Giro d'Italia 2011: Abile, amabile, Kiryienkomiabile - Vasil, fuga da sogno. Rujano arriva secondo
- GIRO D'ITALIA 2011
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- Alberto Contador Velasco
- Carlos Alberto Betancur Gómez
- Cristiano Salerno
- Denis Menchov
- Diego Ulissi
- Eduard Vorganov
- Frederik Veuchelen
- Joaquim Rodríguez Oliver
- John Gadret
- Josep Jufre Pou
- José Humberto Rujano Guillén
- Kevin Seeldraeyers
- Luca Mazzanti
- Michele Scarponi
- Miguel Mínguez Ayala
- Roman Kreuziger
- Steven Kruijswijk
- Sylwester Szmyd
- Vasili Kiryienka
- Vincenzo Nibali
- Yaroslav Popovych
- Ángel Vicioso Arcos
- Uomini
Diciamo la verità, un po' ci stavamo preoccupando: alla vigilia della 20a e penultima tappa del Giro d'Italia non avevamo ancora visto una sola volta in fuga Vasil Kiriyenka: il bielorusso della Movistar ce lo ricordavamo come un grande animatore di tappe dai percorsi più o meno duri e, soprattutto, come splendido vincitore della tappa che nel 2008 si concluse in cima al Monte Pora dopo una cavalcata solitaria sui monti bergamaschi. Vasil ha aspettato proprio oggi, uno dei giorni più duri di tutta la corsa, per provare la sua prima azione da lontano: come un perfetto cecchino ha fatto centro proprio al primo e ultimo colpo a disposizione.
Un'impresa splendida e spettacolare, più di 40 chilometri da solo su e giù per Finestre e Sestrière per finire a braccia alzate a puntare il cielo: la dedica molto commovente di questa vittoria, infatti, è per il compagno di squadra Xavier Tondo; un successo che i corridori della Movistar stavano cercando con decisione in queste ultime tappe per ricordare il loro amico scomparso a inizio settimana.
Oggi, però, non c'è stato solo il grande numero di Vasil Kiryienka perché abbiamo assistito ad un altro capitolo della lotta tra Michele Scarponi e Vincenzo Nibali per la seconda posizione alle spalle del fenomeno Alberto Contador: stavolta la tappa ha sorriso più al marchigiano della Lampre che ha recuperato qualcosa e che adesso può essere veramente il candidato migliore per questa seconda piazza. Questa lotta tra i nostri italiani, però, è stata fondamentale per tenere vivo l'interesse di un Giro già chiuso e strachiuso dal tempo almeno per quanto riguarda il primo posto.
Guardando l'andamento delle ultime tappe il rischio di oggi era che ci fosse una battaglia incredibile per andare in fuga fin dall'inizio anche perché i corridori avevano davanti a loro ben 195 km tutti in pianura prima delle salite: la prima ora, infatti, è volata via a 48.1 km/h di media ma l'attacco buono è avvenuto dopo 29 km. In quel frangente sono usciti dal gruppo 13 corridori: Betancur (Acqua & Sapone), Vicioso (Androni), Minguez (Euskaltel), Vorganov (Katusha), Ulissi (Lampre), Kiryienka (Movistar), Salerno (Liquigas), Lang (Omega Pharma), Jufre (Astana), Mazzanti (Farnese Vini), Popovych (RadioShack), Seeldraeyers (Quick Step) e Veuchelen (Vacansoleil) hanno dovuto soffrire per qualche chilometro ma alla fine il gruppo ha lasciato via libera e sono riusciti a guadagnare fino a 11'20" in località Carisio.
Tra i motivi che hanno portato il gruppo maglia rosa a rallentare la propria andatura dobbiamo segnalare una caduta che, al km 40, ha coinvolto Bakelandts, Flens e Vincenzo Nibali: per il capitano della Liquigas comunque niente di grave, solo una leggera contusione al polpaccio, anche perché è ripartito e rientrato in gruppo senza problemi. Tra gli uomini di classifica c'è stato anche un doppio stop di John Gadret per cambiare una ruota mentre tra i fuggitivi c'è stata una scivolata di Miguel Minguez che è riuscito anch'egli a ripartire senza problemi.
Vista l'ottima condizione fisica di Gadret e anche il fatto che non avevano nessun uomo davanti, sono stati i corridore della Ag2r a mettersi in testa al plotone per tenere sotto controllo il distacco che, infatti, ha cominciato a calare e al traguardo volante di Torino era già sotto ai 10'. Entrati in Val di Susa, con il Colle delle Finestre sempre più vicino, si sono viste in testa al gruppo maglia rosa anche la Geox e, soprattutto, una Liquigas più determinata che mai a non lasciare niente di intentato per conquistare il secondo gradino del podio.
All'imbocco della salita del Finestre il vantaggio dei tredici fuggitivi era di appena cinque minuti, forse non sufficiente per sperare di arrivare fino al traguardo senza essere ripresi: Vasili Kiryienka, però, non ha voluto arrendersi e ha staccato tutti i compagni d'avventura. Sulle prime rampe c'è stato lo scatto lo Rujano (due tentativi per lui) e Pirazzi ma entrambi sono stati ripresi dopo poco. Per la prima volta abbiamo visto anche il Sylvester Szmyd che ci aspettavamo perché è stato proprio il polacco a fare la prima grande selezione: sotto il ritmo del corridore della Liquigas hanno perso contatto dal gruppo maglia rosa molti corridori tra cui anche Antón, Arroyo, Nieve, Garzelli e Siutsou.
