Giro d'Italia 2011: Stavolta Cavendish non fa sconti - Mark si vendica di Petacchi. Ventoso 2°
Tra tappe di montagne o con salite vicine al traguardo questo non era stato fino ad oggi un Giro fatto su misura per Mark Cavendish: il corridore della HTC era riuscito a sprintare solo a Parma venendo però battuto da un Petacchi superiore almeno come esperienza ed astuzia. Per Cavendish questa è la sesta vittoria sulle strade della corsa rosa ma appena la terza di questo suo 2011 fin qui abbastanza travagliato: a Ravenna avrà un'altra occasione per aumentare il bottino.
Oggi a Teramo, nonostante i chilometri finali fossero tutti in leggerissima salita, Cavendish s'è preso una bella rivincita anche perché proprio nelle ultime ore Mark era nuovamente finito al centro di una polemica riguardante la tappa dell'Etna: il corridore della HTC era stato accusato (assieme ad altri) da alcuni colleghi di essere rientrato nel tempo massimo solo grazie al traino di alcune macchine.
Oggi la fuga buona parte appena dopo il via ufficiale, al primo scatto: ad uscire dal gruppo sono il basco francese Pierre Cazaux (Euskaltel) e il giapponese Fumiyuki Beppu (RadioShack) e dopo 2 km hanno già un vantaggio di 40"; al chilometro 4 si lancia all'inseguimento dei due battistrada anche Yuriy Krivtsov (Ag2r) che riesce a portarsi sulla testa della corsa dopo un'azione solitaria durata quasi quindici chilometri.
Si forma così un terzetto di battistrada e il gruppo lascia fare: il vantaggio massimo di Cazaux, Beppu e Krivtsov è di 6'32" quando la corsa arriva al chilometro 25. La tappa di oggi, però, è caratterizzata da un forte vento che varia di continuo la sua direzione: il vantaggio dei fuggitivi, quindi, scende e si stabilizza intorno ai quattro minuti. Nel frattempo si ritira il giovane velocista della Omega Pharma, il britannico Adam Blythe, che in questo Giro finora aveva fatto molta fatica non riuscendo mai a sprintare.
La tappa, praticamente tutta in pianura, ha solo un paio di traguardi intermedi: al gpm di Vasto (4a categoria al km 31) passa per primo Beppu e lo stesso giapponese vince anche lo sprint volante di Pescara (km 98), che vede anche un piccolo fuori programma con un ragazzo in bicicletta che ha provato a sprintare (staccandosi subito) assieme ai fuggitivi.
Essendo una delle pochissime occasioni rimaste per un arrivo a ranghi compatti, le squadre dei velocisti si fanno vedere tutte davanti al plotone per andare a riprendere la fuga: il ricongiungimento avviene a 11.5 chilometri dalla conclusione. Nell'ultima parte della tappa anche le squadre dei favoriti per la classifica generale si portano nelle prime posizioni per evitare problemi.
Appena i corridori arrivano al cartello dei 3 km all'arrivo scatta David Millar che parte forte e riesce a guadagnare subito diverse decine di metri. Lo scozzese, però, viene ripreso a 1000 metri dall'arrivo: stavolta non ci sono treni ma Vacansoleil, Lampre e soprattutto la Movistar si sono organizzate con un uomo a lanciare il loro sprinter principale, anche perché il rettilineo conclusivo era quasi infinito ed il rischio di sbagliare i tempi era elevato.
Dopo la bella sparata degli uomini Movistar è Petacchi a lanciare la volata per primo con a ruota Cavendish: stavolta il ragazzo dell'Isola di Man non si fa sorprendere e appena innesta il turbo non ce n'è più per nessuno. Petacchi, un po' in difficoltà negli ultimi metri, non riesce a difendere la seconda posizione che va a Ventoso. Quarto posto in rimonta per Roberto Ferrari ma tra gli italiani si sono messi in bella mostra anche Appollonio (5°), Chicchi (6°), Modolo (8°) e Gatto (10°). Nessun cambio in classifica generale.