Tour de France 2011: Ma gli Schleck hanno un motivo - Come affrontare Contador ora?
Iniziamo subito dicendo che quelli che avevano conservato la fiducia in Contador anche dopo l'inizio di Tour traballante, e dopo i Pirenei non certo memorabili per il campione di Pinto, hanno avuto ragione. Dopo il secondo lunedì di riposo, finalmente anche il Tour 2011 ha potuto vedere degli sprazzi del miglior Alberto, tornato ad attaccare come non gli vedevamo fare dal Giro (se vogliamo trascurare lo scattino di Mûr-de-Bretagne).
Si è svegliato (o ha raggiunto la miglior condizione; o si è lasciato alle spalle gli acciacchi) tardi, certo: ma non TROPPO tardi. Il capitano della Saxo Bank ha ancora tutte le Alpi per provare a riportare dalla sua parte l'ago della bilancia, prima che la crono di Grenoble gli dia un'altra occasione in cui guadagnare sugli avversari. Contador che, con un colpo di mano spettacolare, si è riportato in posizioni di classifica certo più comode, non si fermerà certo qui, e i suoi avversari lo sanno: e se fino a ieri l'incedere dimesso di Alberto aveva forse convinto gli altri che lui non sarebbe stato della partita per il successo, oggi tutto è cambiato radicalmente. La notizia è certo grossa.
Il Tour ritrova il suo faro di questi ultimi anni, mentre il delfino che voleva farsi re ha di colpo perso tutta la baldanza: Andy Schleck, lo sconfitto della giornata (più di tutti gli altri, e non solo per una questione cronometrica), ha bruciato in una tappa interlocutoria oltre un minuto dell'ampio margine che aveva sul suo principale rivale: da quasi due minuti a 46", la mazzata è senz'altro potente per il più giovane degli Schleck, che continua tra l'altro a dare l'impressione di averne di meno rispetto al fratello maggiore.
Potremo star qui per delle ore a cercare di capire cosa sia saltato in mente agli Schleck, che si son fatti passare i Pirenei da sotto al naso senza fare quasi neanche una smorfia. O meglio, Fränkie ha attaccato a Luz-Ardiden. Ha pure resistito meglio di Andy oggi. L'unica occasione in cui il minore è parso star meglio del maggiore è stata la tappa di Plateau de Beille, dove Schleckino ha attaccato 3 volte (contro una di Schleckone), ma sempre con scatti della durata di un respiro. Poi si voltava a guardare se Fränk c'era, e si fermava. Tutto ciò messo insieme, senza voler tirare in ballo la psicanalisi, potrebbe semplicemente significare quello che da giorni in tanti sospettano, e cioè che Fränk stia meglio, sia suffragato da dati che noi non conosciamo ma in casa Leopard sì. E quindi, attacchi Fränk quando ne ha, Andy gli copra le spalle; e quest'ultimo, quando se la sente, provi a stanare gli avversari, ma sempre a patto che Fränk non ne patisca.
Questo spiegherebbe l'atteggiamento dei due nei giorni scorsi. Non c'è nulla da spiegare invece nel comportamento di Evans, che non ha luccicato sui Pirenei ma che ha un vantaggio più facilmente difendibile nella crono di Grenoble rispetto a Contador (chiaro che tutti i raffronti si fanno con Alberto, oggi più che mai). Cadel è il primo dei favoriti, in classifica, e se supera la maledizione del giorno di crisi immancabile per lui in un GT, può vincere il Tour, a patto di non farsi erodere un po' alla volta il margine che ha sul campione uscente (perdere 30" al giorno nelle prossime quattro tappe non equivale ad andare in crisi, ma è sufficiente per perdere la Boucle).
Se gli italiani gravitano più in giù della top 5, con Basso che ha pagato più del lecito oggi e Cunego che invece si è difeso benino, e se i corridori alle spalle del veronese ottavo non sono nelle condizioni di poter primeggiare (e probabilmente nemmeno di ambire al podio), non resta che parlare di Samuel Sánchez, ovvero di quello che ha avuto la partenza più lenta, tra i big. Alla vigilia dei Pirenei, l'asturiano pagava a Voeckler 5'01", poi ha recuperato sui big praticamente un giorno sì e uno no, e dopo le belle prestazioni di Luz-Ardiden (con tanto di vittoria), di Plateau de Beille e di oggi a Gap, ora è a 3'26" da T-Blanc e a meno di 2' dai primi due favoriti in classifica (Cadel e Fränk). Sin qui è quello che più di tutti ha meritato in salita, e se la buona vena gli dura anche sulle Alpi, SSG potrà addirittura puntare alla vittoria (a patto di staccare Contador).
Tutte queste previsioni partono ovviamente dal presupposto che Voeckler, alla lunga, salti. Il francese ha disputato sin qui un Tour eccezionale, al di là di ogni immaginazione; oggi addirittura ha provato in prima persona a rispondere a Contador in salita, e nell'occasione si è un po' bruciato (anche se poi in discesa è stato tra i migliori del gruppo inseguitore). La lucidità non gli manca, le gambe nemmeno, forse pecca ogni tanto di esuberanza, ma ciò è nel suo carattere. Resta il fatto che, domani o dopodomani o al limite sull'Alpe d'Huez, crescono le possibilità che perda terreno prezioso, e visto che già pagherà dazio nella crono di Grenoble, siamo portati a pensare che il buon Thomas uscirà ridimensionato dalle prossime tappe.