Versione stampabileEcco le dichiarazioni dei protagonisti al termine dell'undicesima tappa del Giro d'Italia.
John Gadret (AG2R La Mondiale) da Raisport |
«Ho pensato a Wouter Weylandt tutto il giorno. Anche se non sono belga la vittoria è per lui perché il ciclismo è una grande famiglia. Il mio gesto sul traguardo vuol far sì che sia vicino alla famiglia di Wouter. Sono molto contento per me e per la mia squadra. Ho visto i due davanti che erano in difficoltà e ci ho provato, mettendo in pratica le mie abilità di crossista». |
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Giovanni Visconti (Farnese Vini - Neri Sottoli) da Raisport |
«Oggi non ci ho creduto! C'è tanto rammarico, ho provato a partire nel finale ma a volte le gambe non seguono quello che vorrebbe facessero la testa. Questo è un terzo posto che mi dà morale per le prossime gare. La tappa è stata massacrante, a detta di tutti, dalla partenza all'arrivo. Guardo il bicchiere mezzo pieno perciò». |
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Alberto Contador (Saxo Bank SunGard) da Raisport |
«Non era il mio obiettivo mantenere la maglia ma gli altri big alla fine si sono mossi per la vittoria di tappa. Il gesto di Gadret è stato molto bello. Tutti noi ricordiamo Wouter costantemente con il numero 108. È nel cuore di tutti. Siamo una famiglia vera, condividiamo ogni istante di ogni giornata. Oggi avrei voluto lasciare la maglia a Le Mevel, non era un problema per me, non ci siamo riusciti. Non tireremo un metro per tenere questa maglia». |
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Michele Scarponi (Lampre - ISD) da Raisport |
«Penso che nel finale mi sia mancata un po' di gamba. La squadra ha lavorato molto bene ma non avevo la forza per sprintare. È andata così. Forse oggi ho pagato il caldo. Sull'Etna ci sono rimasto male quando ho risposto allo scatto di Contador e lui è ripartito, credo che sia normale. La strategia da adottare nele prossime tappe è stare più vicino possibile a Contador ed attaccarlo se andasse in difficoltà. Contador è il più forte ma in gruppo tutti vogliono lottare fino alla fine per vincere. Da qui a Milano manca ancora molto, c'è tempo per prendere ancora schiaffi e magari darne anche qualcuno. Vado forte dall'inizio dell'anno, ho sempre dato il massimo ma mi sento ancora bene. Penso di stare meglio ora, sono quinto in classifica, ho una squadra fantastica ed il Giro è ancora lungo. Non voglio piangermi addosso per non aver tenuto la ruota di Alberto domenica». |
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Vincenzo Nibali (Liquigas - Cannondale) da Raisport |
«Nel gruppo durante i chilometri finali ci siamo controllati. Capecchi ha fatto una bella tirata, mi ha lanciato un po' lungo forse ed io non volevo appesantirmi le gambe. È stata una gara veloce, senza un metro di pianura. Sto molto bene, a parte un'allergia che mi dà fastidio. Mi sono infilato nella fuga all'inizio perché temevo che, essendo composta da molti uomini, andasse in porto e la Saxo non tirasse un metro». |
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