Vuelta a España 2011: Where are you Froome??? - Sorpresona: Chris perde solo da Martin, roja a lui. Nibali tiene
- VUELTA A ESPAÑA 2011
- HTC - Highroad 2011
- Sky ProCycling 2011
- Bauke Mollema
- Bradley Wiggins
- Christopher Froome
- Daniel Martin
- Daniel Moreno Fernández
- Denis Menchov
- Fabian Cancellara
- Fredrik Carl Wilhelm Kessiakoff
- Haimar Zubeldia Agirre
- Jakob Fuglsang
- Janez Brajkovic
- Joaquim Rodríguez Oliver
- Juan José Cobo Acebo
- Jurgen Van den Broeck
- Marzio Bruseghin
- Maxime Monfort
- Michele Scarponi
- Taylor Phinney
- Tiago Jose Pinto Machado
- Tony Martin
- Vincenzo Nibali
- Uomini
Vince Tony Martin, e si poteva immaginare; va in maglia rossa Chris Froome, e non si poteva immaginare; ma quel che conta per i tifosi italiani, Vincenzo Nibali limita le perdite, si difende degnamente dai più puri specialisti del cronometro, e si prepara a vivere, da mercoledì a domenica, una fase decisiva da una posizione di classifica (la quarta) tutto sommato buona, specie se raffrontata con quella di alcuni rivali che potevano impensierirlo. Tutto questo emerge dalla Salamanca-Salamanca, unica tappa contro il tempo della Vuelta 2011, che come ci si attendeva ha rivoluzionato e allungato la classifica, ma che non ha intaccato minimamente le speranze e le possibilità del messinese della Liquigas di fare un altro colpaccio in terra di Spagna.
La crono, come spesso capita, si divide tra quelli che lottano per la tappa e quelli che si giocano la classifica generale. In questo contesto, solo Fuglsang e la coppia Sky formata da Wiggins e Froome opera un cross-over, riuscendo ad essere efficace sia in un senso che nell'altro. Particolare non secondario, visto che il vento, cambiato dal mattino al pomeriggio, nella prima metà di gara ha soffiato contro i primi a partire, e a favore degli ultimi (e viceversa nella seconda metà tappa). Questo spiega in parte come mai al primo intertempo (dopo 13 km) Wiggins abbia il miglior tempo con 1" su Martin, e poi perda progressivamente al secondo rilevamento (km 30), quando segna 19" di ritardo dal tedesco, e al traguardo (km 47), dove chiude con 1'22" di distacco.
Oltre al vento, la vittoria di Martin dipende anche dalla prestazione in sé, eccellente, evento peraltro verificatosi spesso quest'anno nelle crono delle corse a tappe per Tony (vittorie in Algarve, Parigi-Nizza, País Vasco, Delfinato e Tour): per il corridore della HTC un tempo finale di 55'54", alla media di 50.45 km/h (l'unico ad aver superato il muro dei 50), praticamente una lezione data al grande rivale Cancellara, che invece vive una giornata moscia e ottiene un risultato conseguente: solo quarto, a 1'27" dal vincitore, e con soli 6" su Taylor Phinney, bravo quinto.
Ma la vittoria di Martin, entrando nel campo delle cose attese ancorché secondarie nell'economia di questa Vuelta, può essere archiviata rapidamente, visto che c'è molto da dire sulla lotta per la classifica. I non eccelsi cronoman che occupavano i primi due posti della generale stamattina, Mollema e Rodríguez, come previsto escono subito dalla contesa: 53" e 1'33" di distacco da Wiggins al primo intertempo e ciao sogni. All'arrivo saranno rispettivamente 3'09" e 5'24" da Tony Martin.
