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Giro d'Italia 2011: Contador non conosce crisi - Nieve vince in fuga. Nibali prova in discesa, Alberto allunga ancora | Cicloweb

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Giro d'Italia 2011: Contador non conosce crisi - Nieve vince in fuga. Nibali prova in discesa, Alberto allunga ancora

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Anche nel tappone del Gardeccia Alberto Contador non si è fatto intimidire dai suoi avversari © Bettiniphoto

Ci possiamo arrendere, quindi? Anche il tappone dei cinque colli presenta ai rivali di Contador il consueto conto abbastanza salato: l'unico a provare seriamente di attaccare la maglia rosa è Vincenzo Nibali sulla discesa del Giau, ma una volta che il tentativo sfuma (anche a causa del gioco delle alleanze tra lo spagnolo e i suoi connazionali), Alberto prende decisamente il controllo della situazione, attacca una prima volta sul Fedaia, poi di nuovo sul Gardeccia, staccando (anche se di non tantissimo) tutti gli avversari (non Nieve e Garzelli i quali, partiti in fuga al mattino, tagliano il traguardo per primo e per secondo). Poi, siccome è la somma che fa il totale, in classifica il capitano della Saxo Bank ha comunque oltre 4' sul secondo (Scarponi) e oltre 5' sul terzo (Nibali), mentre è saltato decisamente Igor Antón, vincitore dello Zoncolan e terzo fino alla partenza da Conegliano.

La solita sarabanda di scatti in avvio di tappa lancia al km 10 due uomini, Sella e Hoogerland. Ai piedi del Piancavallo (km 28) i due atleti di Androni e Vacansoleil vengono raggiunti da altri 4 corridori (Popovych, Aramendia, Kuschynski e Seeldraeyers), e quando la salita è iniziata da 4 km rientrano anche Garzelli (che era stato attivissimo sin dall'avvio), Tschopp, Pirazzi, Sastre, Di Luca, Losada, Bakelandts, Pasamontes, Petrov, Weening, Deignan e Mikel Nieve, navarro dell'Euskaltel che è a soli 9'08" da Contador in classifica. E infatti il luogotenente di Antón raggiunge la maglia rosa virtuale quando il margine degli attaccanti, nei chilometri precedenti e successivi alla Forcella Cibiana (secondo Gpm di giornata, su cui il gruppo transita a 9'02") supera i 10'.

La Saxo Bank lavora in testa al plotone finché la Liquigas, sulla Forcella, prende il comando delle operazioni. Tra i 18 davanti, sulla discesa si avvantaggiano in 7 (Garzelli e Sella - che avevano sprintato per il traguardo Gpm - e poi Di Luca, Bakelandts, Seeldraeyers, Popovych e Tschopp), ma il drappello si ricompatta sul lungo falsopiano verso il Giau.

Sin dalle prime rampe del terzo colle di giornata, Hoogerland fatica a trattenersi, e scatta a 71 km dal traguardo. L'olandese ottiene un minutino di vantaggio sugli altri fuggitivi, ma la salita è lunga e l'attaccante principe della Vacansoleil vede rinvenirgli addosso Garzelli (avvantaggiatosi con Nieve sugli altri attaccanti), che lo riprende a 2 km dalla vetta (e 59 dal traguardo), lo supera e si invola verso la conquista della Cima Coppi del Giro 2011.

In vetta al Giau Garzelli passa con 46" su Nieve, 1'26" su un Hoogerland in fase dissipatoria, e 1'48" su un gruppetto formato da Di Luca, Sella, Deignan, Weening, Seeldraeyers, Bakelandts e Pirazzi. Il gruppo è nel frattempo scosso da un attacco di Joaquim Rodríguez, a cui risponde il solo David Arroyo: i due conquistano una ventina di secondi sul plotone, ma a quel punto la Saxo decide di non voler più lasciar fare, e con Hernández e Navarro riprende a tenere un buon ritmo. Il risultato è che il gruppo si seleziona moltissimo, ci sono poco più di 20 corridori nel momento in cui, a 1 km dal Gpm del Giau, scatta addirittura Contador, in prima persona, marcato a uomo da Rujano.

La maglia rosa e il venezuelano si riportano su JRO e Arroyo, e scollinano a 9'30" da Garzelli: da parte di Alberto è solo un tentativo di guadagnare qualche secondo su Nibali in vista della lunga discesa, ma il messinese - con altri uomini di classifica - concede pochissimo, e appena la strada va in picchiata, allunga deciso. Nella prima metà di discesa, il capitano della Liquigas guadagna oltre 20" su Contador, che a poco meno di 45 km dal traguardo decide di non fidarsi più delle traiettorie disegnate da Arroyo e si muove in prima persona in testa al gruppetto inseguitore.

A fine discesa, Garzelli conserva 1'15" su Nieve e Hoogerland (che si sono ricongiunti strada facendo), e l'olandese sarà rimpiazzato da Bakelandts (rinvenuto da dietro) appena la strada si rimette all'insù, verso il Passo Fedaia. Quel che più conta per la classifica, Nibali - malgrado un brivido per un errore di traiettoria su un tornante - si ritrova un gruzzoletto di 35" su Contador alla fine della picchiata. Il gruppo della maglia rosa è forte di 16 uomini (i più forti della generale), e Antón e Lastras (Euskaltel e Movistar) danno una mano al capoclassifica che è rimasto senza gregari.