Nonostante qualche problema fisico, a circa 40 km dall'arrivo è scattato di nuovo José Rujano e in scia al venezuelano si sono messi Joaquím Rodríguez e Denis Menchov: Szmyd li è andati a riprendere ma questa accelerazione ha fatto staccare la maglia bianca Roman Kreuziger. Molto bravo invece Gianluca Brambilla che, pur facendo un po' di elastico, è rimasto lì con i big. Dopo un paio di chilometri il piccolo scalatore dell'Androni è partito per la quarta volta: qui nessuno lo ha seguito e lui è riuscito a guadagnare un centinaio di metri e ha ritrovato per strada il suo compagno di squadra Vicioso che s'era staccato dalla fuga della prima ora e che per qualche minuto gli ha potuto dare una mano.
Kiryenka ha continuato in testa con un'ottima pedalata ed all'inizio del tratto non asfaltato aveva un vantaggio di 2'05" su Ulissi e Betancur, 3'48" su Rujano e 4'40" sul gruppo maglia rosa composto da Contador, Scarponi, Szmyd, Nibali, Gadret, Kruijswijk, Menchov, Sastre, Rodriguez e Brambilla. Subito all'inizio del tratto sterrato Nibali ha trovato anche la collaborazione del suo compagno Cristiano Salerno e stavolta Brambilla si è staccato definitivamente. Il ritmo imposto dai Liquigas, però, non è particolarmente elevato mentre, allo stesso tempo, lo era quello di Kiryienka: a due chilometri dallo scollinamento (a 30 dall'arrivo) il bielorusso della Movistar aveva ancora 3'50" su Rujano e Betancur e ben 5'40" sul gruppo maglia rosa, più di quanto avesse all'inizio di questa lunga salita.
A 1.5 km dalla vetta del Finestre ha allungato Joaquím Rodríguez ed in risposta al catalano della Katusha la corsa è esplosa: Kruijswijk e Menchov hanno risposto per primi ma subito dopo sono arrivati anche Contador, Gadre e, con grande sofferenza, Scarponi mentre Nibali è andato in difficoltà e ha perso contatto dal resto del gruppetto. Il siciliano, però, è riuscito a gestirsi bene e a limitare i danni riuscendo a rientrare in discesa abbastanza agevolmente. Al gran premio della montagna il primo a transitare è stato Kiryienka con 3'45" su Rujano, 4'20" su Betancur e 5'20" sul gruppo Contador da cui Nibali perdeva 15": il corridore della Saxo Bank ha guadagnato anche due punti per la speciale classifica, una buona notizia per Stefano Garzelli che così avrebbe perso la maglia verde solo in caso di vittoria di Contador, un fatto impossibile vista l'impresa di Kiryienka.
In discesa questo gruppo non ha spinto a tutta anche perché nei tratti di falsopiano non c'era nessuno che voleva mettersi in testa a dare cambi; grazie a ciò è riuscito a rientrare anche Roman Kreuziger che aveva più di un minuto di ritardo ma la situazione non è cambiata, anzi, in alcuni tratti hanno addirittura smesso di pedalare: ognuno lottava per difendere la propria posizione e allora sono iniziati gli scatti con Contador che s'è messo in coda a controllare tutti gli altri. Il primo che è riuscito ad avvantaggiarsi è stato Joaquím Rodríguez e, dopo un po', s'è lanciato al suo inseguimento anche Denis Menchov.
Alla fine negli ultimi chilometri hanno attaccato tutti, prima Gadret che ha preso e passato Menchov, poi anche Michele Scarponi che ha mandato di nuovo in crisi Vincenzo Nibali che ha di nuovo perso contatto poco prima dell'ultimo chilometro. La seconda posizione di tappa è stata di José Rujano (4'43" il ritardo) seguito poi da Rodríguez (4'50") e Betancur (5'31"). La lotta tra gli altri uomini di classifica la vince John Gadret che arriva a 5'54" precedendo di appena 4" il gruppo con Scarponi, Contador, Menchov e Kruijswijk; Nibali è arrivato a 6'19" lasciando a Scarponi quei secondi, e forse anche qualcuno in più, che era riuscito a guadagnare ieri a Macugnaga. Come detto, Garzelli è riuscito a conquistare la sua seconda maglia verde della carriera ma domani ci sarà anche da vedere la lotta per la maglia bianca perché Roman Kreuziger e Steven Kruijswijk sono divisi da 2'18": favorito il ceco ma dopo tre settimane non si può mai sapere.
Adesso Michele Scarponi è secondo in classifica con 56" di vantaggio su Vincenzo Nibali e domani dovrà difenderli nella cronometro di Milano; Gadret consolida invece il suo quarto posto mentre sono ottimi i recuperi di Rodríguez e Rujano che sono salita rispettivamente alla quinta e alla sesta posizione anche se alle loro spalle ci sono molti passisti e non sarà facile per loro domani.