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Tour de France 2011: Il grande battuto oggi è Contador - Che stesa per lui e Sánchez! | Cicloweb

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Tour de France 2011: Il grande battuto oggi è Contador - Che stesa per lui e Sánchez!

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Alberto Contador taglia il traguardo pesantemente staccato © Bettiniphoto

Una giornata come quella di oggi sarà ricordata a lungo dagli appassionati di ciclismo perché ci ha fatto assistere a molte cose che non eravamo abituati a vedere, soprattutto nei grandi giri: in particolare l'arrivo in cima al Col du Galibier ci ha lasciato la clamorosa crisi di Alberto Contador che, dopo sei vittorie consecutive tra Tour (3), Giro (2) e Vuelta (1) si troverà a conoscere per la prima volta (al Tour 2005 era lì solo per fare esperienza) il sapore della sconfitta.

Lungo le salite dei Pirenei avevamo criticato molti dei favoriti di questa Grande Boucle per non aver cercato di dare una mazzata importante ad un Contador abbastanza in difficoltà con il serio rischio di doversene poi pentire amaramente sulle Alpi; gli attacchi degli ultimi giorni nei finali di tappa verso Gap e verso Pinerolo ci avevano rafforzato ulteriormente questa convinzione e ci aspettavamo, ma non solo noi, di vederlo aggressivo all'attacco anche oggi, magari anche da distante nel tentativo di far cedere Cadel Evans. Niente di tutto questo invece, il madrileno della Saxo Bank si è completamente piantano negli ultimi 3000 metri ed ha perso 3'50" da Andy Schleck e circa 1'40" da tutti gli altri big della corsa, un crollo verticale: in pratica un addio al sogno di riuscire a fare la doppietta Giro-Tour nello stesso anno.

Cosa possa essere successo oggi ad Alberto non ci è dato saperlo, ma possiamo fare alcune supposizioni. Che non fosse una delle giornate migliori della carriera di Contador lo si poteva già immaginare vedendo che nella fuga del giorno, seppur molto numerosa, non c'era alcun uomo della Saxo Bank e poi ancora quando in salita lo spagnolo si era avvicinato alla vettura del medico di corsa: piccoli segnali sul momento, forse, ma con il senno di poi possono assumere un'importante decisamente maggiore. Un'altra motivazione a questa crisi può essere l'accumulo di fatica con il passare delle tappe, specie se per preparare il Tour non era stata smaltita tutta quella del Giro d'Italia: in fondo in origine il Tour de France non doveva essere nei programmi e questa era la prima volta che Contador provava a fare la doppietta; non avendo riscontri passati non era facile studiare un piano di allenamenti ideali per il fisico dello spagnolo subito al primo tentativo.

Un'altra possibilità è che Contador abbia sofferto il fatto che la battaglia per la classifica si sia accesa già a 60 chilometri dall'arrivo: non sarebbe la prima volta che accade e se fosse reale sarebbe un importante ridimensionamento a fenomeno da ultima salita. Quest'anno al Giro nella tappa del Giau riuscì a salvarsi egregiamente grazie ad una superiorità troppo netta per essere messa in discussione e ad una saggia rete di alleanze costruita tappa dopo tappa; sempre sul Giau, però, Pellizotti lo attaccò al Giro 2008 e, pur con un ricompattamento generale in cima, Alberto si staccò da tutti i migliori sull'ultima salita finendo col pagare 45" a Menchov; sempre in quella corsa rosa ricordiamo le difficoltà sul Monte Pora e poi c'è l'esempio più netto di tutti, la Parigi-Nizza del 2009, quando andò all'attacco con tutti i suoi principali avversari per crollare miseramente negli ultimi chilometri senza neanche riuscire a tenere le ruote del gruppo. Probabilmente l'attacco di Andy Schleck ha destabilizzato lo spagnolo che magari non si è alimentato correttamente e unendo il tutto ad una condizione fisica ancora non al 100% ecco che il risultato sono i cento secondi persi in 3 km.

Adesso con quattro minuti e mezzo da recuperare in classifica a Andy Schleck e tre e mezzo da Evans la situazione è compromessa ma se stasera Alberto non si lascerà andare di testa potrebbe ancora recitare un ruolo importante in questo Tour de France, il ruolo di mina vagante o guastatore. Se proprio andiamo a rivedere quella Parigi-Nizza del 2009 vediamo che il giorno dopo la crisi lo spagnolo, allora all'Astana, andò all'attacco già in avvio di tappa (molto breve ma con tre salite): ecco, adesso il sogno sarebbe proprio di vedere domani Contador scattare sul Galibier per vedere come si comporteranno i suoi avversari e per tentare un'impresa che farebbe il pari con quella odierna di Andy Schleck.

Ma la Spagna non piange solo per Contador: il Galibier, infatti, è stato fatale anche a colui che negli ultimi giorni l'aveva accompagnato nei suoi attacchi, Samuel Sánchez, e dopo cinque vittorie consecutive al Tour de France e ben dodici Grandi Giri con almeno un uomo sul podio (e 16 degli ultimi 17 con il solo passaggio a vuoto a vuoto del Giro 2007) stavolta c'è il rischio concreto di rimanere a bocca asciutta. L'asturiano dell'Euskatel dopo aver guadagnato praticamente su tutte le salite grazie ad atteggiamento molto battagliero oggi è affondato arrivando in 18a posizione a 4'42" da Andy Schleck dopo aver perso contatto dagli inseguitori poco dopo il passaggio sul Col du Lautaret, più o meno a sette chilometri dalla meta. La tattica della squadra basca era stata quasi perfetta oggi visto che Samu poteva contare su ben tre gregari nel tratto tra la discesa dell'Izoard e le dolci rampe del Lautaret e magari se fosse stato bene avrebbe anche potuto provare un attacco in discesa.

In più ci si è messa anche la sfortuna visto che un problema meccanico l'ha costretto nelle retrovie del gruppo inseguitori proprio nel momento in cui Evans stava iniziando il suo forcing: ha pagato lo sforzo per rientrare e ora anche per lui il sogno podio è finito. Va detto anche che nei due tapponi pirenaici in cui era riuscito ad avvantaggiarsi sugli altri uomini di classifica aveva sempre goduto di una certa liberta visto il ritardo accumulato nella prima settimana e, forse, le aspettative riposte in lui erano un po' esagerate. Anche lui, però, ha ancora la possibilità di rifarsi domani anche perché è ancora in piena lotta per la vittoria della maglia a pois: un'alleanza spagnola tra i due amici Alberto e Samuel per un attacco organizzato sul Galibier, o addirittura sul Télégraphe, potrebbe non essere fantaciclismo e ci farebbe stare per ore incollati allo schermo.

Sebastiano Cipriani

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