Giro d'Italia 2011: Chi fa da sé fa Gadret - Moreno ripreso nel finale, Visconti terzo
- GIRO D'ITALIA 2011
- Androni Giocattoli - C.I.P.I. 2011
- Farnese Vini - Neri Sottoli 2011
- Katusha Team 2011
- Lampre - ISD 2011
- Saxo Bank SunGard 2011
- Team Garmin - Cervélo 2011
- Alberto Contador Velasco
- Alessandro Petacchi
- Bart De Clercq
- Carlos Alberto Betancur Gómez
- Christophe Le Mével
- Daniel Moreno Fernández
- Danilo Di Luca
- Dario David Cioni
- David Millar
- Fabio Taborre
- Francisco José Ventoso Alberdi
- Giovanni Visconti
- Ignatas Konovalovas
- Joaquim Rodríguez Oliver
- John Gadret
- Lars Petter Nordhaug
- Marco Marzano
- Michele Scarponi
- Murilo Antonio Fischer
- Oscar Gatto
- Rinaldo Nocentini
- Simone Stortoni
- Stefano Pirazzi
- Steven Kruijswijk
- Tiago Jose Pinto Machado
- Valerio Agnoli
- Vasili Kiryienka
- Vincenzo Nibali
- Ángel Vicioso Arcos
- Uomini
Ci si attendeva un certo fermento nella frazione appenninica del Giro, e in effetti questo fermento c'è stato. Quel che è mancato è stata però l'efficacia delle operazioni dei team italiani, che non sono riusciti a finalizzare delle prospettive d'attacco che a un certo punto sembravano buone. Poco male per Contador, che mantiene la maglia rosa nel giorno in cui l'AG2R festeggia con John Gadret, primo di tappa.
Si parte fortissimo, i tentativi di fuga si sprecano e tra gli altri uomini si muove pure Nibali, a suggerire (in maniera fallace) che la tappa potrebbe riservare risvolti impensabili. Naturalmente l'azione con Nibali si esaurisce presto, e solo a 81 km dal traguardo (e 63 dalla partenza), dopo che tra gli altri avevano tentato l'evasione anche Di Luca, Petacchi, Kiryienka, De Clercq, Ventoso, Nocentini, Millar, Cioni, parte finalmente la fuga giusta.
La compongono dapprima 9 atleti, poi 11: si tratta di Moreno, Konovalovas, Marzano, Taborre, Betancur, Agnoli, Stortoni, Kruijswijk e Le Mevél, su cui 7 km più avanti si portano Machado e Nordhaug. Con quest'azione non si può scherzare, visto che ha all'interno un paio di uomini che in classifica sono molto vicini, ovvero Le Mével (terzo nella generale a 1'19" da Contador) e Kruijswijk (16esimo a 2'56"). Per Contador e la Saxo Bank sembra una situazione non facilissima, tantopiù che diversi uomini di Riis si sono già staccati sulle prime salite. Il rientro di Tosatto e Didier permette alla squadra della maglia rosa di avere uomini sufficienti per gestire la situazione, lasciando ai fuggitivi un margine che oscilla sempre intorno ai 2'.
Le cose cambiano quando i Saxo rallentano il ritmo e il vantaggio degli 11 battistrada arriva a toccare il suo apice (2'25" a 40 km dalla conclusione). In gruppo è tutto un parlamentare tra corridori, e tra corridori e ammiraglie. I grandi movimenti diplomatici condotti anche in prima persona da Contador (che ha un incontro al vertice con Fischer, rappresentante della Garmin, compagno quindi di Le Mével), porta la squadra danese a farsi da parte, smettendo di inseguire: evidentemente al madrileno non dispiace cedere la maglia a un avversario non impossibile come Le Mével. In cambio ne ricaverebbe meno pressioni e impegni con la stampa per un paio di giorni.