Meglio Nibali: al km 13 paga 33" a Bradley, al km 30 1'11", al traguardo 1'02", dopo un discreto recupero nell'ultimo tratto. Tra gli uomini di classifica, Vincenzo perde da Froome (1'25"), Wiggo (1'02", come detto), Fuglsang (47"), Machado (30"), Brajkovic (28"), Monfort (18"), Kessiakoff (6") e Menchov (6"): parrebbero pure troppi nomi, ma la realtà è che, come si vede, i secondi che ballano sono pochini, e soprattutto tutti gli uomini citati erano già dietro al siciliano nella generale. E quindi il capitano della Liquigas può andare al giorno di riposo con la consapevolezza di aver orchestrato una buona difesa.
Tanto è vero che in classifica Nibali ora è quarto (ha perso in tutto una posizione), a soli 31" dalla nuova maglia rossa. Che è nientemeno che Chris Froome, l'uomo che non ti aspetti, capace di sfornare una prova clamorosa (secondo di tappa a 59" da Martin), addirittura migliore del suo capitano Wiggins, e di issarsi così in vetta alla generale. L'anglo-kenyota ha 12" su Fuglsang (altro uomo emerso benissimo dalla crono, chiusa al sesto posto), 20" su Wiggo e 31" su Nibali. Se qualcuno alla vigilia pensava che il 26enne del Team Sky potesse ritrovarsi in questa posizione a questo punto, gli offriremmo volentieri da bere, ma la verità è che Froome è davvero la grande sorpresa di questa Vuelta.
Sarà curioso ora vedere come giostreranno gli Sky, col primo e il terzo della generale, e con nessuna certezza su chi dei due possa rendere meglio in salita: pagherà di più l'esperienza di Bradley o la freschezza di Chris?
Quel che è certo è che la classifica si allunga inesorabilmente: entro il minuto di distacco dalla maglia rossa ora ci sono solo 6 corridori. I primi quattro li abbiamo citati, gli altri due sono Kessiakoff (quinto a 34"), che come previsto ha fatto una buona cronometro (11esimo al traguardo), e Monfort (sesto a 59"), anche lui rilanciato in qualche modo dalla prova contro il tempo. Mollema, leader fino a stamattina, è ora settimo a 1'07", e possiamo ancora considerarlo in lotta per la roja, ma dopo di lui il diluvio: Cobo (discreto a Salamanca per non essere uno specialista) è l'ottavo, a 1'47", Brajkovic e Zubeldia rientrano in top ten ma pagano già più di 2' dal leader, gli altri sono tutti ben più indietro.
E nel panorama dei corridori che si giocheranno il successo finale, gioverà ricordare che Nibali è, tra quei sei o sette, quello con la migliore esperienza (il miglior ruolino, possiamo dire) nei grandi giri: non solo è l'unico ad averlo vinto, un GT, ma i suoi attuali rivali, nel complesso, non mettono insieme nemmeno un podio. E ciò significa che le possibilità di Vincenzo di centrare la doppietta consecutiva sono oggi ancor più salde rispetto a ieri.
Anche perché altri corridori che potevano (potranno ancora, in un certo senso) dire qualcosa di importante, nella crono sono andati maluccio: Van den Broeck, deludente oggi, è scivolato in 12esima posizione a 2'21" da Froome; Menchov non ha reso secondo le aspettative ed è 13esimo a 2'35"; Rodríguez è ora 14esimo a 3'23". E quelli che seguono (compreso il vincitore di ieri Daniel Martin) non possono ormai pensare di impensierire il messinese.
Per l'Italia si segnala poi la risalita di Bruseghin, che malgrado una crono non bella (solo 24esimo al traguardo a 3'05" da Tony) risale fino all'11esimo posto (a 2'15" dalla maglia rossa), e il crollo di Scarponi, che non ha mai trovato il ritmo giusto e ora è 22esimo della generale a 4'22" dal primo.
Al ritorno in gara dopo il riposo, i corridori si troveranno ad affrontare subito un nuovo arrivo in salita, a Montaña Manzaneda: dopo la pausa, come al solito qualcuno faticherà parecchio a carburare (e potrebbe essere chiunque a scontare una crisi), e gli ultimi chilometri di salita, abbastanza duri, daranno ancora una volta una nuova fisionomia a una classifica che finora ha visto 7 maglie rosse diverse in 10 tappe.