Ladies Tour of Qatar 2012: Wild in the wind, è lei la padrona - Fuga a 7, beffate 3 Specialized e 3 GreenEDGE
- Ladies Tour of Qatar WE 2012
- AA Drink - Leontien.nl Cycling Team [Donne] 2012
- MCipollini Giambenini [Donne] 2012
- Orica - AIS [Donne] 2012
- Rabobank Women Team [Donne] 2012
- Team Specialized - Lululemon [Donne] 2012
- Alessandra Borchi
- Alexis Rhodes
- Amanda Spratt
- Charlotte Becker
- Chloe Hosking
- Dong Yan Huang
- Elena Cecchini
- Eleonora Van Dijk
- Giorgia Bronzini
- Iris Slappendel
- Jessie MacLean
- Judith Arndt
- Kirsten Wild
- Liesbeth De Vocht
- Loes Gunnewijk
- Monia Baccaille
- Regina Bruins
- Sarah Düster
- Tatiana Guderzo
- Trixi Worrack
- Ciclismo femminile
dal nostro inviato
Per Kirsten Wild correre a casa in Olanda o qui al Ladies Tour of Qatar sembra veramente la stessa cosa: la possente velocista olandese quando è sulle strade del medioriente riesce ad esaltarsi come nessuna e non è un caso se si è aggiudicata la classifica finale della corsa in entrambe le edizioni da lei disputate.
Dopo aver lasciato strada alle rivali l'anno scorso (per tentare di conquistare un posto ai Mondiali su pista contro Marianne Vos), Kirsten Wild ha voluto subito ribadire la propria supremazia qui in Qatar e vincendo la prima tappa s'è portata in testa alla classifica generale.
Ormai sappiamo bene che la caratteristica principale del Tour of Qatar è il forte vento ed oggi s'è capito subito al ritrovo di partenza che la frazione tra il Camel Race Track e Al Khor Corniche poteva diventare estremamente selettiva e decisiva anche per la classifica finale: chi era presente nelle passate edizioni non ricorda una giornata con un vento simile che, unito alla sabbia del deserto, riduceva di molto la visibilità e spesso rendeva anche difficile solo tenere gli occhi aperti. In alcuni tratti del percorso si poteva pensare quasi di essere alla Dakar (per rimanere in casa ASO).
Il vento, che spirava da sud, era favorevole al senso di marcia delle ragazze per tutti i primi 20 km e la tappa è partita subito a tutta: in testa al gruppo si sono alternate prima la Rabobank e poi la GreenEDGE ed è stato proprio un gran forcing della squadra australiana a far esplodere la corsa non appena superata una leggera svolta verso sinistra.
In un primo momento, anche prima del previsto per molte formazioni, il gruppo s'è spezzato lasciando una ventina di atlete in testa, ma l'andatura forsennata ha fatto sì che questo piccolo drappello si assottigliasse ancora, prima a 12 unità, poi ancora a 10 ed infine a 8 quando anche Becker e Spratt hanno mollato la presa.
Tra le attaccanti ce n'erano tre per GreenEDGE (Arndt, Gunnewijk e Rhodes) ed altrettante per Specialized-Lululemon (Van Dijk, Hosking e Worrack) mentre Kirsten Wild (Olanda) e Sarah Düster (Rabobank) era da sole. Intorno al chilometro 30 di gara l'inferiorità numerica di Kirsten Wild s'è fatta ancora più netta perché ha perso l'unica che poteva aiutarla un po' a controllare le altre visto che Düster s'è staccata a causa di una foratura.
Nel frattempo il vantaggio delle battistrada sul gruppo era già cresciuto fino a 30" ma si è poi dilatato fino a superare il minuto e mezzo. A quel punto nel gruppo principale c'è stata la reazione delle ragazze della MCipollini nel tentativo almeno di contenere il distacco dalle scatenate fuggitive e quindi di non ritrovarsi tagliate fuori da tutto fin dal primo giorno: sotto la spinta di Baccaille, Borchi, Cecchini e Guderzo s'è formato un gruppetto di contrattaccanti comprendente anche Becker, Slappendel, De Vocht, Düster, MacLean, Spratt, Bruins e la cinese Huang.
L'andatura davanti, però, non accennava a calare tanto che nella prima ora la media è stata di 56.3 km/h: solo dopo il secondo traguardo volante le sette ragazze di testa hanno tirato un po' il fiato ed a circa 20 km dal traguardo il primo gruppo inseguitore era riuscito a riavvicinarsi fino ad avere un ritardo di 1'05". Questo recupero, però, non è durato molto perché poi il vento contrario si è fatto sentire anche dietro, mentre davanti Specialized e GreenEDGE cercavano di non portare allo sprint un cliente scomodissimo come Wild.
L'olandese della AA-Drink, però, è forse attualmente l'atleta più in forma del gruppo tanto che non ha avuto problemi a mettersi a ruota ogni volta che le rivali provavano ad attaccarla («Ero la più veloce e sapevo che nel finale sarei dovuta saltare da una ruota all'altra, ero pronta» ha dichiarato l'olandese).
Alla fine tutto si è deciso con un velocissimo sprint con il vento a favore in cui Kirsten Wild si è imposta nettamente davanti a Chloe Hosking (che nel corso della tappa era anche finita fuoristrada a causa di una borraccia riuscendo miracolosamente a rimanere in piedi) e la vincitrice uscente della corsa Ellen Van Dijk.
Delusione invece per la GreenEDGE che con tre ragazze su sette non è andata oltre il quarto posto di Judith Arndt, lasciando così alle altre abbuoni preziosi per la classifica generale. Classifica che considerando anche i secondi bonus ai due traguardi volanti vede ora Kirsten Wild in prima posizione con 8" di vantaggio su Hosking, 9" su Arndt, 10" su Van Dijk, 11" su Worrack e 14" su Gunnewijk e Rhodes.
Tutte le altre, salvo imprese clamorose, sono ormai tagliate fuori dai giochi per la vittoria finale visto che le prime inseguitrici si sono piazzate a 2'16" (Baccaille 8a) di ritardo mentre il gruppone è arrivato addirittura a 14'.
Per le nostre ragazze, comunque, potrebbe comunque non essere una brutta notizia almeno in ottica successi di tappa: la responsabilità della corsa cadrà tutta su tre squadre e rimanere coperte a lungo potrebbe far risparmiare energie preziose per la volata.