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Giornata Rosa di Nove WE 2011: Scandolara diventa grande - Primo successo tra le Élite. 2a Cecchini

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Tutta la gioia di Valentina Scandolara alla Giornata Rosa di Nove - Foto Uff. Stampa Gauss © Ghilardi

La vittoria che la sblocca arriva per Valentina Scandolara sotto gli occhi del CT Dino Savoldi. D'altronde non è certo un segreto che la Giornata Rosa di Nove, provincia di Vicenza, sia un ottimo test pre-Mondiale per le atlete. L'anno scorso se l'aggiudicò una Cantele in grande spolvero, adesso è giunto il turno di Valentina da Soave, che esulta come una belva inferocita cui è stato tolto il cibo per mesi e mesi: il suo pane è la vittoria.

Ci aveva provato più o meno dodici mesi fa nella Classica Città di Padova, Valentina: seconda sempre dietro alla Cantele. E si era piazzata appena alle spalle della vincitrice anche in questo 2011, prima al Trofeo Vannucci, sotto il diluvio di Vaiano, quindi a Cornaredo. Il Giro d'Italia interpretato magnificamente, con la maglia verde di miglior scalatrice - lei che proprio scalatrice non è, non ancora - conquistata sin dalla prima frazione, tante azioni ficcanti ed una forma più che invidiabile.

Puntava agli Europei: su strada ha concluso al quinto posto, s'è rifatta nella sua amata pista, vincendo l'oro nella corsa a punti tra le Under 23. Perché Valentina non molla mai, anche quando chiunque avrebbe mollato, lasciato stare tutto, intrapreso nuove strade. Si stava smarrendo dopo i brillanti e copiosi successi tra le Juniores, poi quest'anno ecco arrivare in suo soccorso la Gauss, ancora di salvezza nel momento più insperato e, forse, disperato («L'impatto con il mondo delle Élite è stato distruttivo», dichiarava solo a Marzo 2011). Ha lavorato restando umile, cercando la prima, importante vittoria tra le Élite. È arrivata, finalmente.

La cronaca della corsa vede andare subito in avanscoperta un'altra Valentina, quella Bastianelli (Vaiano Solaristech) per la quale la fuga è come l'ossigeno. In sua compagnia Alessandra Borchi (Gauss) e la slovena Tjasa Rutar (Polet Garmin). Il gruppo tirato dalla Michela Fanini Rox e dalla Forno d'Asolo Colavita ricucisce il divario fino ad annullarlo.

Alla prima ascesa verso Pianezze la Luperini prova ad andar via ma il suo scatto è controllato dal gruppo. Ci prova anche Chiara Vanni del Vaiano ma ancora sugli strappi verso Pianezze, è sempre la Luperini a fare il bello e il cattivo tempo. La Scandolara capisce che le cose si potrebbero mettere male per lei e si riporta in prima persona sulla fuoriclasse pisana. La coppia italiana viene raggiunta successivamente da un'ottima Elena Cecchini, da Flavia Olieira e dall'estone della Michela Fanini Rox, Grete Treier.

Vantaggio risicato e ultima salita verso Pianezze che riporta sulla testa della corsa le immediate inseguitrici. Verso il traguardo di Nove si profila uno sprint, con Valentina Scandolara a lanciare la volata ed a mantenere sino alla fine il vantaggio sulle avversarie. Non riesce il capolavoro alla friulana Elena Cecchini, classe '92, oggi seconda. I due quarti posti e la settima piazza al Tour de l'Ardèche erano stati un ottimo segnale per il gioiellino della Forno d'Asolo Colavita che può essere ben felice delle sue recenti prestazioni. Terza una sempre presente Rasa Leleivyte, già in forma Mondiale, ed ai piedi del podio Tatiana Guderzo.

Presente e futuro assicurato per il pedale rosa dello Stivale: Scandolara e Cecchini, quarant'anni in due e tanta strada ancora davanti per entrambe. Da domani ci si immerge nel Giro di Toscana e successivamente si farà rotta verso un Nord chiamato Danimarca, con l'iride negli occhi.

Da oggi e più che mai l'indice Scandolara è in rialzo: per una vittoria tra le Élite aspettata tanto, troppo tempo. Per una convocazione Mondiale che non dovrebbe essere ormai poco più che una formalità. Perché Valentina, che ai proclami preferisce fa parlare la strada, sa entrare nelle fughe, dare fastidio negli sprint e ora sa di nuovo vincere. Come ai tempi delle Juniores ma con la consapevolezza di essere di gran lunga più matura. Matura ed istintiva, la Nazionale ha bisogno anche di una "belva" come Valentina Scandolara.

Francesco Sulas

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