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Tour de Vendée 2011: Marcato non va in cortocircuito - Fuga a 14, il veneto ha la meglio su Bilbao

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Marco Marcato, vincitore oggi del Tour de Vendée © BettiniphotoForse non l'aveva messo nel mirino, Marco Marcato, questo Tour de Vendée, eppure se lo ritrova tra le braccia, alla fine di una stagione in cui ha corso bene ma non ha mai innestato quella marcia in più che gli consentisse di passare dalla miriade di piazzamenti (ne ha ottenuti dall'Etoile de Bessèges, ai primi di Febbraio, sino alla scorsa Vuelta) ad una vittoria di prestigio e - perché no? - schiudergli le porte della Nazionale.

Marco Marcato da San Donà di Piave, ventisette anni compiuti lo scorso 11 Aprile, nell'arco della carriera è sempre stato uno che si piazzava molto, che era sempre presente ma vinceva poco. Solo tre vittorie da professionista nel suo palmarès, troppo poche per un corridore che avrebbe meritato di più ma che, davanti alla sentenza inoppugnabile della strada, risultava sempre un gradino al di sotto del più alto del podio. Sempre lì, a pochi centimetri dal primo posto. Spesso all'attacco, volenteroso di stupire tutti e far vedere che Marcato sa anche vincere.

A dire il vero aveva quasi vinto al Giro di Polona del 2010, il veneto della Vacansoleil. Una tornata di meno e avrebbe ottenuto il risultato pieno sul traguardo di Cieszyn. La campanella suonò con Marcato intento a festeggiare, il gruppo lo sorpassò a doppia velocità e lui cedette. Dall'essere dinanzi a tutti rimbalzò sino agli ultimi posti del plotone. Bettini l'ha sempre stimato ma mai convocato nei suoi due anni da Commissario Tecnico. E forse anche per questo Marco si era presentato al Vendée senza troppe pretese, se non per concludere al meglio una stagione buona. Al solito, quando meno te l'aspetti arriva la vittoria, ancor più piacevole proprio perché imprevista, non programmata.

I 205 chilometri da Le Poiré Sur Vie sino al classico arrivo di La Roche Sur Yon sono quasi privi di asperità, motivo per cui il Tour de Vendée è stato vinto per ben quattro volte da un velocista come l'estone Jan Kirsipuu, per due dal basco Koldo Fernández (che ne è detentore) e per una volta dall'iridato di Geelong, Thor Hushovd. Una corsa internazionale, così internazionale che non la vince un francese dal lontano 2002 (allora s'impose Franck Bouyer su Walter Bénéteau). A differenza di edizioni precedenti, oggi gli spettatori appostati al traguardo di La Roche Sur Yon non assisteranno ad una volata di gruppo.

Se ne va subito un gruppetto ben nutrito, quattordici elementi: si tratta di Iñaki Isasi Flores, Pello Bilbao (Euskaltel - Euskadi), Maxime Bouet (AG2R La Mondiale), Franck Bouyer, Anthony Charteau, Perrig Quemeneur (Europcar), Laurent Pichon (Bretagne - Schuller), Samuel Dumoulin (Cofidis), Guillaume Levarlet (Saur - Sojasun), Rubens Bertogliati (Team Type 1 - Sanofi Aventis), Reinier Honig (Landbouwkrediet), Evert Verbist (Veranda's Willems - Accent), Thibaut Pinot (Française Des Jeux) e Marco Marcato (Vacansoleil - DCM Pro Cycling Team). Il gruppo accusa un ritardo elevato, dodici minuti abbondanti, e si capisce ben presto che l'azione dei fuggitivi avrà buone probabili di andare in porto.

La Europcar è in superiorità numerica e manda all'attacco Charteau quando mancano 23 km all'arrivo. Dietro si organizzano per andare a riprendere l'attaccante mentre il gruppo guadagna terreno. Si entra nel circuito di La Roche Sur Yon, tre giri per un totale di 13 km. Ricompattatosi il gruppetto di testa parte il secondo portacolori dell'Europcar, Perrig Quemeneur. Il pari età di Marcato abita a 200 metri dalla linea d'arrivo e quindi corre in casa più di ogni altro. Lo raggiungono il basco Pello Bilbao e Laurent Pichon ed il terzetto ottiene un vantaggio di 18" sugli immediati inseguitori.

I più attivi nell'inseguimento sono Bouet, Levarlet, Charteau e proprio Marco Marcato. Si trovano a ridosso del terzetto quando Quemeneur allunga ancora, restando in testa da solo. È evidente che tiene particolarmente a questa corsa. Bouet, Levarlet, Bilbao, Pichon e Marcato, con Charteau a fare da stopper per avvantaggiare il compagno di squadra in fuga, sono però in rimonta. Ecco quindi che, una volta raggiunto Quemeneur, Charteau parte in contropiede.

Siamo all'ultimo giro ed il gruppo, con un ritardo superiore ai due minuti, transita sul traguardo. Chi non è in fuga si ritira, chi è davanti se la gioca sino in fondo. La strategia della Europcar, seppur buona, non paga, e così la volata a sette (Charteau nel frattempo è stato ripreso) vede Marcato prevalere su Bilbao che, con cotanto cognome, ha tentato invano di riportare il Tour de Vendée nei Paesi Baschi, dopo le vittorie di Mikel Gaztañaga (2006 e 2007) e di Koldo Fernández, quest'ultime datate 2008 e 2010. Terzo gradino del podio per Maxime Bouet, che regola i connazionali Pichon e Levarlet. Charteau e Quemeneur subito dietro e Marcato sopra a tutti.

Stavolta non è come a Cieszyn, questa non è Polonia ma Vandea ed il giro per superare tutti ed elevare le braccia al cielo è quello giusto. Senza intoppi, senza chiunque altro che ti sopravanzi negli ultimissimi metri. Senza essere particolarmente voluta arriva la prima vittoria di Marcato nel 2011. Ed in fondo è bella così, proprio perché non era prevista.

Francesco Sulas

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