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Tour of Turkey 2011: Botta di Rabottini e l'Italia fa quattro - Un'altra fuga fiume, Magazzini è terzo

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Il podio della quinta con Rabottini primo, Efimkin secondo e Magazzini terzo © Cicloweb.itdal nostro inviato


La maglia di leader del Giro di Turchia cambia ancora padrone, a non cambiare è invece il ruolino di marcia positivo degli italiani che con la bella vittoria odierna di Matteo Rabottini si aggiudicano la quarta tappa su cinque sin qui disputate. Il giovane corridore della Farnese si è imposto con uno spunto da finisseur navigato, anticipando i compagni di una fuga che ha consegnato la maglia di leader della corsa al 24enne americano Thomas Peterson della Garmin.

Per l'ormai ex leader Huzarsky oggi era la tappa più difficile da gestire e il suo team non è stato capace di domare la fuga di 10 corridori partita dopo 22 km dallo start di Denizli, città cuore del settore tessile turco. Paterson, insieme a De Haes (Omega Pharma), Magazzini (Lampre), Wurf (Liquigas), Zeits (Astana), Pinot (Fdj), Rabottini (Farnese), Van Zandbeek (Skil) e Ruiz Pinto (Andalucia) ha subito acceso la sfida quando mancavano ancora 200 km all'arrivo. Staccatosi quasi subito De Haes, ci hanno pensato l'instancabile Efimikin (Type 1) ed Euser (Spydertech) a rimpolpare la fuga che rispetto a ieri ha avuto una tregua dalla pioggia lungo la strada per arrivare a Fethiye, splendida località sul mare cristallino, nonostante per due terzi di gara si sia viaggiati oltre gli 800 mt slm sfiorando anche i 1600 prima di iniziare la picchiata verso la costa.

Paterson, Wurf ed Efimkin, ben piazzati in classifica (il primo a 7", l'australiano a 34" e il russo a 45"), hanno fatto ovviamente scattare l'allarme in casa NetApp ma la squadra tedesca è stata supportata solo a tratti dall'Androni e dalla Caja Rural, vale a dire le squadre del 3° e del 4° in classifica, mentre la Fdj ha protetto la fuga di Pinot (in fuga anche quest'oggi come Wurf e Zeits) e la Lampre, unica squadra che nei giorni scorsi ha dimostrato di poter chiudere qualsiasi fuga da sola, si è presa una giornata di riposo visto che il veloce Magazzini in fuga garantiva qualche chances di successo.

L'assortito drappello composto da 10 uomini tutti motivati a collaborare ha quindi guadagnato fino a 9 minuti quando mancavano 60 km all'arrivo. Solo in quel momento, iniziata la lunga discesa dopo aver toccato la cima Coppi del Giro dedicata a Rifat Caliskan (monumento del ciclismo turco venuto a mancare due anni fa e vincitore del 1° Giro di Turchia), il vantaggio è iniziato a scemare ma non in modo preoccupante: in 30 km i fuggitivi perdono meno di 2 minuti e malgrado il vento contrario a 25 km dall'arrivo il vantaggio è più che rassicurante, 6'50".

Quando arriva la Manisasport in testa al plotone ormai allo sbando, visto che gli uomini di Huzarsky non ce la fanno più e si rialzano, si capisce che la vittoria di tappa è un affare per i 10 in fuga e che la maglia di leader se la contenderanno in 3. L'accordo tra i fuggitivi dura fino a 5 km dal traguardo quando cominciano i giochi per la tappa e i tentativi di Efimkin e Wurf di guadagnare secondi su Paterson. Efimkin è il primo a provarci e ovviamente viene chiuso dall'americano. Poi è la volta di Zeits che prova a sorprendere tutti in due occasioni. Ma il primo a quadagnare qualcosa sui compagni d'avventura è Eloy Ruiz Pinto dell'Andalucia. Lo spagnolo transita da solo sotto il triangolo rosso ma dietro di lui si è già mosso Rabottini. L'ex campione italiano Under 23, guidato quest'oggi in ammiraglia da Amoriello e Canciani, fiutato il pericolo riesce a mettersi in caccia del fuggitivo al momento giusto saltandolo agevolmente. Gli ultimi metri sono però ancora da brivido per l'abruzzese: il russo Efimkin tutto solo prova a recuperare il gap e proprio negli ultimi metri raggiunge e cerca di saltare Rabottini che però conserva una ruota di vantaggio e viene superato solo dopo l'arrivo quando ha già alzato le mani al cielo per la sua prima vittoria da professionista. «Non mi aspettavo questa vittoria - ha detto felicissimo il corridore della Farnese - anche perché ero venuto qui in Turchia per allenarmi. Spero di avere qualche chances di correre anche il Giro d'Italia, ma comunque vada sono soddisfatto e voglio ringraziare in particolar modo Valentino Sciotti perché è anche grazie a lui che sono riuscito a conquistare il mio primo successo da pro'».

Dietro, un arrabbiato Magazzini regola il gruppetto mentre il grosso del plotone, con Petacchi anticipato da De Haes, arriva dopo 12 minuti. Dopo la tappa di oggi la classifica è ben delineata con Paterson al comando che deve gestire 27" su Wurf e 29" su Efimkin. Adesso la corsa prosegue fino a domenica con delle frazioni meno complicate. Domani c'è da affrontare la Fethiye-Finike, 194 km con la seconda metà della tappa contraddistinta da 25 km di saliscendi e un finale tortuoso e spettacolare. Vedremo se Liquigas e Team Type 1 prepareranno qualche imboscata alla Garmin.

Marco Fiorilla

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