Giro d'Italia 2012: Ragazzi, quei look un po' così!... - Analisi del fashion, Contador spicca per eleganza
- GIRO D'ITALIA 2012
- Alberto Contador Velasco
- Alessandro Ballan
- Andrea Guardini
- Damiano Cunego
- Daniel Martin
- Denis Galimzyanov
- Edvald Boasson Hagen
- Enrico Battaglin
- Ivan Basso
- Jakob Fuglsang
- Joaquim Rodríguez Oliver
- John Gadret
- José Humberto Rujano Guillén
- Juan José Cobo Acebo
- Jurgen Van den Broeck
- Mark Cavendish
- Michele Scarponi
- Mikel Nieve Ituralde
- Oscar Gatto
- Pablo Lastras García
- Roman Kreuziger
- Sacha Modolo
- Stefano Garzelli
- Thor Hushovd
- Vincenzo Nibali
- Uomini
Le presentazioni ufficiali sono il modo migliore per divagare quei 5 minuti rilassati a discutere di abbigliamento: quale abbigliamento? Ma quello dei corridori invitati ad assistere alla Presentazione Ufficiale del Giro d'Italia.
Quasi trenta corridori erano presenti a Milano e cosa c'è di meglio che mettersi a giudicarli uno a uno? Sì, perché gli appuntamenti mondani nel ciclismo non sono poi molti e se non li giudichi ora, quando?
Non ci metteremo a valutarli in ordine di ingresso anche se non dispiacerebbe ad Enrico Battaglin, ancora dilettante, entrare subito a far parte dei ben vestiti: eh sì, lui e Sacha Modolo, vestiti in modo piuttosto informale ma giovane, hanno dimostrato come si può essere impeccabili anche senza la cravatta, che rimane però un must dell'eleganza maschile.
Proprio perché la cravatta è un must ci pensano Andrea Guardini, Pablo Lastras, Vincenzo Nibali e Roman Kreuziger a portarla insieme al classico completo scuro con camicia chiara: si va sul sicuro e non si sbaglia mai. Chi sbaglia però è Joaquim Rodríguez perché s'è dimenticato che la cravatta va regolata a seconda dell'altezza e la sua quasi arrivava al cavallo dei pantaloni.
Impeccabile, come ogni anno, il look di Stefano Garzelli e quello di Alessandro Ballan, con quest'ultimo che si affida al total black che non tutti possono permettersi di portare: lui ci riesce!
Non tutti purtroppo possono essere giudicati bene a partire dalla terribile scelta di non chiudere le camicie: ma che moda è? Da dove arriva? John Gadret, Denis Galimzyanov e Oscar Gatto lo sanno che esistono i bottoni anche vicino al collo? Il loro portabandiera poi è l'irlandese Daniel Martin: non s'è mai visto uno spettacolo più brutto. La giacca di tre taglie più grande e sotto una maglia a V della salute. Bocciato.
Bocciati anche Damiano Cunego e Michele Scarponi che si affidano alla divisa della squadra: purtroppo quel giubbotto turchese li fa sembrare due liceali americani e non due invitati ad una festa ufficiale come questa. Capiamo le richieste di sponsor, ma la squadra deve anche avere una divisa formale. Certo se vediamo male l'eccessiva informalità dei giubbetti Lampre cosa dovremmo dire dell'abbigliamento di Mikel Nieve? Noi non sappiamo dove pensava di andare, forse a fare jogging, forse shopping al mercato rionale, di certo non alla presentazione del Giro con quella terribile T-Shirt blu con la scritta. Con certa gente bisogna tornare all'ABC del fashion...
All'ABC del look ci devono però tornare anche Ivan Basso (che non si rade da settimane) e Jurgen Van den Broeck: il primo indossava un completo da domatore di tigri con il gilet luccicante (che fa tanto Capodanno) e il secondo deve aver comprato l'abito in un negozio radioattivo vista la lucidità della stoffa.
Qualcuno dei presenti deve essere poi arrivato in motocicletta e ci riferiamo a José Rujano e Juan José Cobo che si sono presentati in strizzate giacchette di pelle alla "Happy Days": gli occhiali scuri in testa a Rujano poi, una cosa che non si deve vedere mai! Purtroppo di giacche strette se ne sono viste tante, capiamo la magrezza dei corridori, ma la taglia giusta non guasta mai soprattutto se poi la giacca stretta è abbinata (si è visto spesso oggi) a pantaloni troppo larghi.
Si è visto poi anche il look minimal, quello del "non mi impegno molto che tanto sto sempre bene": facile quando sei aiutato dal bel faccino come Edvald Boasson Hagen, Thor Hushovd, Mark Cavendish e Jakob Fuglsang. Ci spiace per loro ma questa regola non vale sempre e così Fuglsang sembrava un prete e gli altri parevano invece usciti tutti dallo stesso collegio di suore con la divisa: impegnatevi di più!
Sappiamo che finisce con l'essere facile premiare chi vince sempre, ma l'ultimo corridore entrato, Alberto Contador, ha insegnato a tutti non solo come si vincono tre Tour de France, due Giri d'Italia e una Vuelta España, ma anche come ci si veste nelle presentazioni pomeridiane: completo scuro, camicia chiara e cravatta sottile. Perfetto, elegante, sbarbato (Ivan Basso, impara qualcosa!) e pettinato. Da 10 e lode: fa quasi dire che è meglio così che in bicicletta...