Criterium del Delfinato 2011: Imprendibile Boom, Vino non basta - Lars in giallo, bene anche Evans
In attesa di fare quel salto di qualità che gli potrebbe permettere di primeggiare nelle classiche del pavé (12° quest'anno alla Roubaix), Lars Boom sta trovando una sua dimensione importante come specilista di prologhi o di cronometro d'apertura: quest'anno era arrivato già il successo in Qatar davanti a Fabian Cancellara, era arrivata anche la maglia di leader dopo la cronosquadre della Tirreno e oggi si è aggiunta la vittoria nel prologo del Criterium del Delfinato. A Saint-Jean-de-Maurienne il corridore olandese della Rabobank si è letteramente divorato i 5400 metri di un percorso che lui stesso, nelle interviste del dopo corsa, ha ammesso essere perfetto per le sue caratteristiche: partenza subito in salita e poi discesa, curve e controcurve come in una specie di gimkana (media attorno ai 51 orari), niente di meglio per uno che è stato Campione del Mondo di ciclocross e che per potenza e tecnica ha ben pochi rivali.
Nella cronometro, però, sappiamo che per vincere serve anche una certa dose di fortuna perché, con le partenze a intervalli, le condizioni meteo potrebbero non essere uguali per tutti: Boom oggi lo è stato perché la pioggia ha voluto movimentare un po' l'andamento della corsa. I primi a partire infatti hanno trovato la strada umida che, però, si è andata via via ad asciugare fino a portare in testa il francese Cyril Lemoine, in grado quindi di far meglio di molti atleti più quotati; il ciclista della Saur ha cominciato a sognare quando è riapparsa la pioggia sul percorso facendogli arrivare alle spalle anche gente di assoluto spessore in queste prove come Tony Martin, Boasson Hagen e Westra. Gara chiusa quindi? Neanche per scherzo.
La pioggia ha cessato nuovamente di cadere ed addirittura è spuntato tra le nuvole un po' di sole ad asciugare l'asfalto e ad illuminare le ultime partenze. Il primo a superare Lemoine, che comunque alla fine ha chiuso con una buona nona posizione, è stato il connazionale Biel Kadri, una bella sorpresa a così alto livello in un prova contro il tempo: il suo risultato è stato poi migliorato ancora ma è stato sufficiente per garantirsi la quinta posizione a soli 9" da Lars Boom. Tra l'olandese e il francese, infatti, troviamo un determinatissimo Alexandre Vinokourov (a 2"), lo specialista britannico Bradley Wiggins (a 5") che potrà fare meglio nella lunga cronometro di Grenoble ed il bel talento tedesco John Degenkolb (anch'egli a 5"), un ragazzo di sicuro avvenire negli sprint e non solo visto che riesce ad abbinare una grande potenza ad una buona tenuta sugli strappi in salita. Chi invece, a causa di un po' di sfortuna, ha perso una bella occasione per valutare la sua distanza dai più forti è stato Adriano Malori che ha sofferto un guaio meccanico mentre era sul percorso ed è finito in ultima posizione a 2'54" da Boom: il corridore della Lampre è sicuramente più adatto ai tracciati lunghi quindi, da un certo punto di vista, meglio oggi che mercoledì a Grenoble.
La tecnicità del tracciato e le condizioni meteo ballerine hanno anche prodotto i primi scarti interessanti tra i favoriti per la vittoria finale di questo 63° Criterium del Delfinato: in questa speciale classifica Vinokourov guarda tutti dall'alto in basso e dopo di lui il migliore, se vogliamo escludere la possibilità che Wiggins sia lo stesso del 2009, è stato Cadel Evans che è arrivato a 9" da Boom. Molto bene anche Jérôme Coppel, decimo assoluto a 11", e poi a seguire troviamo Van den Broeck a 14", Brajkovic a 15", Samuel Sánchez a 16", Gesink a 17", Cataldo a 21" (miglior italiano ma appena 47°) e Joaquím Rodríguez a 26". Per quanto riguarda Ivan Basso, invece, la sua gara non era caratterizzata da troppe ambizioni ed era molto più importante non rischiare di finire di nuovo a terra e poco importano quindi i 34" persi pur avendo corso nelle stesse condizioni di Lars Boom. Prologo da dimenticare in fretta invece per Daniel Martin e Rein Taaramae che hanno concluso la loro prova rispettivamente in 144a e 145a posizione (su 175) con un ritardo di 43" dal primo: di salite per recuperare secondi ce ne sono parecchie, già a partire da domani, ma dovranno veramente superarsi per poter puntare almeno al podio.