Mondiali su strada Under 23 2011: Allons enfants Demare-Petit! - Dominio francese. Fenn terzo, Fortin sesto
- CAMPIONATO DEL MONDO SU STRADA UNDER 23 2011
- Adrien Petit
- Andrew Fenn
- Arnaud Démare
- Carlos Alexandre Manarelli
- Christian Delle Stelle
- Christopher Juul Jensen
- Eugenio Alafaci
- Filippo Fortin
- Gianluca Leonardi
- Gideoni Rodrígues Monteiro
- Jordi Simon Casulleras
- Louis Meintjes
- Maxat Ayazbayev
- Michael Hepburn
- Miras Bederbekov
- Nicola Boem
- Philip Lindau
- Sonny Colbrelli
- Teweldemedhin Natnael Berhane
- Wouter Wippert
- Pianeta giovani
Era il favorito della vigilia e Arnaud Demare, il velocista francese, non ha tradito le attese: si è imposto sul traguardo di Rudersdal con uno sprint imperioso perfettamente lanciato dal compagno di squadra Adrien Petit che è riuscito così, anche lui, a piazzarsi sul podio e a cogliere una splendida medaglia d'argento. Per Demare la Maglia Iridata corona una stagione praticamente perfetta iniziata con le vittorie in primavera, in particolare alla Côte Picarde e a Ville Saguenay in Canada: l'Oro Mondiale sarà per lui il miglior lasciapassare per la massima categoria visto che il prossimo anno approderà definitivamente alla FDJ dove da agosto ha fatto lo stagista.
La vittoria di Demare è arrivata dopo quasi 4 ore di corsa: il plotone dei 155 atleti ha preso il via alle 13 e la bagarre è iniziata subito nei primi km grazie al mai domo kazako Miras Bederbekov famoso per le sue azioni da lontano. L'azione del kazako dura poco (anche se ci riproverà diverse volte) e il gruppo si riporta su di lui al termine del primo giro. Il secondo fuggitivo di giornata indossa la colorata maglia del Brasile e porta il nome di Carlos Alexandre Manarelli, molto conosciuto in Italia per aver vestito le maglie della Marchiol nelle stagioni 2009-10 e della Generali quest'anno: Manarelli guadagna rapidamente due minuti, ma dal plotone è uscito al suo inseguimento l'italiano Gianluca Leonardi, l'uomo designato per gli attacchi da lontano, e al termine del terzo giro si forma una coppia al comando.
Purtroppo nessun altro atleta si accoda a Leonardi all'inseguimento di Manarelli e gli attacchi a due, su un percorso tanto semplice, difficilmente raggiungono l'arrivo: il loro vantaggio massimo lo raggiungono al termine del quinto giro quando il gruppo paga 4'46" (intercalato tra i fuggitivi e il gruppo si trova, nel frattempo, l'altro brasiliano Gideoni Rodrígues Monteiro il cui attacco dura però poco). I giri passano e il vantaggio della coppia Leonardi-Manarelli comincia a venire rosicchiato dal gruppo che però perde un elemento importantissimo per la volata finale, lo spagnolo Jordi Simon Casulleras costretto al ritiro a causa di un problema meccanico causato da uno scontro con un addetto al rifornimento durante un passaggio ai box.
La coraggiosa fuga di Gianluca Leonardi e Carlos Manarelli termina poco prima della fine del decimo giro e l'Italia, stavolta con Eugenio Alafaci, prova a portare via una nuova azione: l'Italia non avrà vinto una medaglia, ma su questo percorso, ha fatto tutto ciò che era nelle sue capacità per ottenere un grande risultato anche con possibilità diverse, possibilità che però questo percorso non ha dato. Ad Alafaci si aggiungono altri 5 atleti, alcuni di loro molto importanti come il danese Christopher Juul Jensen, lo svedese Philip Lindau, l'eritreo Teweldemedhin Natnael Berhane, il sudafricano Loius Meintjes e il kazako Maxat Ayazbayev: è un sestetto di atleti molto interessanti, il danese ha vinto infatti la corsa a tappe canadese di Ville Saguenay, Lindau lo scorso anno si impose nella tappa dell'Olympia's Tour sul percorso dell'Amstel e Ayazbayev nella stagione 2010 ha conquistato l'ambito Giro della Lunigiana per juniores.
L'Olanda, la Francia e l'Australia si rendono conto che questo attacco a 2 giri dal termine può essere terribilmente pericoloso e non lasciano mai più di 20 secondi ai 6 di testa e all'iniziare dell'ultimo e decisivo giro il gruppo è di nuovo compatto e con l'Australia tutta davanti si prepara per la volata finale. Per l'Italia il velocista designato è Filippo Fortin atleta molto adatto agli arrivi a ranghi compatti per gli atleti potenti: sì perché nonostante il percorso sia molto facile, l'arrivo necessita, comunque, di una notevole potenza. Tutti gli azzurri si preparano a proteggere Fortin in vista della volata, ma uno dei nostri uomini più importanti, Sonny Colbrelli, rompe due raggi della ruota ed è costretto a spostarsi.
La volata è lanciata dall'Australia per Michael Hepburn, Fortin si trova perfettamente alla ruota di Arnaud Demare ai 200 metri, ma decide di partire troppo presto e si trova scoperto, Demare invece esce dalla ruota del suo apripista Adrien Petit solo all'ultimo momento e va a vincere il Mondiale in maniera netta seguito proprio dal suo ultimo uomo a dimostrare la superiorità transalpina su questo arrivo. Al terzo posto si piazza il britannico Andrew Fenn, mentre per Fortin un buon sesto posto che poteva essere qualcosa di più se avesse aspettato un attimo ad uscire dalla ruota di Demare. Delusione per Australia e Olanda che dopo aver impostato la corsa sulla volata non hanno ottenuto piazzamenti di rilievo se non solo un settimo posto per Wouter Wippert.
Nel complesso la prova italiana è stata buona, ha provato e ha fatto la corsa, soprattutto con un Nicola Boem in grande spolvero, impegnato a creare spunti di attacco nella prima parte e a proteggere Fortin alla fine: sicuramente il migliore degli Azzurri.