Giro di Francoforte 2011: Cave si stacca? Ci pensa John! - Debenkolb, terzo successo stagionale
- Rund um den Finanzplatz Eschborn-Frankfurt 2011
- Acqua & Sapone 2011
- HTC - Highroad 2011
- Leopard Trek 2011
- Rabobank Cycling Team 2011
- Vacansoleil - DCM Pro Cycling Team 2011
- Alessandro Proni
- Danilo Hondo
- Fabio Taborre
- Jacek Morajko
- Jelle Vanendert
- Jens Voigt
- Johan Le Bon
- John Degenkolb
- Johnny Hoogerland
- Jérôme Baugnies
- Laurent Mangel
- Marco Marcato
- Mathias Belka
- Michael Matthews
- Paul Martens
- Stefan Schäfer
- Tom Jelte Slagter
- Uomini
Non lo scopriamo certamente noi, questo John Degenkolb, tedeschino che oggi, a Francoforte, si è tolto lo sfizio di vincere una tra le più importanti classiche che si disputano sul suolo tedesco (solo Amburgo, al momento, può contedere il primato alla Rund um Frankfurt) a soli 22 anni.
Ragazzo dal fisico possente e dal notevole spunto veloce, ha dimostrato già in più di un'occasione (non ultima una splendida Roubaix chiusa nella top-20) di saper reggere distanze e dislivelli che a tanti coetanei con le sue stesse caratteristiche al momento risultano indigesti. Lo stesso Cavendish, suo compagno di squadra e oggi in gara, dopo metà corsa ha alzato bandiera bianca, lasciando la strada spianata al potente John. Il resto l'ha fatto una HTC sorniona per tutta la gara, che ha lasciato a squadre più attrezzate per il percorso nervoso della parte centrale della gara (Rabobank, Vacansoleil e Leopard su tutte), per poi riprendere il bandolo della matassa prima di entrare nel circuito finale e pilotare al meglio il suo campioncino.
Un plauso va anche all'Acqua&Sapone, venuta in Germania con il piglio giusto. Ai sessanta dall'arrivo, su uno strappetto, ci ha provato Fabio Taborre, con Wegmann, Marcato, Martens, Vanendert, Morajko e Mangel. Gli otto atleti hanno ricucito su un tentativo solitario di Lebon, ma il gruppo non ha lasciato loro molto spazio. Poco dopo è stata la volta di Proni, prima in compagnia di Hoogerland, poi raggiunti da una decina di altri atleti (con ancora Taborre e Marcato - che chiuderanno entrambi nella top-15 - molto attenti a non farsi sfuggire l'occasione), ma anche questo tentativo, forse per la presenza inquietante di un Voigt per nulla collaborativo (il suo compagno e vincitore delle ultime due edizioni Wegmann era rimasto tagliato fuori), è naufragato nel volgere di pochi chilometri.
In tanti vogliono evitare lo sprint affollato e allora ci provano prima Martens e Hoogerland (chiudono Voigt e la selezione tedesca mista che ha in Danilo Hondo il suo terminale), poi Slagter, ma anche lui non rimane in avanscoperta più di cinque chilometri, fino ai venti dall'arrivo. Si fanno vedere pure Schäfer e Belka, ma ora la HTC è salita in cattedra ed è perfetta sin sul traguardo, con Degenkolb che scarica i suoi cavalli sull'asfalto che tira leggermente all'insù, lasciando a Baugnies e Matthews solamente un posto sul podio.
Già, Matthews, proprio quello che a settembre scorso aveva dato un bel dispiacere al quasi coetaneo (Michael, classe '90, è un anno più giovane), mettendoselo alle spalle sul traguardo iridato di Geelong. E il buon John dev'esserselo segnato al dito, quello sprint, se è vero che già in due occasioni (prima di oggi lo aveva fatto su un arrivo della Vuelta Algarve) ha vinto, relegando l'aussie alla terza piazza. Difficilmente li vedremo sprintare spalla a spalla in un grande giro già quest'anno (ma magari i rispettivi tecnici la pensano diversamente), ma in futuro siamo certi - e ricordiamo che pure i nostri Guardini e Viviani fanno parte della loro generazione - che sapranno regalarci tante succulente sfide sul filo di lana.