Giro d'Italia 2011: Grande Petacchi, Cavendish ros(ic)a - Superbo Alessandro a Parma, Mark si arrabbia ma ora è leader
- GIRO D'ITALIA 2011
- Colnago - CSF Inox 2011
- HTC - Highroad 2011
- Lampre - ISD 2011
- Alessandro Petacchi
- Daniele Righi
- Danilo Hondo
- Davide Appollonio
- Eduard Vorganov
- Graeme Brown
- Ivan Rovny
- Jan Bakelants
- Jérôme Pineau
- Leonardo Giordani
- Manuel Belletti
- Marco Pinotti
- Mark Cavendish
- Mark Renshaw
- Michal Golas
- Murilo Antonio Fischer
- Robbie McEwen
- Roberto Ferrari
- Ruggero Marzoli
- Sebastian Lang
- Thomas Rohregger
- Tyler Farrar
- Vasili Kiryienka
- Wouter Weylandt
- Uomini
La prima volata del Giro d'Italia si porta dietro spettacolo, incertezza e anche qualche polemica: il più forte e astuto è Alessandro Petacchi che riesce ad anticipare tutti partento lungo e trovando un'altra splendida vittorie sulle strade della corsa rosa. Il velocista spezzino conquista così la terza vittoria del 2011 portando il conto totale della Lampre-ISD a 14: l'urlo di gioia subito dopo l'arrivo la dice lunga di quanto Alessandro volesse questa vittoria.
Dopo la linea, però, c'è spazio anche per una discussione con Mark Cavendish, oggi secondo e nuova maglia rosa grazie agli abbuoni: lo sprinter britannico s'è lamentato per un doppio leggero cambio di direzione di Petacchi (molto lieve a dire il vero) che a suo avviso l'avrebbe danneggiato irregolarmente: la giuria, però, non ha accetto il ricorso degli uomini HTC e comunque tengono la maglia rosa in squadra.
La partenza da Alba offre alla carovana del Giro d'Italia lo spunto per ricordare Pietro Ferrero, patron dell'omonima ditta e sponsor da 15 anni della corsa con il marchio Estathè: tutto il gruppo lo ha ricordato con un minuto di silenzio prima del via.
La prima fuga di questa edizione parte dopo circa 3 km di tappa, ossia a 240 km dall'arrivo di Parma: il protagonista è il tedesco della Omega Pharma Sebastian Lang, ottimo passista e posizionato a 22" da Pinotti in classifica. Nessuno segue Lang ed il gruppo lascia subito spazio; il tedesco però non è convinto, sa che da solo il dispendio di energie in una tappa così lunga sarebbe notevole e ad un certo punto decide anche di rialzarsi: dopo una piccola discussione con l'ammiraglia Lang decide di rimettersi a tirare e il suo vantaggio cresce fino a più di 19' al passaggio da Tortona (km 82).
Il gruppo comincia a reagire solo dopo il passaggio dal rifornimento, a circa 130 km dall'arrivo: tutte le squadre con un velocista in organico si mettono davanti a tirare e, nonostante Lang riesca a tenere una media intorno ai 42 orari, il vantaggio cala abbastanza rapidamente e ai meno 75 chilometri si è già scesi sotto gli otto minuti, a 7'35".
Nella frazione odierna il primo passaggio di un certo interesse è il traguardo volante ad abbuoni posto a Salsomaggiore Terme, dopo 202.6 km di gara: qui Lang transita per primo conquistando 6" per la classifica generale mentre gli altri secondi di abbuono sono conquistati da Weylandt e Bakelants, transitati a poco meno di 3' dal fuggitivo. In questi frangenti c'è anche una foratura di Pinotti e una caduta che coinvolge Kiryienka e Rohregger, apparentemente senza grosse conseguenze.
Appena uscito da Salsomaggiore Terme il gruppo si trova di fronte l'unica asperità altimetrica della tappa, la salita di Tabiano Castello, che è anche il primo gran premio delle montagna di questo Giro: Lang corona la sua lunghissima fuga conquistando almeno la prima maglia verde e rialzandosi appena inizia la discesa per farsi riprendere dal gruppo (avventura finita ai meno 26 dopo circa 215 km in avanscoperta). Negli ultimi metri di salita diversi corridori sono andati in difficoltà e tra coloro che hanno perso contatto ci sono anche McEwen e Brown: i due australiani, però, impiegano ben poco a rientrare in gruppo.
Appena Lang viene ripreso parte in contropiede Leonardo Giordani e al corridore laziale della Farnese Vini si accodano prontamente altri sette corridori, Bakelandts, Marzoli, Vorganov, Pineau, Rovny, Golas e Righi: il gruppo tarda a reagire e gli attaccanti riescono a guadagnare fino ad una trentina di secondi. In gruppo sono HTC e Garmin a guidare l'inseguimento e a 10 km dall'arrivo, dopo una brutto volo di Vorganov, il distacco scende ad appena 6" mentre in coda, complice anche un po' di vento laterale, in parecchi soffrono.
Il gruppo ritorna compatto a 8.5 chilometri dalla conclusione della tappa e qui inizia la grande lotta tra le squadre dei velocisti, HTC, Lampre, Garmin e anche Vacansoleil che può contare sullo sloveno Bozic. All'ultimo chilometro e mezzo è la Garmin ha prende in mano le operazioni con quattro uomini davanti a Farrar ma il treno si perde a 500 metri dall'arrivo (Fischer senza gambe) mentre sono risaliti ottimamente Hondo con a ruota Petacchi e Renshaw con a ruota Cavendish: AleJet anticipa tutti, parte lungo e riesce a resistere alla rimonta di Cavendish che si ferma a pochissimi centimetri. Bravi anche gli altri italiani con Belletti terzo, Ferrari quarto e Appollonio sesto.