A quel punto si incaricano di inseguire altre squadre, che non hanno rappresentanti nel gruppo di testa e puntano a un successo di tappa. Nella fattispecie, la Farnese Vini (che ha Visconti e Gatto in rampa di lancio), l'Astana (non si capisce perché) e la Androni (per Vicioso). Il risultato è che il distacco dagli attaccanti scende a 1'20", e Dani Moreno, prendendo a pretesto un allungo per prendere i punti del Gpm di Morrovalle (a 28 km dalla conclusione), insiste nella sua azione anche dopo lo scollinamento e si avvantaggia sugli altri fuggitivi.
Lo spagnolo della Katusha accumula una ventina di secondi nei confronti degli ex compagni d'azione, i quali perdono per un po' Agnoli (staccato dopo il fuorigiri del Gpm) e Stortoni (che invece si avvantaggia inseguendo solitario Moreno); il gruppo procede a passo ridotto, e il distacco da Moreno sale a 1'45". Agnoli si riprende, Stortoni invece si lascia riprendere (quando si accorge di non riuscire a chiudere da solo sullo spagnolo), e i 10 che inseguono il battistrada si ricompattano, ma non collaborano più di tanto, e Dani inizia a crederci seriamente. Il risultato del disaccordo tra i fuggitivi è che Betancur, stanco di temporeggiare, scatta in contropiede ai 16 km. Con un po' di ritardo, anche Nordhaug esce dal gruppetto e prova a seguire il colombiano, ma il susseguirsi dei saliscendi marchigiani ha un peso, e sulla salita di Recanati emergono gli uomini più dotati per la classifica, tra i fuggitivi: Le Mével e Kruijswijk si portano su Betancur, senza che ciò comporti perdita di quota da parte del battistrada.
Infatti a Recanati, traguardo volante a 14 km dalla fine, Moreno ha 22" su Le Mével, Kruijswijk, Betancur, Stortoni, Marzano e Konovalovas, che subito dopo lo sprint intermedio parte in contropiede. Il gruppo tirato dalla Androni passa a 1'14" dallo spagnolo, ma non arrivano segnali bellicosi da parte di nessuno e Contador resta tranquillo a controllare nelle posizioni a ridosso delle prime.
Intanto l'azione di Konovalovas non è per nulla velleitaria, visto che a poco meno di 10 km dall'arrivo il lituano riprende Moreno (e prova pure a staccarlo subito, rientrando però presto a più miti consigli). La coppia di testa conserva una trentina di secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori, e ai 7 km Stortoni prova un nuovo contropiede, in compagnia di Kruijswijk, ma sono gli ultimi colpi del drappello degli intercalati, che ai piedi della salita finale, quella che porta al traguardo di Castelfidardo, vengono ripresi.
È stato Alessandro Petacchi a suonare la carica, regalando alla causa di Scarponi una spettacolare trenata che abbatte il distacco dalla coppia di testa. La Lampre schiera un vero e proprio treno, il vantaggio di Moreno e Konovalovas scende da 40 a 20", Pirazzi piazza il suo consueto tentativo ai 2 km, ma quando anche la Liquigas si mette in testa a dare una mano nell'ultimo chilometro, tutti quelli che sono davanti gettano la spugna: Moreno prova un disperato forcing solitario ai 400 metri, ma John Gadret si esibisce in uno scatto prepotente che gli permette di riprendere lo spagnolo, superarlo e andare a vincere a braccia alzate, davanti a Joaquim Rodríguez e Giovanni Visconti.
Per il francese è la prima vittoria al Giro d'Italia (con dita rivolte al cielo e dedica al povero Wouter Weylandt, di cui oggi a Gand si sono celebrati i funerali), e tra abbuono di 20" e qualche altro secondo guadagnato su alcuni avversari (per esempio su Kiryienka, frenato da un problema meccanico), si porta a ridosso della top ten. Per il resto in classifica cambia poco, Contador conserva la maglia rosa, e i suoi principali avversari hanno sprecato forse una buona chance di mettergli quantomeno un po' di tensione addosso. Le Mével, dopo tanto affannarsi, perde qualche metro nel finale e scivola dalla terza alla quarta posizione, superato da Nibali.