Coppa Sabatini 2011: Battaglin stagista? E batte Rebellin... - Moreno-Visconti 3° e 4°; e Urán? Rigoberto di ridicolo
- Coppa Sabatini Gran Premio Città di Peccioli 2011
- Colnago - CSF Inox 2011
- Farnese Vini - Neri Sottoli 2011
- Sky ProCycling 2011
- Zalf Désirée Fior [Dilettanti] 2011
- Alessandro Petacchi
- Daniel Moreno Fernández
- David Gutiérrez Gutiérrez
- Davide Rebellin
- Davide Torosantucci
- Diego Alejandro Tamayo Martínez
- Diego Caccia
- Enrico Battaglin
- Fabio Felline
- Filippo Pozzato
- Francesco Di Paolo
- Gianluca Brambilla
- Giovanni Visconti
- Juan Sebastian Tamayo Martínez
- Luca Barla
- Luca Solari
- Manuel Belletti
- Michael Rogers
- Miguel Ángel Rubiano Chávez
- Pierpaolo De Negri
- Rafâa Chtioui
- Rigoberto Urán Urán
- Stefano Borchi
- Stefano Pirazzi
- Uomini
dal nostro inviato
Probabilmente non si era mai vista una corsa partire da una discarica, ma se è per questo non si era manco mai visto vincere tra i professionisti uno stagista: in un giorno da ultimo sole d'estate (prolungatissima, quest'anno, vivaddio), la Coppa Sabatini ci offre un paio di primizie. La prima ha a che fare con un business che a Peccioli va per la maggiore (il main sponsor della manifestazione è proprio la società che gestisce - molto bene, pare - la discarica da cui prende le mosse la corsa), anche se strada facendo non mancano alcuni contestatori che mettono in scena, con striscioni e manifesti, il rifiuto del rifiuto.
La seconda primizia si chiama Enrico Battaglin e ha regalato a se stesso, alla Colnago-CSF che gli ha offerto la possibilità di uno stage tra i professionisti, e alla Zalf per cui è tesserato in questo 2011, una splendida vittoria.
Un successo che trova senso già a partire dai nomi dei battuti sulla rampa pecciolese: il primo dei quali, Davide Rebellin, ha quasi il doppio degli anni del giovincello che l'ha sconfitto (40 a 21); il secondo rappresenta la Spagna vincente in questa stagione, Dani Moreno; e il terzo è il campione italiano Giovanni Visconti, che sperava di centrare la terza vittoria nella Sabatini, ma che ha dovuto accontentarsi di un posto ai piedi del podio.
La corsa aveva visto la più classica delle fughe, con tre coraggiosi (Rafâa Chtioui, Davide Torosantucci e Gianluca Brambilla) in azione sin dal km 13 (sui 200 totali), mai raggiunti da un paio di contrattaccanti ritardatari (Borchi e JS Tamayo), e in grado di portare il vantaggio sul gruppo sino a 6'30" (dopo 30 km). Il ritorno di un plotone guidato dalla Farnese di Visconti è stato inesorabile, e a 60 dal traguardo l'azione dei tre è stata neutralizzata.
Da lì in poi si sono susseguiti diversi attacchi, dapprima con un quartetto formato da David Gutiérrez, Diego Tamayo, Barla e Pirazzi, poi con quest'ultimo che ha nuovamente tentato l'allungo nel corso del terz'ultimo giro del circuito finale; quindi è toccato a Di Paolo, Caccia, Belletti e Felline (poi raggiunti anche da Rogers, De Negri, Solari e Rubiano) tentare la sortita, ma anche per loro nulla da fare.
All'inizio del penultimo giro, l'azione più clamorosa della giornata ha visto protagonista Rigoberto Urán: il colombiano se n'è andato in cima allo strappo di Peccioli, ha messo insieme un buon margine su un gruppo sempre più esile all'inseguimento, e praticamente ha dato tutto quello che poteva dare: oltre mezzo minuto per lui, e la tangibile possibilità di giocarsi delle carte per il successo finale.
Ma il corridore della Sky aveva fatto dei conti completamente sballati: convinto che si fosse nell'ultimo giro del circuito, Urán si è gustato alla grande la scalata verso il traguardo, assaporando un successo che, nei suoi sogni, era ormai vicinissimo: giunto allo striscione, malgrado la campanella segnalasse in maniera più che insistente che mancava un'altra tornata alla fine, il colombiano, quasi in trance, ha esultato come se avesse conquistato la seconda vittoria da professionista.
Quando, cadendo dalle nuvole, Rigoberto si è reso conto dell'errore, era ormai troppo tardi (ma possiamo dire che aveva già esaurito tutte le energie fisiche e mentali). Ripreso poco dopo il passaggio, il ragazzo, praticamente affranto, si è ritirato dalla corsa.
E così la gara si è avviata verso la più preventivabile conclusione: una volata ristretta alla ventina di atleti che componevano l'avanguardia del plotone. Malgrado la presenza in gruppo di un Petacchi molto resistente (occhio a lui a Tours, a questo punto), e di un Pozzato che però ha preferito lavorare per Moreno, per lo sprint conclusivo sono stati chiamati in causa alcuni dei più affezionati frequentatori degli ordini d'arrivo delle classiche italiane. Ma tra di loro, è emerso, come detto in avvio, Battaglin: il ragazzo, ottimamente al coperto per tutto il giorno, ha esibito uno spunto spettacolare negli ultimi 100 metri, bruciando letteralmente i rivali e vincendo abbastanza nettamente.
Rebellin coglie il decimo podio di una stagione iniziata a primavera inoltrata (e ci aggiungiamo le vittorie a Tre Valli e Melinda), e Moreno dà seguito ai buoni risultati ottenuti in estate.
La stagione professionistica italiana volge al termine, anche se mancano ancora 4 belle corse: già sabato si riparte dal Giro dell'Emilia, nell'ormai consueto splendido scenario del San Luca a Bologna. Ritroveremo senz'altro molti dei protagonisti visti a Peccioli: non Battaglin, che salterà questo weekend (sarà impegnato con la Zalf) per tornare in gara con la Colnago al Giro del Piemonte.