Tour of Austria 2011: Riecco Bennati, volate capitali - A Vienna gioisce anche Kessiakoff
- Internationale Österreich-Rundfahrt - Tour of Austria 2011
- Farnese Vini - Neri Sottoli 2011
- Leopard Trek 2011
- Pro Team Astana 2011
- Alexandr Pliuschin
- Andrea Guardini
- Christopher Sutton
- Dominik Hrinkow
- Fredrik Carl Wilhelm Kessiakoff
- Jeremy Hunt
- Mads Christensen
- Martin Velits
- Michal Kwiatkowski
- Mitchell Docker
- Omar Bertazzo
- Roger Kluge
- Taylor Phinney
- Timothy Roe
- Uomini
dal nostro inviato
Mandatelo in una grande città europea, disegnate lì l'ultima tappa di una corsa e state certi che Daniele Bennati saprà tirare fuori qualcosa di grande: dopo Parigi e Madrid (e possiamo ricordare anche Valencia e Barcellona) il 30enne velocista aretino ha conquistato anche il traguardo di Vienna, conclusione della 63a edizione del Giro d'Austria. Un successo, il quarto della stagione, un po' inatteso alla vigilia visto che il corridore della Leopard tornava alle competizioni qui in Austria dopo la frattura della clavicola e di quattro costole che l'aveva costretto a saltare il Giro d'Italia e a dare forfait anche per il Tour de France: Daniele, però, si è allenato bene e ha sfruttato le prime sette tappe per ritrovare il ritmo, provando anche la fuga da lontano in una occasione. Adesso Bennati deve guardare con grande fiducia al finale di stagione, ad aspettarlo c'è la Vuelta e un mondiale adatto alle sue caratteristiche.
I corridori avevano trovato nuovamente un forte vento sul percorso, spesso di traverso nei primi chilometri. Questo poteva far pensare ad un ultimo disperato di qualche squadre per ribaltare la classifica generale: così non è stato anche perché in Austria non c'erano vere e proprie corazzate in grado di fare danni da sole e poi anche perché la stanchezza cominciava a farsi sentire nelle gambe dei corridori, specie dopo la lunga cronometro di Podersdorf. La media è comunque rimasta sempre sopra i 45 km/h e gli unici a riuscire ad evadere dal gruppo sono stati Hrinkow, Christensen (iperattivo in questo Giro d'Austria), Kwiatkowski, Roe, Docker e Pliuschin: appena si è entrati nei circuito finale per le strade di Vienna, però, l'andatura alle spalle dei sei battistrada è aumentata ancora ed il ricongiungimento è avvenuto a poco più di due tornate dalla conclusione.
In testa al gruppo, a condurre le operazioni, si sono viste soprattutto la Farnese Vini, la Leopard e la HTC, con qualche breve apparizione degli uomini della Sky tutte molto interessate ad un arrivo in volata. Anche in Austria, come in tutto il resto del mondo, l'incubo caduta è sempre presente e stavolta si è materializzato attorno ai due chilometri e mezzo dal traguardo: un contatto nelle prime posizione, una sbandata ed ecco che sono finiti a terra in tanti tra cui anche Jeremy Hunt e Taylor Phinney; tra i coinvolti ci sono stati anche Andrea Guardini (rottura al cambio) e Omar Bertazzo, il quale dopo il traguardo era assai consapevole di aver perso una ottima occasione per ottenere un piazzamento importante.
Nello scompiglio creato dalla caduta il più lesto è stato Daniele Bennati che ha sfruttato molto bene il lavoro della sua squadra, Viganò e Wagner in particolare, ed è andato a vincere la tappa con un margine di sicurezza su Martin Velits e Roger Kluge con Chris Sutton solo quarto dopo aver perso il suo gregario più importante, proprio Hunt. In classifica generale come prevedibile non è cambiato nulla e Fredrik Kessiakoff ha potuto festeggiare la sua prima vittoria in una corsa a tappe: a 31 anni lo svedese dell'Astana, alla terza stagione da professionista dopo una lunga carriera in Mountain Bike, potrebbe cominciare a pensare in grande e se nei prossimi mesi si confermerà su alti livelli già dal 2012 potrebbe diventare uno dei contender più accreditati almeno nelle corse a tappa di una settimana.