Giro del Trentino WE 2011: Arndt risponde a Teutenberg - Dominio HTC sulla corsa, ma Guderzo è seconda
- Giro del Trentino Alto Adige - Südtirol WE 2011
- Garmin - Cervélo [Donne] 2011
- HTC Highroad Women [Donne] 2011
- MCipollini - Giambenini [Donne] 2011
- Vaiano Solaristech [Donne] 2011
- Eleonora Patuzzo
- Emma Johansson
- Emma Pooley
- Ina-Yoko Teutenberg
- Luisa Tamanini
- Rasa Leleivyte
- Rossella Callovi
- Tatiana Guderzo
- Jens Zemke
- Ciclismo femminile
Sotto quel volto rassicurante, quasi materno, Judith Arndt nasconde un'indole pronta alle sfide, agonisticamente cattiva, mai doma. Atleta determinata a raggiungere il miglior risultato possibile, ai Mondiali come alla corsa di paese. Nelle ultime due settimane di gara è uscita dalle prime cinque soltanto una volta, l'esperta Judith: 25esima nella prima tappa dell'Emakumeen Bira, un risultato che si colloca in mezzo a piazzamenti di tutto rispetto ottenuti nella penisola iberica.
Oggi Judith Arndt l'ha innestata, la sua quinta marcia, sulla salita che portava a Termon di Campodenno. Cinque vittorie in stagione, forma che, più il Giro s'avvicina, più va migliorando. Una vittoria che davvero ci voleva, dopo tanto penare ai piedi del podio. Questo Giro del Trentino parla sempre più il linguaggio dell'HTC-Highroad, due vittorie in due tappe, un secondo posto, due giorni di gara con la maglia di leader in casa.
Il tedesco è la seconda lingua di queste terre, Teutenberg ieri ed Arndt oggi hanno preso alla lettera il dato di fatto, trasformando il Giro del Trentino nel Giro di Germania, nella corsa dell'HTC-Highroad. Tappa e maglia, oggi Judith imita la compagna di team Ina-Yoko a distanza di ventiquattr'ore. Ha corso come doveva, la Arndt, ha ottenuto il miglior risultato auspicabile.
«Judith è stata per tutto il giorno esattamente dove sarebbe dovuta stare - afferma il suo direttore sportivo, Jens Zemke. Dapprima ha vinto un traguardo volante, guadagnando alcuni secondi d'abbuono, quindi ha corso molto bene sull'ultima ascesa. Ora ha dieci secondi di vantaggio sulla Guderzo. Domani spetterà a noi difendere questo margine e, perché no, incrementarlo. Ad ogni modo Judith ha dimostrato di essere in gran forma». Così in forma da trovarsi al posto giusto nel momento giusto, in ogni momento della tappa. Da Mattarello a Termon di Campodenno, rispettivamente casa Tamanini e Callovi.
La gara parte tranquilla, si accende sulla prima ascesa verso Cuneva, dove è proprio l'HTC-Highroad di Teutenberg e soprattutto Arndt a dettare il ritmo. Judith se ne va, allunga insieme ad Emma Johansson, Tatiana Guderzo e la beniamina di casa, Rossella Callovi. Pochi secondi di vantaggio, le inseguitrici sono guidate dall'impeto di Emma Pooley e presto riagganciano le fuggitive. Tutte giù per terra, si ricomincia da capo.
Seconda ascesa, secondo forcing. Stavolta è proprio la Pooley a prendere l'iniziativa, a tratti sembra addirittura un'azione vincente. Non cedono Arndt e Guderzo che con un grande sforzo riprendono la britannica. Dietro Emma Johansson ed un'ottima Rasa Leleivyte provano a riportarsi sulle prime. Tentativo vano, perché sul traguardo di Termon di Campodenno sono le tre battistrada - Guderzo, Pooley e Arndt - a giocarsi la vittoria.
Pooley accenna un'anticipo di volata, Arndt la fulmina con lo sguardo, l'incenerisce con le gambe. Volata ristretta come un caffè italiano, volata vincente per la passsista scalatrice dell'HTC-Highroad. La Guderzo si fa trovare pronta e chiude in seconda posizione, Pooley terza.
È questa anche la nuova classifica generale, con Arndt che vanta soli 10" sulla Guderzo e 12" sulla Pooley. Notevole e sorprendente Rasa Leleivite, quarta di giornata ed in graduatoria, a soli 20" dalla Arndt. Rossella Callovi non vince ma ci sta lavorando. Chiude sesta ed esibisce davanti al pubblico di casa la maglia bianca di miglior giovane.
Domani ultima tappa e 72 km mossi da Castel Thun a Cles: Judith Arndt non ha l'aria da principessa, il Castello da cui si partirà non è il suo habitat naturale ma poco importa. Gestire il primato in classifica, con una squadra così, sarà relativamente semplice per la tedesca ma i giochi sono tutt'altro che chiusi, i distacchi tutt'altro che abissali. Dodici mesi fa su questo traguardo vinse la maglia bianca, oggi vestita da una Callovi in gran forma. Nel 2010 la portava Eleonora Patuzzo, che a Cles, dove proprio la Callovi è nata, alzò le braccia al cielo gridando "Forza Marina" e gioendo per la prima vittoria tra le élite.
Déjà-vu, quest'ultimo, che per Rossella Callovi, in un Trentino Callovicentrico (arrivi a Termon di Campodenno e Cles) e dall'impronta sinora nettamente germanica, sarebbe più che gradito. Prima vittoria da élite nel proprio paese natale, un piccolo sogno per Rossella. Ci penserà, ci proverà, non sarà facile. Ma domani è un altro giorno.