Il risultato di questa joint-venture ispanica nata sul percorso è che il lavoro di Lastras soprattutto permette al gruppo maglia rosa di recuperare 10" sul falsopiano pre-Fedaia, e a quel punto Nibali decide di non spremersi in un'insistita azione solitaria, si rialza e si lascia riprendere, un po' desolatamente a dire il vero. Appena raggiunto il siciliano, Arroyo scatta - forse per giustificare il grande lavoro di Lastras... - mentre in testa alla corsa Garzelli si gestisce molto bene e a 35 km dal traguardo ha 1'23" su Nieve e Bakelandts, 1'56" su Seeldraeyers, 2'17" su Di Luca e Sella, e 8'30" sul Contador e soci. Nei primi chilometri di salita Nieve stacca Bakelandts e Sella fa la stessa cosa con Di Luca.

Sul primo tratto veramente duro della salita, arriva, ancora una volta inesorabile, l'attacco di Alberto Contador. La maglia rosa scatta, e il primo ad accodarglisi è il sempre più sorprendente Kruijswijk. Riesce ad agganciarsi anche Rujano, ma il ritmo del madrileno è veramente notevole. Gli avversari staccati patiscono, ma quello che soffre più di tutti è Nibali: il messinese si stacca da Gadret, Menchov, Scarponi, Kreuziger, Rodríguez e un bravo Sarmiento (invece Antón era già saltato poco prima). Questo sestetto invece, di riffa o di raffa, riesce addirittura a rientrare su Contador, Rujano e Kruijswijk (oltre che su Arroyo, che conservava ancora qualche metro di vantaggio).

La salita della Marmolada si annuncia come un calvario: uno dopo l'altro si staccano in tanti: Kruijswijk, poi anche Menchov, poi Sarmiento; ma poi il ritmo del gruppetto maglia rosa cala, e rientrano quasi tutti (non Nibali, che vive un momento di vera crisi). In testa Garzelli si gestisce alla grande e al Gpm del Passo Fedaia, a 28 km dalla conclusione, ha 40" su Nieve, 3'10" su Bakelandts, 4' su Sella, 6' su Seeldraeyers, e 6'30" sul gruppo della maglia rosa, tirato per diversi chilometri da Rujano e comprendente, oltre al venezuelano, Contador, Kreuziger, Scarponi, Menchov, JRO, Gadret. Poco dietro c'è Arroyo; Nibali transita con Sarmiento a 1' dai rivali di classifica.

La picchiata di Vincenzo è ancora una volta entusiasmante, grazie alle sue doti da velocista il siciliano recupera tutto il ritardo, dando un grande spettacolo con traiettorie perfette e veramente al limite.

Mentre Garzelli va un po' in affanno e vede avvicinarsi Nieve (che ai -15 è a soli 20" dal varesino), Nibali prova a beffare Contador che è alle prese con l'ammiraglia, ma la maglia rosa reagisce immediatamente. Quindi è ancora Rodríguez a provare a infiammare la corsa, sul falsopiano discendente verso l'inizio della salita finale, ma il drappello dei migliori resta abbastanza compatto. Antón, terzo in classifica stamattina, insegue insieme a Cataldo e Siutsou a circa 2'.

A 6 km dal traguardo, Nieve rientra infine su Garzelli, respira per qualche centinaio di metri, e poi, sulla strada tornata nuovamente a salire, si prende il lusso di staccare il vincitore del Giro 2000. Il quale però non sbraca, e resta in zona, provando a centellinare le energie tenendo a tiro il navarro.

6' abbondanti più giù, nel gruppo dei big (che nel frattempo ha ripreso anche Seeldraeyers e Sella), è Scarponi a provare a forzare, a 5.5 km dalla vetta, ma Contador frustra ogni tentativo: risponde per primo al marchigiano, poi rilancia in contropiede, staccando lo stesso Scarponi che con Gadret è il più immediato inseguitore. Nibali rimane con Menchov, Kreuziger, Kruijswijk, Rodríguez e Rujano, che presto saluta la compagnia e si avvantaggia. A 3 km dalla vetta, con Nieve che ha oltre mezzo minuto su Garzelli, Contador riprende e stacca Bakelandts, e transita con 30" su Scarponi e Gadret, 45" su Rujano e 1' sul gruppetto di Nibali.

Mentre Nieve si avvia a vincere tutto solo al traguardo di Gardeccia, gli ultimi 3 km, durissimi, rimescolano un po' le carte, con Nibali che - così come JRO - riesce a emergere dal suo gruppetto, Scarponi che stacca a sua volta Gadret, e Contador che difende col fiatone il vantaggio che ha su quelli che lo inseguono.

L'ordine d'arrivo dice che Nieve vince con 1'41" Garzelli, 1'51" su Contador, 1'57" su Scarponi, 2'28" su Gadret, 2'35" su Rujano, 3'35" su Nibali e Rodríguez, 4' su Kreuziger; in classifica Contador ha 4'20" su Scarponi e 5'11" su Nibali. A una settimana dalla fine, possiamo ufficialmente dire che, a meno di cataclismi, il Giro d'Italia 2011 ha già un vincitore.

Marco Grassi

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