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Tour de France 2011: Thor e Garmin martellano tutti - Cronosquadre: Hushovd va in maglia gialla

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Thor Hushovd e la Garmin trionfatrice della cronosquadre di Les Essarts © BettiniphotoLa Garmin e il suo Thor martellano il Tour de France con una cronosquadre bellissima che proietta Hushovd in maglia gialla, seppure i distacchi inflitti alle avversarie più prossime non siano enormi (volano davvero pochi secondi tra un team e l'altro, in alta classifica). Di sicuro, dopo due sole frazioni la classifica generale, come vedremo, è già ricca di spunti di interesse, per un avvio di Tour tra i più intriganti degli ultimi anni.

La Saxo Bank di Contador è la prima a partire e ciò non è propriamente un bene, visto che gli uomini di Riis sono costretti a prodursi nella loro prova senza avere alcun riferimento se non il cronometro. Partono benino, Alberto e compagni, ma - come ci renderemo conto dalle prestazioni delle altre squadre - calano parecchio nella seconda parte della frazione, e fanno segnare un tempo di 25'16", a 54.6 km/h. È la Rabobank di Gesink e Mollema, partita per sesta, a far capire che la prova dei Saxo sarebbe stata foriera di nuove preoccupazioni per Contador dopo i fischi della presentazione e gli intoppi della prima tappa: gli oranjes fanno segnare un 25' netti e si installano al primo posto provvisorio.

Ma in una cronosquadre la gloria può essere molto effimera, sicché quando scendono in pista i Garmin-Cervélo, quasi li si sente rombare, da tanto forte che vanno. Poco importa se perdono Dean e poi Farrar e poi Navardauskas: dopo aver dominato entrambi gli intertempi si presentano al rettilineo finale in 6, poi Zabriskie perde qualche metro, ma ciò non inficia l'ottimo risultato dei ragazzi di Vaughters (il tempo si prende sul quinto, lo ricordiamo): 24'48", 55.6 di media (1 chilometro all'ora meglio dei Saxo, per dire), 12" alla Rabobank (dato che a dire il vero segnala una impercettibile flessione nel finale per la Garmin, visto che al secondo intertempo il vantaggio sui Rabo era di 13"), e Thor Hushovd, primo a tagliare il traguardo (con tanto di maglia a pois) lanciato verso la maglia gialla.

Nel frattempo, molti cuori italiani avevano subìto una piccola contrizione, guardando il crono di una Liquigas parecchio sciapa: 25'45" per Ivan Basso e compagni, staccati di quasi un minuto dai Garmin, ma anche di 32" da una Saxo, con Contador che quindi ha già recuperato oltre mezzo minuto dal varesino che lotterà con lui per il podio (se non per la vittoria) finale.

Venuta dagli Astana una prestazione discreta ma non ottima (chiuderanno all'ottavo posto con 25'20"), è la Sky la prima avversaria di rango, nella specialità, per la Garmin: e in effetti i britannici di Wiggins fanno subito la voce grossa, miglior intertempo al primo rilevamento cronometrico (al km 9), ma prestazione in linea con quella dei rivali: solo 1" di vantaggio per la Sky. Poi nella parte centrale qualcosa non va a puntino, e nei successivi 7 km i neroverdi perdono 5" che alla fine risulteranno decisivi: 4" il ritardo dai Garmin al secondo intertempo (al km 16), 4" al traguardo.

Prova non certo scintillante, intanto, per l'altra italiana in gara, la Lampre: Cunego e compagni non riescono di far meglio di 25'52", pure peggio dei Liquigas, ma si poteva intuire già dalla vigilia che i blufucsia di Damiani non avrebbero certo vissuto oggi la loro giornata di maggior gloria. Gloria in cui credeva invece sicuramente la HTC, eppure la piccola macchina delle meraviglie messa in campo da Piva, una delle migliori esponenti nel settore cronosquadre, ha vissuto da subito un intoppo alla lunga risultato determinante: su una delle poche curve del percorso, Bernhard Eisel è andato per terra, spezzando per un attimo il trenino della sua squadra, e rimanendo ovviamente attardato: interrotto così bruscamente il ritmo già all'inizio, la HTC non è più riuscita a trovare la quadra, e malgrado un recupero nel finale (aveva 14" di ritardo al km 16, ha chiuso a 5" dalla Garmin) si è dovuta accontentare del quinto posto.

Tutto il contrario della RadioShack, che, partita con qualche riserva di carburatore, ha via via dato gas, per terminare a 10" dai vincitori: non una prestazione in assoluto memorabile, ma certo ottima in relazione alle caratteristiche degli uomini di Bruyneel. E per i vari Leipheimer, Brajkovic e Klöden, altri 18" di margine guadagnati sul faro della corsa, Contador.

Un faro tenuto molto da conto dai Leopard, ovviamente: più che sulle più forti squadre contro il tempo, Schleck e soci dovevano fare la corsa sulla Saxo Bank. Ma con un Cancellara da spendere, non ci sono troppi limiti da considerare. E in effetti, Fabian a tirare la maggior parte del tempo (ma badando a non sfiancare i fratelli lussemburghesi), ecco il tempone dei Leopard: 24'53", vicinissimi a Garmin e Sky, e con 23" guadagnati ancora a Contador.

A questo punto, al traguardo non mancano che BMC e Omega Pharma. Cadel Evans, impegnatissimo coi suoi sin dall'inizio della prova (rossoneri terzi al primo intertempo, terzi al secondo), dà tutto nella parte finale, e arriva addirittura a contendere ai Garmin il successo di tappa. Non ci riesce, l'australiano, per 4" (si installa comunque in seconda posizione nell'ordine d'arrivo, con lo stesso tempo della Sky), ma comunque può essere più che soddisfatto, al pari di Schleck e dei RadioShack, per il vantaggio preso su Contador (24"). Senza dimenticare che un altro uomo di classifica, Samuel Sánchez, è (con Alberto e Basso) uno degli sconfitti di giornata, coi suoi 82" di ritardo dai primi.

La Omega Pharma, pur non disprezzabile, non riesce infine a intimorire i più forti di giornata, paga quasi 40" a Hushovd e soci, e quindi la maglia gialla finisce proprio sulle spalle del Campione del Mondo, che completa così un ciclo eccezionale, iniziato proprio in quel di Melbourne quando conquistò l'iride.

In classifica generale Millar ha lo stesso tempo del suo capitano, Evans appena 1" in più, e poi dal quarto posto in poi un gruppetto di uomini (compresi gli Schleck) a 4". Tra questi, al nono posto spicca Manuel Quinziato, primo degli italiani in graduatoria. Di sicuro nulla di definitivo, ma per chi è più indietro (i già citati Contador, Sánchez e Basso) veleggiamo già verso i 2' di ritardo da Cadel e Andy: dopo appena due tappe di Tour, non è certamente poco.

Marco Grassi

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