Giro di Romandia 2011: Tutto è bene ciò che finisce Ben - Swift, ultimo sigillo. La corsa a Evans
- Tour de Romandie 2011
- BMC Racing Team 2011
- Liquigas - Cannondale 2011
- Sky Professional Cycling Team 2010
- Alexandre Vinokourov
- Amets Txurruka Ansola
- Ben Swift
- Cadel Evans
- Chris Anker Sørensen
- Christophe Kern
- David Le Lay
- David López García
- Davide Viganò
- Egoi Martínez de Esteban
- Enrico Gasparotto
- Fabio Sabatini
- Jack Bobridge
- Janez Brajkovic
- John Gadret
- José Vicente García Acosta
- Jurgen Van de Walle
- Lieuwe Westra
- Martijn Keizer
- Matteo Carrara
- Matthias Brändle
- Mauricio Alberto Ardila Cano
- Mikaël Cherel
- Perrig Quéméneur
- Pierre Rolland
- Steven Kruijswijk
- Thomas Danielson
- Thomas Rohregger
- Tony Martin
- Vladimir Gusev
- Yukiya Arashiro
- Óscar Freire Gómez
- Uomini
Si era conclusa quasi allo stesso modo la volata di Neuchâtel, è storia di due giorni fa. Swift a precedere Freire e Viganò allora. Due giorni fa, però, davanti a questo terzetto c'erano altri tre, Vinokourov, Cherel e Martin. Festa rimandata per Ben e per la Sky. Succede che oggi, nell'arrivo a Ginevra dell'ultima tappa della corsa, Vino riprovi ad andare in fuga precedendo i velocisti. È nel suo DNA. Stavolta il gioco non riesce ed i velocisti possono giocarsela come più piace loro.
Ben Swift può festeggiare, davanti proprio a Freire e Viganò, oggi rispettivamente terzo e secondo. Piacevole déjà vu in casa Sky. Le forze sono ridotte al lumicino dopo la crono di ieri, oppure c'è chi dosa le energie in vista di appuntamenti più importanti del Romandia, con rispetto parlando.
Da Champagne a Ginevra, 164 km e due Gpm facili facili nel mezzo. Il finale strizza nettamente l'occhio ai velocisti. Andatura turistica e così, dopo soli 3 km, se ne vanno cinque uomini: Lieuwe Westra, Jack Bobridge, Txente García, Vladimir Gusev e Pierrig Quemeneur. Westra è il più pericoloso in classifica per Evans, avendo un ritardo di 1'42" e guadagnando velocemente. Al km 19 i cinque hanno infatti 2'20" sul gruppo tirato dalla BMC.
Dopo 28 km di corsa là davanti la situazione muta; il vantaggio inizia a calare e Vladimir Gusev allunga. L'uomo Katusha, Campione Russo a cronometro, guadagna un minuto sui suoi ex compagni di fuga, poi incrementa, portandosi a 2'40" (3'25" sul gruppo che sta rinvenendo). Il plotone riprende Westra e gli altri tre mentre Gusev resta solo in testa.
In vista del primo Gpm, il Col du Mollendruz, lo raggiungono Danielson, Kern, Rohregger, Van der Walle, Txurruka, Ardila e Chris Anker Sørensen, che vuol strappare a Kvachuk la maglia rosa, colore di cui in Romandia si veste il miglior scalatore. Alla fine sarà del danese.
La situazione è in evoluzione continua e, ripresi gli otto fuggitivi dopo il Col du Mollendruz, sono altri quattro a tentare di andarsene: Egoi Martinez, David Le Lay, Martijn Keizer e Yukyia Arashiro. Ripresi, sulle rampe del Col du Marchairuz se ne vanno in modo deciso Pierre Rolland, Steven Kruijswijk e David López García. Brajkovic prova ad agganciarsi ma deve alzare presto bandiera bianca.
Nella discesa del Marchairuz si uniscono ai tre John Gadret ed il nostro Matteo Carrara. Il vantaggio sul gruppo tirato sempre dalla formazione del leader della corsa, la BMC, è nell'ordine della trentina di secondi. Lo svizzero della Geox, Brändle, si unisce alla fuga, mentre Carrara e David Lopez si fanno riassorbire dal gruppo. Il vantaggio sale a 55" ma da dietro il plotone rinviene veloce. BMC, Liquigas e Sky si alternano nell'inseguimento ed il vantaggio scende velocemente.
Ai -10 il quartettto può vantare solo 25", quindi Gadret e Kruijswijk si rialzano e vengono ripresi. Stessa sorte toccherà ai -6 a Rolland e Brändle, la tavola per la volata viene apparecchiata. Vino prova un dispetto dei suoi ma non c'è niente da fare, la Sky è in testa al gruppo ben prima che Ginevra si renda visibile per il suo Jet d'eau, il getto d'acqua situato sulla riva delle Eaux-Vives e che sale fino a 140 metri d'altezza. Swift s'impone, ed è il quarto sigillo stagionale del 23enne britannico. Viganò tiene dietro Freire per pochi centimetri, quindi, ai piedi del podio, fa piacere notare Sabatini e Gasparotto (quest'ultimo autore di una sontuosa Liegi-Bastogne-Liegi sette giorni fa).
Evans porta a casa, senza alcuna vittoria di tappa, il suo secondo Giro di Romandia dopo quello del 2006. Lo fa con appena quindici giorni di corsa nelle gambe ed un obiettivo ben chiaro: il Tour de France e quella maglia che ha lo stesso colore di quella vestita oggi in Romandia, il giallo.