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Tour de France 2011: E ne rimasero solo quattro... - T-Blanc, Evans e gli Schleck

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Cadel Evans e Thomas Voeckler rimangono in gioco per la vittoria finale © BettiniphotoQuattro corridori in settantadue secondi e due tappe - al netto della passerella parigina - da affrontare. Se vogliamo, il Tour de France è tutto qui. Ci si gioca tutto, maglia gialla, podio e, per qualcuno, anche la carriera. Dopo il grosso scossone che Andy Schleck ha imposto al Tour nel tappone del Galibier, con il crollo di Contador e Sánchez, possiamo ben dire che la lotta si è ristretta ulteriormente e ora sono solo i primi quattro della generale a poter ambire a vestire le insegne del primato sugli Champs Élysées. Discorso leggermente diverso per il podio per il quale concediamo qualche speranza anche agli immediati inseguitori che, con una serie di coincidenze (leggasi ottime prestazioni da parte propria e defaillance da parte di un paio dei quattro di cui sopra) potrebbero anche rientrare in gioco.

Thomas Voeckler oggi ha fatto una scelta ben precisa quando si è trattato di dover inseguire lo scatenato Andy. Ha fatto capire ai big, a coloro che erano sbarcati in Francia per portare a casa il bottino pieno, che oggi l'Europcar non era intenzionata a sobbarcarsi l'onere della corsa e ha portato l'idea fino alle estreme conseguenze. Il vantaggio è lievitato assumendo proporzioni preoccupanti e l'alsaziano non ha mosso un dito pur disponendo di un Rolland in ottime condizioni di forma costringendo prima i gregari altrui e poi gli stessi Evans e Contador a metterci del loro per limitare i danni. Atteggiamento suicida? Secondo noi neanche troppo. In fondo non si poteva pensare di avere le forze per combattere su tutti i fronti e questa volta T-Blanc ha deciso di rischiare, sperando nelle forze (e nella nota generosità) di Cadel Evans, puntualmente venute in suo aiuto. E così facendo ha costretto l'australiano a sfiancarsi e magari, senza quel lunghissimo sforzo dell'australiano, i secondi persi sul traguardo di Serre Chevalier sarebbero stati ben più di sei. La maglia gialla è stata messa in salvo, seppure per soli 15", un altro tappone è stato superato, e rispetto a ieri le possibilità di vittoria non sono scese poi così tanto, tenuto conto anche di come si erano messe le cose.

I trionfatori di oggi sono senza dubbio i fratelli Schleck. La loro Leopard ha dato un saggio di tattica, con Andy che è andato a capitalizzare il lavoro dei suoi compagni, infliggendo a tutti gli avversari distacchi superiori ai due minuti e installandosi al secondo posto in classifica, e Frank che ha potuto giocare di rimessa e ha racimolato anche lui qualcosina su tutti, con uno scatto piazzato sulle rampe delle ultime centinaia di metri del Galibier. Entrambi hanno scavalcato in classifica Cadel Evans che, alla vigilia di questa tappa, era accreditato dei favori del pronostico e che ora si trova a dover recuperare 57" al maggiore e 4" dal minore. Distacchi sicuramente sulla carta ancora colmabili a cronometro dall'australiano che però domani dovrà soffrire non poco nella morsa dei rivali della Leopard sui tornanti dell'Alpe d'Huez. Sicuramente potrà fare tesoro dell'esperienza del 2008 quando, proprio su questa salita e proprio per mano della CSC dei fratelli Schleck (e di Sastre) perse un Tour che sembrava poter essere alla sua portata.

Due variabili potrebbero ulteriormente influenzare il risultato dell'Alpe: la brevità della frazione, di poco superiore ai cento chilometri, e il recupero da una tappa che è stata assai dispendiosa per tutti, in particolar modo per Andy, con Frank che invece potrebbe far girare la ruota a proprio favore per i motivi opposti. In ogni caso una situazione ancora incertissima e aperta a numerose soluzioni, ingredienti fondamentali per uno spettacolo che proprio non potrà mancare.

Giuseppe Cristiano

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