Giro di Romandia 2011: Brutt indovina un'altra fuga - Quinto Cunego, il russo ora è leader
«Sono un uomo per vincere una tappa, non per lottare per la classifica». Ma quest'oggi Pavel Brutt, con una fuga sotto una pioggia battente, con un'azione alla sua maniera, ha guadagnato 2' su tutti i grandi presenti a questo Giro di Romandia che d'ora in avanti, a parte una cronometro di venti chilometri al penultimo giorno non lascia immaginare la possibilità di grandissimi recuperi. Quella di oggi doveva essere la tappa regina, forse domani ci si potrebbe attendere qualcosa durante i 300 metri di dislivello della salita di Le Gibloux (posta a 16 km dall'arrivo), ma assolutamente niente di trascendentale e, se fossimo nei panni russo, qualche idea di colpaccio cominceremmo a farcela balenare.
Kvachuk, Samoilau, Bobridge sono i compagni di fuga e il quartetto arriva a poter amministrare circa 12' sul gruppo. L'onere di inseguire i battistrada è diviso tra la BMC di Evans (e dell'atleta di casa Morabito, bravo al Giro del Trentino), l'Astana di Vinokourov, ieri il migliore tra i big nel prologo, la Radioshack di Brajkovic e Zubeldia e la Liquigas che evidentemente pensa di poter contare su un Basso in ottime condizioni di forma.
Il vantaggio dei quattro è di oltre 6' ai piedi del Col du Pillon, salita che tuttavia non presenta pendenze trascendentali. Nonostante ciò Bobridge perde contatto dai compagni di avventura ai meno 22 dall'arrivo dopo un'accelerazione di Brutt, ma nel giro di un chilometro rientra e prova addirittura lui stesso a fare selezione, mentre nel plotone gli scudieri di Vinokourov prima e di Evans poi prendono decisamente il controllo delle operazioni, e al Gpm (conquistato senza colpo ferire da Kvachuk) il gap è sceso a 4'. Ma all'arrivo mancano 20 km e potrebbe anche bastare.
In discesa forzano Samoilau e Brutt e cominciano l'ultima salita, 5 km al 6.5% (poi mancheranno ancora 1100 metri, sempre in leggera salita per raggiungere l'arrivo di Leysin) con oltre tre minuti e mezzo su Gerdemann, che anche lui ha guadagnato qualche centinaio di metri nei confronti del gruppo maglia gialla nella picchiata verso la valle. Il vantaggio è preoccupante per i big perché il percorso piuttosto dolce di questo Romandia non permetterà grossi recuperi nei prossimi giorni. Il russo della Katusha rompe gli indugi ai meno cinque, staccando il bielorusso, mentre dietro la BMC cerca in tutti i modi di limitare i danni. Bisogna attendere gli ultimi due chilometri di salita per assistere a qualche schermaglia tra i più attesi, con un Cunego molto brillante nel rispondere a degli allunghi di Morabito e Intxausti.
Intanto davanti Brutt porta a termine la sua cavalcata infliggendo quasi un minuto a Kvachuk, che nel frattempo ha ripreso e staccato Samoilau, che arriverà qualche decina di secondi dopo l'ucraino, seguito da vicino da Bobridge. Damiano Cunego, a due minuti, acciuffa la quinta posizione, davanti a Intxausti ed Evans. Chiude nella top-20 anche Menchov che, dopo un prologo disastroso, dà un discreto segnale in vista del Giro d'Italia. Tutti i big, a cominciare da Vinokourov, quinto in generale, hanno ora da recuperare oltre 120 secondi dalla testa della classifica.
Ora, come detto, comincerà l'inseguimento alla leadership del russo, che al recente Giro del Trentino (ma anche in altre occasioni, quando ha corso con gli stimoli giusti) ha dimostrato di non patire più di tanto l'esercizio contro il tempo. Insomma, un motivo in più per i big per cercare qualche soluzione alternativa sin da domani.