Campionato Italiano su strada 2011: BMC belli ma incompiuti - Le pagelle: Cunego e Nibali, che delusioni!
- Campionato Nazionale su strada - Italia 2011
- BMC Racing Team 2011
- Colnago - CSF Inox 2011
- D'Angelo & Antenucci - Nippo 2011
- Farnese Vini - Neri Sottoli 2011
- Lampre - ISD 2011
- Liquigas - Cannondale 2011
- Alessandro Ballan
- Alessandro Proni
- Andrea Pasqualon
- Damiano Caruso
- Damiano Cunego
- Diego Ulissi
- Domenico Pozzovivo
- Fortunato Baliani
- Giampaolo Caruso
- Giovanni Visconti
- Ivan Santaromita
- Luca Mazzanti
- Mauro Santambrogio
- Oscar Gatto
- Paolo Ciavatta
- Simone Ponzi
- Vincenzo Nibali
- Uomini
Giovanni Visconti - 9
Terzo tricolore, il più voluto, il più incerto, il più importante perché ottenuto nella sua Sicilia. Quando la gara entra nel vivo lui c'è sempre, anche se i compagni Gatto e Mazzanti lo abbandonano presto. Giovanni resta da solo a parare i colpi di Santambrogio, Ballan e Santaromita. Ci riesce a meraviglia, chiude su tutti gli scatti, si arrabbia, a volte, perché il BMC di turno non tira. Alla fine la volata è magistrale, senza storia. Un paio di biciclette date a Santambrogio e Ponzi, una liberazione. Attorniato dai suoi tifosi piange, esulta, impazzisce di gioia. È la terza maglia tricolore, forse la più meritata di tutte.
Mauro Santambrogio - 7-
Seconda piazza d'onore in due fine settimana (domenica era stato regolato da Daniel Martin al Giro di Toscana), quella che dà più fastidio, per il corridore della BMC Racing. È quello che sta meglio e si vede all'ultimo giro, quando in salita è l'unico capace di tenere la ruota di Giovanni Visconti. Capisce subito che deve sfruttare la superiorità numerica, coadiuvato da Santaromita e Ballan (ad entrambi un 6,5 per l'interpretazione tattica della gara, voto che scende al di sotto della sufficienza se si vanno ad osservare i singoli comportamenti). I due "Santa" insieme a Ballan hanno il merito di provarci contro un Visconti oggi in grande spolvero, il demerito di non insistere negli scatti, quasi avessero paura di affondare troppo.
Simone Ponzi - 7
Fatica molto il bresciano veloce della Liquigas - Cannondale. Fatica ma non si arrende, nemmeno quando perde la testa della corsa ed è costretto ad inseguire insieme a Baliani. Ben supportato da Damiano Caruso (e in precedenza da Bellotti e Finetto), sa che in un arrivo come quello di Aci Catena se la sarebbe potuta giocare. Arriva alla volata stanco dopo il recupero forsennato sui primi, si butta senza guardare, coglie un terzo posto che non sarà memorabile ma è un buon indice per il prosieguo della stagione.
Domenico Pozzovivo - 6,5
Lo scalatore della Colnago - CSF coglie un sorprendente quinto posto, se non altro perché viene fuori da una volata, seppur ristretta ad otto unità. In salita fa il ritmo, poi si stacca, forse per colpa di un fuorigiri. Ama il caldo e quando tutte le attenzioni sono sulla sfida tra i BMC e Visconti eccoti rientrare il lucano. Ci prova anche, nel finale, ma il suo allungo da scalatore non è adatto a queste strade. Comunque c'è, è pimpante, entra nella fuga giusta ed ottiene un risultato che rispecchia la sua gara. Tra i compagni degno di essere menzionato Pasqualon (per lui un 6 d'incoraggiamento), unico Colnago - CSF nella fuga ad otto iniziale.
Giampaolo Caruso - 7
Lo scalatore d'Avola è uno dei primi big a provarci sul serio quando mancano ben 70 km al traguardo. Parte sulla terz'ultima ascesa di Trecastagni, guadagna una manciata di secondi sul gruppo tirato dalla Lampre - ISD, si rialza quando capisce che verrà ripreso. Entra nella fuga degli otto per staccarsi nell'ultima tornata. A pochi chilometri dal traguardo rientra su Santambrogio, Santaromita e Visconti. Prova l'allungo, in cerca di un sogno chiamato tricolore. Oggi però il siciliano ad essere vestito con la bandiera italiana sarà un altro.
Fortunato Baliani - 6,5
Sull'ultima salita a Trecastagni è l'umbro a dettare splendidamente il ritmo. Alla sua ruota Visconti, Pozzovivo, Santaromita e Caruso. Un forcing alla morte che permette ai fuggitivi di guadagnare secondi preziosi e che porta Baliani a staccarsi, sfinito, alla fine dell'ascesa. Visconti e compagnia proseguono mentre lui si sfila, come un qualsiasi gregario. Troppo spesso sottovalutato, ha vinto meno di quello che avrebbe meritato. Mezzo voto in meno per non essersi accorto della sua maglia, marchiata "D'Angelo & Antenucci - Nippo" e non "Farnese Vini - Neri Sottoli". Visconti rende omaggio, anzi, bacia le mani.
Vincenzo Nibali - 4
Proprio come al Giro, nella tappa dell'Etna, chi l'ha visto? Sicuramente l'ha sentito il povero Paolo Ciavatta che, a séguito di una brutta caduta (coinvolto anche Proni), assaggia la ruota del messinese in pieno volto. Termina una corsa che l'avrebbe dovuto vedere protagonista davanti alla sua gente staccandosi dai migliori e, infine, ritirandosi. Meglio ricaricare le batterie in vista dei prossimi impegni, tra i quali dovrebbe esserci la Vuelta.
Damiano Cunego - 4
Usciva da un Tour de Suisse con una buona gamba ma con il morale a terra per la sconfitta patita da Leipheimer all'ultima crono, sul filo dei secondi. Il Campionato italiano era quanto di meglio per rifarsi. «Considerando la durezza del tracciato è normale che io sia uno dei favoriti», diceva il nostro stamane alla partenza, tra gli scongiuri del suo staff che tante volte ha sentito di queste dichiarazioni ed assistito a flop clamorosi del 29enne di Cerro Veronese. Infatti. Oggi mette alla frusta la Lampre, sacrifica addirittura Ulissi (6,5 per averci provato con uno scatto, peccato che alla lunga si stacchi) e nel momento in cui scoppia la corsa accusa il caldo, forse, dissolvendosi e staccandosi in modo impietoso. Nessun problema meccanico per Cunego, soltanto le energie che vengono a mancare nel momento clou ed un ritiro che arriva poco dopo, inatteso. La testa è probabilmente già al Tour, un occhio agli avversari, un altro al meteo. La Francia in Luglio non è proprio il posto più fresco del Mondo.