GP Costa degli Etruschi 2012: Viviani sempre hot malgrado il gelo - Batte Modolo e Baggio, primo come nel 2011
- G.P. Costa degli Etruschi 2012
- AG2R La Mondiale 2012
- Acqua & Sapone 2012
- Androni Giocattoli - Venezuela 2012
- Colnago - CSF Inox 2012
- Farnese Vini - Selle Italia 2012
- Lampre - ISD 2012
- Leopard Trek Continental Team 2012
- Liquigas - Cannondale 2012
- Team Type 1 - Sanofi 2012
- Utensilnord Named 2012
- Alessandro De Marchi
- Alessandro Petacchi
- Danilo Napolitano
- Davide Ricci Bitti
- Elia Viviani
- Enrico Rossi
- Federico Rocchetti
- Filippo Baggio
- Filippo Fortin
- Giorgio Brambilla
- Krisztian Lovassy
- Manuel Belletti
- Marco Frapporti
- Maximiliano Ariel Richeze
- Sacha Modolo
- Uomini
dal nostro inviato
Il freddo polare non è certo una novità in questi giorni in tutta Europa e la Costa degli Etruschi, seppur luogo spesso privilegiato da questo punto di vista, stavolta non fa eccezione. Quando i 166 corridori prendono il via la colonnina di mercurio è ancora sotto lo zero e vi salirà solo di un paio di gradi durante la giornata anche se il vento fa percepire agli atleti temperature ben inferiori.
Nulla che possa impedire a Alessandro De Marchi, Federico Rocchetti e Davide Ricci Bitti di lanciarsi a testa bassa nell'azione che caratterizzerà la corsa per - praticamente - tutta la sua durata. Dopo pochissimi chilometri dal via di San Vincenzo, infatti, i tre sono già a prendere vento in faccia. Il loro vantaggio lievita in breve tempo e raggiunge gli 11' dopo circa 70 km dei 169 previsti dopo l'accorciamento. Il copione è sempre lo stesso: le squadre che sono riuscite a inserire un uomo nell'azione, ovvero nella fattispecie Androni Giocattoli, Farnese Vini e Utensilnord, possono rimanere a ruota, mentre le squadre dei grandi favoriti si schierano in testa al gruppo e pian piano cominciano ad erodere il vantaggio dai battistrada.
I favoriti oggi sono Viviani e Petacchi e la Liquigas e la Lampre non si sottraggono ai loro oneri, schierando diversi dei propri atleti nell'avanguardia del plotone. A turno contribuiscono alla causa anche la AG2R di Manuel Belletti, l'Acqua&Sapone di Napolitano, la Colnago di Modolo e il Team Type 1 di un Filippo Fortin che si era detto molto fiducioso alla partenza della corsa. In ogni caso quasi tutte le squadre ne approfittano per sincronizzare i meccanismi dei loro treni e si organizzano per tenere al coperto i loro capitani designati per l'arrivo allo sprint.
Il vantaggio dunque è destinato a un inesorabile e più o meno costante calo e in questi casi il gruppo difficilmente sbaglia i propri conti. La tabella di marcia ormai è arcinota, basta mantenere un minuto per ogni decina di chilometri che mancano all'arrivo. E dai meno ottanta sono un orologio svizzero, fino ai meno trenta, poi la stanchezza dei fuggitivi e la velocità sempre più alta in gruppo fa sì che si accelerino i tempi e all'ultimo passaggio dall'arrivo (ai meno dieci) ormai la fuga è esaurita. L'ultimo ad arrendersi è un volitivo De Marchi che allunga ancora ed è riassorbito a cinque dall'arrivo.
A dettare i tempi della volata, come prevedibile è la Lampre, ma qualcosa non funziona perché Petacchi rimane un po' chiuso e, come spesso gli capita in questi casi, preferisce rialzarsi piuttosto che sgomitare per provare a recuperare il bandolo della matassa. Si lanciano così Viviani e Modolo, che già nel finale della scorsa stagione furono protagonisti di bei duelli alla vigilia del campionato del mondo. Stavolta a spuntarla è il veronese della Liquigas, forse più rodato del rivale per aver corso (e vinto) in Argentina - lo ammetterà lui stesso a fine corsa, dopo aver profuso ringraziamenti per i suoi compagni - mentre la terza posizione va ad un altro giovane, Filippo Baggio dell'Utensilnord. Bene anche Giorgio Brambilla, non proprio uno sprinter puro, che si piazza quarto e inaugura così la propria stagione con la divisa della Leopard Continental, seguono Maxi Richeze, Frapporti, Belletti, l'ungherese Lovassy, Napolitano ed Enrico Rossi, che festeggia così con una top-10 il suo rientro alle corse.
Con la fresca (brutta) notizia dell'annullamento del Giro di Sardegna, occhi puntati ora esclusivamente sulla due giorni al sud al Giro di Reggio Calabria, poi rotta su Laigueglia e da lì bisognerà aspettare marzo per correre ancora in Italia con il Giro del Friuli e le Strade Bianche, classico prologo per la Tirreno-Adriatico. Insomma, un inizio di stagione un po' vuoto per il calendario nostrano e le squadre di casa nostra dovranno ingegnarsi con corse all'estero per ovviare e prepararsi al meglio per i primi grandi appuntamenti stagionali, Milano-Sanremo in testa, e chissà che sulle strade liguri non possiamo ammirare gli stessi protagonisti della volata odierna.