Pierre Rolland, maglia bianca all'ultimo Tour de France, a conseguire tappa e maglia a Bessèges: il capitano Europcar si fa promotore di un'azione a più di 70 km dal traguardo con altri 7 uomini. Solo Frank Vermeuelen (Véranda Rideau) resta con lui nel finale, e insieme riescono a resistere alla rimonta del gruppo. Una bella prova da parte di Rolland che è atteso a una conferma del suo valore in questa stagione.
La tappa di Bagnols-sur-Cèze invece è funestata da un vento gelido che impedisce il normale svolgimento della corsa. La tappa viene sospesa dopo poco e cominciano febbrili trattative tra direttori sportivi e organizzatori, che portano allo svolgimento di un circuito per 66 km complessivi. La tappa vede vincere Marco Marcato allo sprint, ma soprattutto ben 40 corridori finiti fuori tempo massimo (tra i quali Bouhanni e Kittel) tra i quali molti, probabilmente, saranno più che contenti di tornare a casa.
L'ultima giornata, quella odierna, è l'apice della scalogna. La prima semitappa doveva essere la tappa regina, con la scalata al Col de Baraque; ma le strade sono ghiacciate ed è dunque impossibile transitare. Si corre dunque un circuito attorno ad Alès, con arrivo in volata: è Stéphane Poulhiès della Saur ad imporsi, precedendo Justin Jules (Veranda Rideau) e Bobbie Traksel (Landbouwkrediet).
Si arriva dunque all'ultima semitappa, una crono di 9 km, con praticamente un nulla di fatto, visto che la mancata selezione ha prodotto una classifica con 50 corridori in 20". E la crono, con arrivo in salita in località Ermitage (3 km a gradini con tratti anche al 16%), è un assist perfetto per Jérôme Coppel, che con le crono e le salite ci va a nozze.
Il transalpino fa segnare il miglior tempo, dando ben 26" a Taaramäe (Cofidis) e 32" a Maxime Bouet (Ag2r). Un sorprendente Vermeuelen si piazza al 7° posto a 39", guadagnandosi un inatteso ma meritato secondo posto in classifica finale, con un solo secondo di vantaggio su Taaramäe. Deve invece accontentarsi del 4° posto finale Rolland, pur autore di una buona prova (10° a 48").
Nel complesso, un'Étoile lodevole per i colori azzurri: tutti e tre i nostri atleti hanno avuto modo di ben figurare. Abbiam già parlato di Marcato, mentre Davide Malacarne, dopo aver aiutato ieri Rolland a mantenere la leadership, grazie a una buona crono è riuscito a piazzarsi nei 20 della classifica finale, mentre Daniele Colli ha concluso 4° lo sprint della seconda tappa.