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Giro della Valle d'Aosta 2011: Se avessi vinto, Siarhei Papok! - Stoccata del bielorusso, secondo Locatelli

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La gioia di Papok all'arrivo di Rivara - Foto Uff. stampa Team Hopplà © ScanferlaQuarto successo straniero in quattro giorni sulle strade del Giro della Valle d'Aosta ma se non altro quest'oggi c'è un pò d'Italia che festeggia: ad imporsi è sì il bielorusso Siarhei Papok, autore di una stoccata risultata irresistibile anche per i tre scaltri protagonisti (il ceco Novak, Pichetta e Stefano Locatelli) che assieme a lui hanno incendiato l'ultimo chilometro sorprendendo il gruppo lanciatissimo ma a festeggiare è soprattutto il Team Hopplà, riuscito a centrare il bottino pieno al termine di una giornata in cui gli uomini diretti da Forconi sono stati i protagonisti indiscussi.

A pensarci bene una frazione come quella odierna, con partenza e arrivo a Rivara, era adattissima ai cacciatori di tappe, con un percorso disegnato in maniera tale da dare equivalenti chanche sia ai cercatori di fortuna disposti a mettersi in gioco fin da subito con una fuga fiume, sia alle pochissime ruote veloci presenti che potevano finalmente aspirare all'agognato arrivo a ranghi pressochè compatti. Alla fine non han trionfato nè gli uni nè gli altri ma ha prevalso il tempismo di Papok che ha così dimenticato in tutta fretta la delusione (se di delusione si può parlare) per il secondo posto nella frazione inaugurale di Ville-la-Grande, quando solo il transalpino Koretzky riuscì a precederlo, prendendosi anche le prime insegne del primato. Oggi però non è stato così e per il bielorusso è arrivata così la quarta affermazione stagionale, tutte di ottima fattura tra l'altro (in precedenza si era aggiudicato Popolarissima, la frazione conclusiva del Giro delle Valli Cuneesi alle Terme di Vinadio e il Circuito Silvanese). Sicuramente poi la giornata odierna si chiude con segno più anche per Stefano Locatelli, lesto a cogliere l'attimo nel finale e che conquista comunque una piazza d'onore che dà morale per le ultime due ostiche tappe, in cui potrà cercare almeno di entrare in top-ten nella generale. Indubbiamente questo 2011 non può essere catalogato come una delle annate più fortunate per il giovane bergamasco che dal 2012 sarà professionista nelle file ella Colnago-CSF, ma il piazzamento di quest'oggi può spronare senz'altro ad una buona conclusione di Giro, nonostante il gap dalla vetta o anche semplicemente dal podio sembra particolarmente arduo da colmare.

Partenza relativamente tranquilla da Rivara ma dopo una ventina di chilometri, sfruttando la prima ascesa di giornata verso Pratiglione, l'Hopplà fa capire subito di voler puntare forte sul successo di tappa: si sganciano infatti dal gruppo Antonino Puccio e Mattia Barabesi (quest'ultimo già in avanscoperta nella giornata di ieri), alle cui spalle inseguono il belga Bekaert e il francese Turgis (in lotta per la maglia di miglior scalatore), il promettente britannico Edmondson del Team Colpack, l'altro transalpino Barbas e il bielorusso Klimiankou, portacolori della Palazzago. Superata la prima ascesa di giornata il vantaggio della coppia giallofluo-nera continua ad aumentare sensibilmente: il vantaggio nei confronti degli immediati inseguitori (a cui si aggiunge anche Gazzara, uscito nel frattempo dal gruppo) passa da poco più di un minuto a quasi due minuti, mentre il gruppo passa da 1'50" circa ad oltre 3 minuti dal momento che i battistrada non preoccupano affatto il leader di gara Novikov (tra l'altro vittima anch'egli di una caduta nella tappa di ieri che ne ha poi condizionato il rendimento sull'ascesa finale). Al Gpm di Alpette fissato al km 54 Puccio e Barabesi transitano con circa un minuto su Bekaert, Edmondson, Klimiankou e Barbas mentre a 2 minuti e mezzo passano l'ucraino Kashtan (Cerone-Valle dell'Orco) e Koretzky (Aix En Provence) che erano a loro volta usciti dal gruppo riprendendo Turgis mentre il gruppo vede il suo ritardo veleggiare attorno ai 4 minuti.

