Eneco Tour 2011: Edvald completa una bella opera - Ultima tappa e corsa a Boasson Hagen
- Eneco Tour 2011
- Omega Pharma - Lotto 2011
- Sky ProCycling 2011
- André Greipel
- Bernhard Eisel
- David Millar
- David Tanner
- Denis Galimzyanov
- Edvald Boasson Hagen
- Francesco Bellotti
- Frederik Veuchelen
- Jean-Pierre Drucker
- Juan Antonio Flecha Giannoni
- Julien Fouchard
- Jürgen Roelandts
- Lars Ytting Bak
- Maarten Tjallingii
- Manuel Antonio Leal Cardoso
- Matteo Trentin
- Matthew Wilson
- Mitchell Docker
- Philippe Gilbert
- Sébastien Hinault
- Taylor Phinney
- Vladimir Isaichev
- Uomini
Prologo, tappe piatte, tappe mosse da qualche côte e cronometro (breve). Non si può dire che l'Eneco Tour non sia una corsa tagliata su misura per Edvald Boasson Hagen, uno che potenzialmente avrebbe potuto imporsi in tutte le frazioni ma ha dovuto "accontentarsi" di farlo solo oggi, dopo aver raccolto un secondo, un terzo, un sesto e due noni posti nei giorni precedenti, portando a casa per la seconda volta la corsa del Benelux, dopo la vittoria del 2009 e il terzo posto del 2010.
Un solo uomo avrebbe potuto mettergli i bastoni tra le ruote, lo straordinario Philippe Gilbert che stiamo ammirando in questi mesi Il vallone non si è certo tirato indietro, dando spettacolo nella tappa più impegnativa, nella quale però non è riuscito a mettere più di 8" tra sé e l'avversario, troppo poco per le doti contro il tempo del giovane norvegese che dopo aver ribaltato la situazione nella crono del giorno successivo, oggi si è tolto anche lo sfizio di pareggiare il computo dei traguardi parziali. Dopo una prima parte di stagione piuttosto opaca, condizionato anche da guai fisici, questo ragazzone è tornato a fare la voce grossa al Tour de France, riconfermando in questi giorni le sue enormi doti che probabilmente finora ci ha mostraro solo in parte.
E dire che qualcuno aveva provato ad insidiarlo da parecchio lontano, sui saliscendi olandesi in programma quest'oggi. David Millar, questa mattina terzo a 18", aveva sferrato il suo attacco a oltre 70 km dall'arrivo, seguito come un'ombra da Gilbert e i due, per qualche attimo, hanno dato l'impressione di aver colto in castagna la Sky e il suo leader. Illusione durata poco, perché la compagine nerazzurra si è riorganizzata in breve e ha ricucito il piccolo gap, mentre era già in corso l'attacco che ha caratterizzato la giornata. Con il giovane Trentin, ancora una volta bravissimo a mettersi in mostra e a dimostrare già un buon ritmo, si erano mossi Stybar, Flecha, Bellotti, Docker, Isaichev, Pérez, Drucker, Tanner, Wilson, Veuchelen, Fouchard. Questi ultimi quattro (in compagnia di Eisel - rientrato da dietro - negli ultimi 45' di corsa), assieme al neopro' della Quick Step, hanno insistito nella loro azione, mentre gli altri si sono rialzati a più di sessanta dall'arrivo.
L'Omega Pharma, intanto, lavora per cercare di favorire Gilbert, con Greipel, in versione gregario di lusso, a condurre il gruppo a forte andatura per diversi chilometri. Ci provano anche Hinault ai meno 13, poi Tjallingii e Phinney (un bravo va anche al talentuoso americano, che chiuderà quarto in classifica, al cospetto di fior di atleti) ai meno 11, ma la Sky fa buona guardia. Vanendert mette in fila il gruppo sulla penultima côte (e in questi frangenti vengono riassorbiti i sei fuggitivi), ma i compagni del leader sono ancora presenti in forze e hanno gioco facile a rintuzzare il successivo attacco - ormai scontato - di Gilbert ai meno due. Il gruppo fila ora velocissimo e all'ultimo chilometro anche il tentativo di Bak, per un paio di minuti da solo in testa alla corsa, è annullato.
All'ultima curva, siamo ai meno trecento, doppio colpo di scena. Sul ciottolato scivola prima Galimzyanov, in terza posizione, e un attimo dopo Roelandts, in quel momento primo, forse tradito da un tubolare male incollato. Rimane in piedi invece il secondo, Boasson Hagen, che vede così la vittoria servita su un piatto d'argento e che non deve far altro che buttare giù un paio di denti, dare qualche pedalata di sicurezza e oltrepassare la linea del traguardo a braccia alzate. Dietro di lui, Cardoso, Boom e Bole, con Damiano Caruso e Ponzi rispettivamente quinto e ottavo. Non disprezzabile la prova offerta in questi giorni dai due giovani azzurri che potrebbero rappresentare il primo un buon luogotenente per Nibali alla Vuelta, l'altro una buona opzione per far risultato nelle classiche agostane.