10 Momenti 2011: Go, Go Johnny Hoo!!! - Da anonimo a leggenda mediatica in 12 mesi: lui è Hoogerland
Se Philippe Gilbert è stato il ciclista più forte del 2011, ci sono pochi dubbi su chi invece sia risultato essere il personaggio dell'anno: il suo nome è Johnny Hoogerland, e in 12 mesi è passato dall'essere noto solo agli appassionati più attenti, al diventare protagonista ammirato e apprezzato da tutti. E tutto ciò, senza vincere niente! Dieci momenti per immortalare e sintetizzare un anno di Johnny Hoogerland, tra piccole grandi imprese e simpatiche bizzarrie.
La preparazione tra bisonti e neve
Johnny Hoogerland è professionista dal 2009, ha 28 anni e, quando l'inverno ci spacca in quattro, trova le migliori condizioni ambientali per allenarsi: in mezzo alla neve ardennese, correndo su Sentieri Selvaggi e avendo nelle orecchie due cose: il fruscio del vento che sferza gli alberi ad alto fusto, e il muggito dei bisonti. La stagione su strada è di là da venire, il personaggio è invece già tutto qui: uno così avrebbe fatto brillare le pupille di John Ford...
Verso Montevergine il primo sussulto
Nella prima tappa di salita del Giro d'Italia c'è in atto una fuga verso il traguardo campano di Montevergine, nei pressi di Avellino. Gli attaccanti non hanno grandi chance di arrivare, e allora giunge in soccorso, tutto solo dal gruppo, Hoogerland. Il quale per un po' tira il drappello, ma poi si dice che con quei posapiano non andrà da nessuna parte, e va via in contropiede, ancora tutto solo. In quel momento il pubblico italiano scopre che esiste un corridore che si chiama Johnny, viene dall'Olanda, e non disdegna le mattane.
Sul Giau la consacrazione della follia
Non passano che pochi giorni dai fatti di Montevergine (dove, non l'avevamo scritto, naturalmente l'assalto insensato di Hoogerland era finito nel nulla), ed ecco che il nostro ci riprova: l'azione proposta dal corridore della Vacansoleil è già un classico. Sul Giau, prima salita della durissima tappa del Gardeccia, Johnny si porta sul consueto drappello di attaccanti del mattino, li stacca tutti e se ne va. Tutto solo sulle Dolomiti, un picco in una carriera in cui fin qui l'avevamo visto brillare alla Vuelta 2009 (12esimo alla fine), al Lombardia di quell'anno (quinto) e in un paio di Fiandre (appena fuori dai 10). Paolo Savoldelli, che segue la corsa in moto per la Rai, commenta esterrefatto bizzarrie come le maniche corte su cime gelide, o il versarsi addosso l'acqua fredda della borraccia. Ma i sempre più numerosi fan di Johnny sanno già che per lui il freddo non esiste.
La spinosa vicenda del Tour de France
«Questa faccia non mi è nuova!», avrebbe esclamato Totò guardando la premiata foto di Luca Bettini, scattata nel corso della nona tappa del Tour, da Issoire a Saint-Flour. Hoogerland, tanto per cambiare in fuga, incappa in una manovra azzardata di un'auto al seguito della Grande Boucle, viene catapultato su un recinto in filo spinato ed ecco come si rialza. Segnato da profonde ferite e tutto insanguinato, l'olandese porterà comunque a termine la tappa, anche perché al traguardo l'attende la premiazione come migliore scalatore (fino a quel momento), una maglia a pois conquistata sui vari Gpm di quella tappa, e che verrà indossata tra lacrime e applausi. Il bizzarro Johnny diventa l'eroe Johnny: potenza del Tour!
La Boucle procede, la Hoogerland-mania dilaga
Si teme che, dopo la simbolica e temporanea conquista della maglia a pois, Johnny sia costretto ad arrendersi alle ferite della nona frazione. Ma il Toro di Beveland è appunto un toro, e non saranno pochi taglietti a matarlo. Lo ricuciono con 33 punti di sutura, lui approfitta di un provvidenziale giorno di riposo per recuperare un po', e si ripresenta al via della decima tappa più motivato che mai. Conserverà la maglia a pois per altre due tappe, poi la lascerà sui Pirenei, ma non importa: la Hoogerland-mania dilaga, i fan sono ormai in tutto il mondo, e tra un'installazione artistica in suo onore e una serie di canzoni e video che spopolano sul web, arrivano anche le magliette celebrative della giornata di Saint-Flour. Troppo fashion!
Johnny il duro e i molluschi
Di colpo Hoogerland diventa il testimonial perfetto per qualsiasi cosa: il suo faccione a pois non cozza con le cozze e l'azienda olandese fa bingo e ne approfitta: il mito tra i mitili e una frase che non lascia spazio a equivoci: "Johnny, siamo orgogliosi di te!". I tir che circolano su strade e autostrade d'Europa fanno il pieno di clackson d'assenso. E le linguine allo scoglio diventano d'un tratto più gustose.
Presentazione del Giro, dov'è finito Johnny?!?
All'indomani del Giro di Lombardia, viene svelato il percorso del Giro d'Italia 2012, e nel folto parterre di protagonisti del ciclismo ospiti della cerimonia organizzata da RCS Sport e Rai, c'è un posto anche per Hoogerland. Il quale viene presentato, annunciato, chiamato, atteso, richiamato... ma non si palesa in cima a quella scalinata, non c'è proprio, e non si farà vedere neanche in seguito. «Nessuno mi aveva detto che sarebbe mancato», dice Bulbarelli, insomma l'assenza è ingiustificata. Ma il colpo di teatro riesce alla grande e Johnny, senza far nulla (nel vero senso della parola) torna al centro della scena: un istrione così non si vedeva da decenni!
Ai Caraibi tra criterium e moto d'acqua
La versatilità di Hoogerland emerge anche dalle calde acque di Curaçao, dove un Johnny in versione Baywatch si rilassa facendo moto d'acqua tra un criterium e l'altro nell'annuale trasferta-vacanza organizzata dall'Amstel con alcuni dei migliori corridori nordeuropei. Con Johnny la fidanzata Gerda Koops, che qualcosa nella foto ci suggerisce essere a sua volta ciclista. Indaghiamo, e in che squadra corre lei? La Hoogerland Cycling! Cosa non farebbe per amore il nostro eroe...
An Unforgettable Year
Tornato in Europa e prima di proiettarsi verso la stagione 2012, Hoogerland trova il tempo di partecipare a una sfida ippica (per beneficenza): un cavallo vero contro un cavallo pazzo, Unforgettable contro Johnny, il tutto sotto i riflettori dell'ippodromo di Wolvega: la sfida è al meglio delle tre volate, nella prima si impone il corridore, nella seconda l'equino pareggia, e la bella va proprio al trottatore. Il ciclista della Vacansoleil può dirsi sconfitto ma protagonista, una locuzione che lo rappresenta al punto che potrebbe metterla sui biglietti da visita.
Giochiamo a Subbuteo?
Ed eccoli qui, i primi vagiti della stagione entrante: ritrovatosi coi vecchi compagni di squadra e conosciuti i nuovi, Hoogerland è al centro di un'epica sfida a Subbuteo umano... o forse è un semplice esercizio di nuovo stampo per migliorare l'equilibrio. Sia come sia, il 2011 si chiude con grandi speranze per l'anno nuovo, e se anche non arriverà una vittoria a impreziosire il palmarés di questo corridore, c'è da scommettere che assisteremo a tanti altri episodi che lo renderanno ancora più speciale. Go, Go Johnny Hoo!!!