Nonostante il percorso presenti in questa fase ben pochi tratti di respiro Puccio e Barabesi continuano nel loro personalissimo "Trofeo Baracchi", tanto che nella terza ascesa di giornata (la seconda prevista a Pratiglione), il loro vantaggio nei confronti dei più immediati inseguitori si aggira attorno ai due minuti mentre il distacco del gruppo, che continua a mantenersi assolutamente tranquillo, raggiunge ormai i 7 minuti (in questa fase vengono riassorbiti Turgis e Gazzara, rimasti nel frattempo a mezza via tra inseguitori e plotone). Al passaggio da Rivara, poco prima del traguardo intermedio di Cuorgnè, il duo di testa raggiunge il massimo vantaggio di 7'13", gap che poi inizia a scendere lungo il quarto Gpm fissato a Prascorsano, dove il gruppo, nel quale iniziano a vedersi in testa le maglie della Zalf Desirèe Fior, recupera un minuto (6'14"), con gli inseguitori (ai quali si sono stabilmente aggregati sia Kashtan che Koretzky) staccati di 2'33". Al traguardo mancano poco meno di 70 chilometri e la lotta continua ad essere quantomai appassionante, anche per merito del lavoro dei zalfini che continuano a limare sempre più il distacco: a Corio, al culmine della quinta ed ultima ascesa di giornata, Puccio e Barabesi transitano con 2'29" tra gli inseguitori (preceduti sempre da Bekaert che, grazie ai punti racimolati, mantiene il comando della classifica dei Gpm, difendendola proprio dall'assalto di Antonino Puccio, transitato per primo su tutti i colli di quest'oggi) mentre il gruppo in questo frangente passa a 3'28".

Il clou della sfida si palesa proprio negli ultimi 30 chilometri: il plotone infatti riesce a riassorbire i sei inseguitori che invano hanno provato a dar la caccia ai due scatenati alfieri in maglia Hopplà e per la Zalf, che lavora in maniera solerte col chiaro intento di ricompattare il gruppo per poi portare allo sprint Nicola Boem, arriva anche una mano dai russi dell'Itera-Katusha del leader Novikov e della Bata. Ai -15 il vantaggio della coppia di testa è di 1'27" ma ai -10 il gap è già sceso sotto il minuto (appena 38 secondi), il che fa ormai presagire come la generosa ed entusiasmante avventura di Puccio e Barabesi sia destinata a volgere al termine (in testa si portano anche uomini della Bata che ha in Gianluca Mengardo la propria ruota veloce). Così è: a 5 chilometri dal traguardo, dopo una fuga durata circa 137 chilometri, il duo Hopplà viene riassorbito da un gruppo lanciato a mille verso il traguardo di Rivara, dove ormai appare quasi scontata la conclusione allo sprint. Quasi, diciamo bene, perchè superato l'ultimo chilometro avviene il nuovo colpo di scena: a 600 metri dalla conclusione parte deciso Papok, che trova subito la preziosa collaborazione di un altro passistone come Jakub Novak, nonchè la prontezza di Stefano Locatelli e Ricardo Pichetta che fiutano il colpo grosso. L'azione del bielorusso è potente e le decine di metri di vantaggio nei confronti del gruppo si fanno sempre più incolmabili, tanto che ormai restano in quattro a giocarsi la tappa. Nessuno però riesce a sopravanzare Papok che va a vincere rendendo così giustizia nel migliore dei modi ai propri compagni in fuga per tutto il giorno. Secondo è un brillante Locatelli davanti a Pichetta e Novak mentre il gruppo giunge attardato di 6", con Boem che, come da pronostico, si impone nello sprint. De Winter, Smeyers, Lang, Mannion e Mengardo completano la top-10 di giornata mentre nulla cambia in classifica generale con Novikov sempre al comando con 2'03" su Aru e 2'23" su Lavieu.

Domani ultimo tappone del Giro con arrivo in quota a Torgnon, preceduto però dalle dure ascese a Zuccore e Saint-Pantaleon in cui chi vorrà provare a mettere in seria difficoltà Nikita Novikov sarà per forza di cose obbligato a scoprirsi prima del verdetto finale della cronoscalata di domenica. Potrebbero succederne ancora delle belle, ne siamo certi.

Vivian Ghianni

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