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Tour of Turkey 2011: Un altro "sgarbo" ai re delle volate - Andrea Guardini è ancora il più veloce

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Anche a Manavgat Andrea Guardini si mette tutti alle spalle: e sono due! © Ufficio stampa del Tour of Turkeydal nostro inviato


Ieri in conferenza stampa André Greipel, parlando dei possibili rivali per gli ultimi due sprint aveva aggiunto ai nomi proposti da un giornalista anche quello del suo quasi omonimo Guardini: per il neoprofessionista veronese questa si può considerare una piccola consacrazione perché vuol dire che in pochi mesi è riuscito a far così bene da cominciare ad essere temuto anche da corridori più esperti e che in carriera hanno vinto tantissimo. Non aveva torto Greipel perché anche oggi a Manavgat Guardini ha bruciato tutti in uno sprint che ha visto coinvolti tutti i migliori, nessuno escluso: c'era Farrar, c'era Petacchi e c'era anche lo stesso Greipel per dirne tre che nel 2010 hanno sommato tutti assieme la bellezza di 37 vittorie. E la soddisfazione è anche per la Farnese Vini, arrivata a quota 12 vittorie in stagioni, e che si può godere il suo bel campioncino: il gruppo è compattissimo e anche oggi Favilli e Miyazawa hanno dimostrato di poter essere delle spalle estremamente valide nei finali di tappa.

Il rispetto che è riuscito a guadagnarsi Guardini a soli 21 anni può valere quasi più di ogni altro degli otto successi ottenuti in così pochi: gli avversari ne hanno capito il valore e a nessuno fa piacere perdere, anche in tappe relativamente brevi e quasi completamente piatte come quelle in cui è riuscito ad esprimere tutto il suo potenziale Andrea. Adesso che c'è la consapevolezza di essere uno dei migliori come velocità pura per Guardini inizia la sfida a migliorarsi anche in salita senza perdere spunto: ha tempo e talento per diventare il numero uno assoluto nei prossimi anni. Intanto dopo questo Tour of Turkey si prenderà un periodo di riposo per ricare le pile e puntare a continuare la sua striscia vincente anche nel finale di stagione: il Giro d'Italia lo vedrà solo come spettatore e non è detto che questo sia un male visto che avrebbe avuto forse troppe attenzioni e pressioni fin dal primo giorno e che il percorso durissimo (anche in quelle tappe che vengono definite per velocisti) di certo non lo aiuterebbe a rispondere alle attese.

Quella di oggi era la più classica delle tappe del velocisti e difficilmente qualcosa o qualcuno avrebbe potuto impedire un esito con il gruppo compatto. Dopo le prime schermaglie sull'ultimo Gpm della corsa (Salazar passa per primo e maglia che quindi rimane a Laverde) bisogna attendere fino al chilometro 34 per vedere la prima fuga vera: dal gruppo fuoriescono Bagot (Cofidis), Goris (Veranda's), Pasqualon (Colnago) e Ryabkin (Caja Rural) ma il loro vantaggio, anche a causa di un vento leggermente a favore che sconsigliava al plotone di rilassarsi troppo, non è mai cresciuto oltre i due minuti. Questa azione si è quindi esaurita a circa 33 km dall'arrivo grazie al grande lavoro di Lampre e Garmin: appena ripresi si sono lanciati in contropiede Vanmarcke, Locatelli e Tchanliev scompigliando quindi un po' i piani di molte squadre visto che la Garmin si era tirata indietro avendo un uomo davanti.

Il trio però viene tenuto abbastanza agevolmente sotto controllo ed il gruppo si riporta sotto a circa 10 chilometri dall'arrivo (vantaggio massimo di 17" ed un bravo a Locatelli, ultimo ad arrendersi). Gli uomini della Lampre e quelli della Colnago si sono quindi portati nelle prime posizioni ma a circa 5 km da Manavgat è la Saxo Bank a prendere con decisione la testa del gruppo, mettendo ben sei uomini nelle prime posizioni tra cui il leader designato di oggi, Lucas Haedo. Arrivati dentro l'ultimo chilometri il treno della squadra danese ha perso un po'di compatezza (a causa anche di un allungo di un Omega Pharma) e Haedo ha avuto poche chance con a ruota Petacchi e Farrar. Lo spezzino e l'americano si sono lanciati all'esterno della semicurva finale mentre dall'altra parte della carreggiata, con un traiettoria un poco più interna, Van Hummel e Guardini sono riusciti a trovare il varco giusto: l'olandese è partito bene ma nulla ha potuto contro l'accelerazione portentosa del missile della Farnese Vini che ha avuto tutto il tempo di alzare le braccia al cielo.

Tyler Farrar ha chiuso solo terzo ostacolato però da un piccolo problema al cambio proprio nel momento di lanciare lo sprint; quarto posto per Greipel (in rimonta da dietro) e quinto per Alessandro Petacchi che adesso potrebbe decidere di disputare anche l'ultima tappe per difendere la sua maglia verde della classifica a punti.

Per la prima volta in questa edizione al termine della tappa non cambia la maglia turchese di leader della generale che ormai è saldissima sulle spalle di Alexander Efimkin. Domani ultima tappa del Tour of Turkey, 157.8 km completamente pianeggianti da Side ad Alanya (tutti sul mare e con un circuito finale da ripetere cinque volte) che promettono un'altra grande battaglia tra i velocisti: siamo convinti che Farrar proverà a centrare la sua prima vittoria qui in Turchia anche perché potrebbe essere abbastanza stufo di vedersi sfrecciare sempre davanti questo piccolo italiano vestito di giallo che comincia a far tremare tutti.

 

 

Sebastiano Cipriani

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