Vuelta a España 2011: Fuga, scatto e tenuta: Lastras! - Pablo è anche leader. Menchov perde 1'23"

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È Pablo Lastras, ottimo gregario, ma già nella ristretta cerchia di corridori vincenti nei tre GT, a conquistare la terza tappa di questa Vuelta, dopo la cronosquadre e la volata di ieri. L'atleta madrileno è stato protagonista di una lunga fuga partita praticamente subito, condita nel finale con uno scatto che gli ha consentito di percorrere da solo gli ultimi chilometri e issarsi in vetta anche alla classifica generale, stamattina guidata da Bennati.

Con Lastras sono partiti all'avventura praticamente da subito Chavanel, Irizar, Pidgornyy e Edet, quest'ultimo però rimasto al vento a oltre sessanta dall'arrivo. I cinque hanno guadagnato in breve otto minuti sul gruppo che per gran parte della frazione è stato guidato dalla Leopard del leader della classifica. Il menu di giornata prevedeva due salite, l'Alto del Berro e l'Alto della Santa, nella seconda metà della tappa, con l'ultima cima posta ad una dozzina di chilometri dall'arrivo di Totana. 

Cavendish (quasi subito e assistito da diversi compagni) e poi Kittel sono le vittime più illustri dell'Alto del Brero, salita sicuramente non da capogiro, ma che fa capire che difficilmente oggi lo sprint di gruppo potrà essere una soluzione possibile, a prescindere dall'esito della fuga. Dopo la discesa le biciclette di Le Mével (uno dei due uomini di punta della Garmin per la generale assieme a Martin) e Trofimov si toccano e i due finiscono per terra, ma rientrano nel volgere di pochi chilometri.

La fuga imbocca l'ascesa decisiva dell'Alto della Santa con ancora tre minuti e mezzo da gestire e prima dell'imbocco è la Sky (con Lövkvist particolarmente attivo nei primi chilometri della salita) a rilevare la Leopard in testa al gruppo, pur non dando l'impressione di riuscire a guadagnare chissà che sul quartetto che marcia ancora di comune accordo. De la Fuente prova ad uscire dal gruppo a poco più di un chilometro dalla vetta ma il suo tentativo ha poco spazio, stoppato da Capecchi che tiene il gruppo allungato, mentre il leader Bennati perde contatto dalla coda del gruppo dei big. 

Lastras forza i tempi in testa e passa da solo al Gpm (posto a poco più di 12 km dalla meta) con una manciata di secondi di vantaggio sugli ex compagni di fuga, involandosi in discesa, mentre il grosso passa a circa due minuti dall'atleta Movistar. Gli inseguitori non ci stanno e, dopo aver perso qualche secondo nei chilometri più tecnici della discesa - passano a 23" ai meno 7 - ritrovano l'accordo e cominciano a recuperare e ai meno 5 sono 16", mille metri dopo 14" e i lunghi rettilinei murciani permettono di vedere la preda. Anche i crampi frenano Lastras che con un gesto evidente si massaggia i quadricipiti, ma riparte a testa bassa, rendendo ancora incerto il pronostico ai meno due quando rimangono ancora 12 i secondi. All'ultimo chilometro ormai è chiaro che i contrattaccanti lotteranno per la seconda piazza, mentre lo spagnolo ha il tempo di sistemare la maglia, rendere omaggio al compagno di squadra Tondo, scomparso qualche mese fa e prendersi anche la maglia di leader che aveva virtualmente perso da Chavanel per gli abbuoni ai traguardi volanti. Il campione francese si consola parzialmente con la seconda posizione, conquistata davanti a Pidgornyy, mentre Roche regola un gruppo di una quarantina, con Agnoli e Gavazzi che acciuffano un discreto piazzamento nei dieci.

Tra gli assenti illustri in questo drappello spicca sicuramente il nome di Denis Menchov, che accusa da tutti i big - tra gli altri Scarponi, Nibali, Antón, Rodríguez, Van den Broeck, Brajkovic, Wiggins e ci piace citare anche Bruseghin -  un ritardo di 1'23", decisamente troppi in una tappa che non avrebbe dovuto rappresentare alcuna insidia per un pretendente al podio finale. Mancanza di condizione o distrazione poco importa, il russo - anche con una cronosquadre deficitaria sul groppone - difficilmente a questo punto potrà risalire la china e non è improbabile che possa cedere il passo a Sastre o Cobo (entrambi davanti) anche per un posto nella top-10. Pollice verso anche per due delle tre K che presentava l'Astana alla partenza. Per un Kessiakoff che ha terminato la tappa nel gruppo "buono", ci sono un Kiserlovski e un Kaschechkin che pagano lo stesso dazio di Menchov e anche loro devono fare i conti con ambizioni un po' ridimensionate, così come Chris Sörensen e Kruijswijk che alla vigilia potevano certamente essere considerati gli atleti per la classifica di Saxo Bank e Rabobank.