L'intervista: «Brajkovic al Giro, Kreuziger al Tour» - E Vino correrà davvero: Giuseppe Martinelli e i piani Astana 2012 - VIDEO
Come sempre con un occhio di riguardo ai GT, come da sua natura («A Giuseppe Martinelli piace vincere i grandi giri»), uno dei decani dell'ammiraglia è già orientato al 2012 con la sua Astana.
Beppe Martinelli a 56 anni è pronto a una nuova stagione da protagonista, e in questo periodo la sua principale occupazione è allestire una formazione ancora più forte per il prossimo anno: e mentre «in queste ultime gare stiamo recuperando qualche infortunato, da Masciarelli a Kessiakoff, speriamo che rispondano bene», non si può non gettare uno sguardo a quello che sarà tra pochi mesi.
«Vinokourov correrà, già 15 dopo il suo infortunio al Tour, superato il momento di sconforto, era pronto a ripartire nell'ottica di riprendere la bici. Sono convinto che darà il meglio almeno fino alle Olimpiadi di Londra». Una sorta di battitore libero, che non proseguirà la carriera solo per dare punti importanti all'Astana in chiave di classificazioni UCI («questa dei punti è una storia di cui si è parlato troppo ma che non è vera»), ma che proverà a togliersi qualche altra soddisfazione.
Ma la squadra kazaka guarda al futuro, e l'arrivo di Janez Brajkovic è importante in tal senso: «Se staranno bene, dovremmo avere Brajkovic come capitano al Giro e Kreuziger che punterà tutto sul Tour». E supportati da gente come Kiserlovski, Kessiakoff, Masciarelli, Silin (altro nuovo arrivo), Tiralongo e Petrov, i due capitani potranno senz'altro far cose egregie: «Sì, credo che la squadra sia davvero molto competitiva nei grandi giri», chiosa Martinelli, che evidentemente, non avendo un Gilbert in rosa, preferisce puntare forte sulle grandi gare a tappe. E quella che si profila all'orizzonte è effettivamente una formazione che, qualora i capitani designati emergessero finalmente (finora sia Kreuziger che Brajkovic hanno più fatto intravedere che mostrato effettivamente le loro qualità ai massimi livelli), potrà lasciare un bel segno.
Martinelli alla fine lascia anche un'indicazione a colui che sarà il prossimo presidente federale italiano: «C'è bisogno che la FCI stia vicina ai giovani, li tuteli e investa su di loro. Le società giovanili sono sempre meno, il nuovo presidente dovrà incentivare il ciclismo presso i ragazzi, fare delle campagne che possano portare in bici più giovani, invertendo la rotta rispetto ad ora».