Tour de San Luis 2012: Boonen lascia, Chicchi raddoppia - Battuto al fotofinish il belga, compagno di squadra
- Tour de San Luis 2012
- Movistar Team 2012
- Omega Pharma - Quick Step 2012
- San Luis Somos Todos 2012
- Team Saxo Bank - Tinkoff Bank 2012
- Unitedhealthcare Pro Cycling Team 2012
- Alberto Contador Velasco
- Antonio Roberto Cabrera Torres
- Cristopher Mansilla
- Edwin Alcibiades Ávila Vanegas
- Elia Viviani
- Emanuel Domingo Guevara Arguello
- Eros Capecchi
- Francesco Chicchi
- Francesco Lasca
- Francisco José Ventoso Alberdi
- Héctor Aguilar Figueiras
- Jacobe Keough
- Jimmy Casper
- José Rodolfo Serpa Pérez
- Juan José Haedo
- Lucas Sebastian Haedo
- Luis Mansilla
- Mauricio Neiza Alvarado
- Mauro Abel Richeze
- Maximiliano Ariel Richeze
- Miguel Ángel Rubiano Chávez
- Paolo Locatelli
- Sonny Colbrelli
- Tom Boonen
- Vincenzo Nibali
- Uomini
È successo a molti, volti noti o meno. Avere la sottile linea del traguardo davanti a te, alzare le braccia un istante prima del dovuto e venir infilzato dall'avversario di turno con un colpo di reni magistrale. Il danno e la beffa, una distrazione fatale che costa al campione la vittoria di una tappa o di una Classica monumento, dipende.
La seconda tappa del Tour de San Luis è così stata il teatro di un duello che può essere visto da due diversi punti di vista. Una meravigliosa doppietta dell'Omega Pharma Quickstep oppure uno scontro fratricida. Quello che importa davvero è che la vittoria, così come ieri, sia andata al leader della generale, Francesco Chicchi, che s'è imposto su Boonen.
Il belga non coglie un successo dalla Gand-Wevelgem, era il 27 febbraio 2011, ed avrebbe esultato dopo 272 giorni d'astinenza. Che poi, il buon Tom, le braccia al cielo le ha pure levate, ma Chicchi ha portato il suo copertoncino un poco più avanti di quello del compagno. Senza cattiveria, ma va al toscano la vittoria. Questione di niente.
Tappa semplice nonché inedita, quella da Fraga a Juana Koslay. In mezzo un GPM di terza categoria. Roba da fugaioli prima e velocisti dopo, non si scappa. E invece sì, che si scappa. Se ne vanno in quattro: il colombiano Mauricio Neiza, il cileno Antonio Roberto Cabrera, un altro colombiano, Edwin Avila e l'argentino Emanuel Guevara, per due giorni consecutivi in fuga. Nella prima parte si sale verso La Florida ed i 4 accumulano un vantaggio sul gruppo che sfora i 5'.
Dopo il GPM, vinto da Neiza, che domani vestirà la maglia di miglior scalatore, il gruppo si organizza e le squadre dei velocisti iniziano a menare. Il vantaggio naturalmente scende a poco a poco. Al secondo sprint, posto a El Durazno (-45) i fuggitivi hanno solo 3'; lo vince Guevara (il primo se l'era aggiudicato Avila) ma la spinta da dietro di Saxo Bank (per i fratelli Haedo) ed Omega Pharma (per Chicchi e Boonen) si fa sentire.
C'è selezione, davanti e dietro. I quattro in avanscoperta perdono Guevara ai -30. Ai -15 il vantaggio sul gruppo è di 1'25" ed Avila non regge il ritmo. Restano soli in testa un colombiano ed un cileno, Mauricio Neiza ed Antonio Roberto Cabrera. Sperano di arrivare ma dietro il gruppo non concede il via libera.
Poco dopo il cartello dei -10 si ritorna ad una situazione di gruppo compatto. Una caduta coinvolge alcuni corridori tra cui i fratelli Mansilla (viaggiano sempre insieme, ricordano altri due fratelli ben più noti) ai -5.
L'Omega Pharma lavora per tenere alto il ritmo, la salitella di un chilometro potrebbe mettere in difficoltà quegli sprinters che sulle pendenze non reggono granché il passo. Francesco Chicchi tiene botta anche se, onestamente, non lo ricordiamo come un velocista che sa tenere in salita.
Sulle pendenze che precedono il traguardo tenta l'allungo un Androni, il colombiano Miguel Ángel Rubiano Chávez. Non fossimo soltanto alla seconda frazione, con i corridori ancora pienamente in forze, avrebbe qualche speranza. Il gruppo riassorbe Rubiano Chávez e si fionda verso l'arrivo di Juana Koslay che tende un po' a scendere.
L'Omega Pharma lavora per Boonen, Chicchi tira la volata al belga mentre ai -3 Viviani, a ruota dei due, fora e rimane così tagliato fuori dalla volata. La torta in casa Omega è preparata, manca soltanto la ciliegina. Tom sembra esitare e Chicchi esulta, prima ancora del compagno. Non sa, Francesco, di aver vinto la sua seconda corsa del 2012: «La squadra ha svolto un buon lavoro, in due giorni sono arrivate due vittorie, va benissimo così», dichiarerà a caldo. Evidentemente pensa anche lui che il vincitore sia Boonen (non è il solo ad andare in confusione, per la verità) ma basti guardare l'espressione del belga sul traguardo, vale più di mille fotofinish.
Alle spalle del duo Omega c'è lo statunitense della UnitedHealthCare, Jacobe Keough, che con un grande spunto finale ha rischiato di fare da terzo incomodo. Quarto Ventoso, quindi Casper, Haedo (oggi è la volta di Lucas Sebastian) e del leader della classifica Under 23, Sonny Colbrelli. Completano la top ten l'argentino Maxi Richeze, l'uruguayano Héctor Aguilar Figueiras ed un altro giovane tricolore, Francesco Lasca mentre anche Nibali dà un bel segnale con il suo 16esimo posto.
In classifica Chicchi precede Juan José Haedo di 14" mentre Keough è terzo a 16". Alle spalle del quarto, Mauro Richeze (anch'egli a 16") ecco il giovane Paolo Locatelli (il suo distacco ammonta a 19"). Classifica destinata a mutare già da domani, con i 168 km da Estancia Grande a Mirador del Potrero, arrivo in salita dopo altri due GPM (nuovamente La Florida, terza categoria, e l'Alto de Nogoli, di prima).
Su questo traguardo nel 2011 trionfò José Serpa davanti ad Eros Capecchi. Difficile ripetersi con la concorrenza di Contador, per dire un nome su tutti, ma nessuno scenario è precluso. Nessuno salvo l'arrivo in volata, con due compagni che esultano, l'uno per la vittoria dell'altro. Non c'è ex aequo, non questa volta, ha vinto il più lucido, il più in forma, il più scaltro. in altre parole, Francesco Chicchi.