Giro di Svizzera 2011: Sagan lascia un'altra impronta - Cunego difenderà la maglia gialla nella crono di domani
- Tour de Suisse 2011
- HTC - Highroad 2011
- Lampre - ISD 2011
- Leopard Trek 2011
- Liquigas - Cannondale 2011
- Omega Pharma - Lotto 2011
- Rabobank Cycling Team 2011
- Team Garmin - Cervélo 2011
- Bauke Mollema
- Ben Swift
- Damiano Cunego
- Daniel Oss
- Francisco José Ventoso Alberdi
- Gerald Ciolek
- Jan Barta
- Jaroslaw Marycz
- José Joaquín Rojas Gil
- Koldo Fernández de Larrea
- Laurens Ten Dam
- Levi Leipheimer
- Luca Paolini
- Mark Cavendish
- Matthew Harley Goss
- Peter Sagan
- Thor Hushovd
- Uomini
È bastata una salitella posta a poco più di 20 km dall'arrivo per rendere più incerta e godibile la penultima frazione del Giro di Svizzera, vera e propria tappa di trasferimento di 167 km a 24 ore dall'attesa cronometro che deciderà i giochi e ci dirà se Damiano Cunego tornerà a vincere una corsa a tappe a distanza di due anni dal successo alla Coppi e Bartali. Ci si aspettava oggi una volatona vera e invece la Garmin di Hushovd con una bella trenata sull'Hallauerberg (3a categoria) ha ristretto il gruppo a circa 35 unità rendendo il finale un inferno per Cavendish e Greipel, i due rivali che non sono riusciti a confrontarsi in queste tappe e che hanno messo le proprie squadre a tirare nella speranza di un ricongiungimento negli ultimi 20 km.
Anche Boonen è finito nella rete tesa dalla Garmin ma la Quickstep davanti aveva ancora Ciolek così come l'HTC Goss. Solo che la squadra americana al contrario di quella belga ha fatto di tutto per provare a rientrare, segno tangibile che in casa HTC il re delle volate è ancora il folletto dell'isola di Man e Goss, nonostante la sua Sanremo messa nel carniere, non riesce ancora a godere della piena fiducia dei suoi. Grave errore questo visto che l'australiano sul rettilineo d'arrivo di Schaffhausen si è dovuto inchinare solo a un incredibile Sagan capace di uscire fuori da una situazione alquanto critica ai 150 metri, dove si era trovato imbottigliato dopo la bella tirata di Oss, e di porre il suo secondo sigillo sul Giro di Svizzera 2011.
È vero che alla fine i velocisti rimasti nel gruppetto di 32 unità si contavano sulle dita di una mano, ma per come si è svolta la volata lo slovacco ha dimostrato ancora una volta una grandissima classe mettendosi dietro oltre a Goss anche Ben Swift, che con l'aiuto di Stannard non è riuscito a imporre la sua volata, Koldo Fernández, l'iridato Thor Hushovd, che ha così vanificato l'immenso lavoro dei suoi (Vande Velde e Haussler su tutti), l'eclettico Rojas e Gerald Ciolek che aveva fatto lavorare Stybar e De Weert per chiudere sul tentativo di Poels a 2 km dall'arrivo.
A dar man forte ai Garmin nel condurre il gruppetto negli ultimi 20 km della tappa è stata anche la Leopard che ha tenuto sempre a 30", prima dell'accelerata finale che ha portato il distacco sui 50", il gruppo con gli altri velocisti al quale si è andato inaspettatamente ad aggiungere, quando mancavano 10 km, anche Mollema. L'olandese è incappato in un problema meccanico e neanche l'aiuto di Weening prima e Breschel poi è servito a evitare i 48" di ritardo che lo hanno portato dalla seconda alla quinta posizione in classifica, mentre invece Ten Dam non veniva fermato nel tentativo di far rientrare il giovane corridore sui primi.
Questa serie di circostanze ha fatto sì che la Leopard, con un volenteroso Monfort, continuasse a menare a tutta per distanziare Mollema, favorendo Fränk Schleck (per lo meno in un discorso di composizione del podio finale), e che i quattro fuggitivi di giornata venissero ripresi più velocemente. Paolini, Barta, Marycz e Ventoso erano partiti subito dopo il km 0 e nel finale erano rimasti solo in due: l'italiano e il polacco della Saxo. I due ci hanno creduto davvero ma il ritmo del gruppo inseguitore guidato dalla Leopard è stato davvero micidiale nel finale e i due strappetti posti ai -22 e ai -13 km dall'arrivo hanno fatto il resto. Sul secondo Gpm Paolini e Marycz conservavano solo 10", dopo aver accumulato anche 7 minuti di vantaggio a 90 km dall'arrivo, e il ricongiungimento è avvenuto ai -10 con i due corridori che comunque non hanno mollato e sono arrivati con il gruppo di testa in cui si è distinto per generosità nel finale Daniel Oss. Il trentino ha infatti accompagnato Sagan fino al rettilineo conclusivo dove poi il giovane e già espertissimo corridore ha saltato come birilli i vari contendenti per la tappa.
Per Cunego una tappa tranquilla nonostante nel finale sia rimasto solo. Per giunta adesso deve anche amministrare 96" di vantaggio sul secondo, Kruijswijk, non più quindi gli 83" che aveva fino a ieri su Mollema. Briciole, ma pur sempre utili per conservare la maglia gialla anche se domani dovrà stare attento più che altro a Leipheimer, quarto a 1'59", che nei 32 km contro il tempo attorno a Schaffhausen proverà a interrompere il sogno di Damiano, anche se il vero sogno per il veronese sarebbe quello di lottare per un'altra maglia gialla.