Liegi-Bastogne-Liegi 2011: IL RE E I SUOI PAGGETTI - Gli Schleck portano in carrozza Gilbert per 20 km e lui li trafigge. Nibali 8°
- LIÈGE - BASTOGNE - LIÈGE 2011
- Katusha Team 2011
- Leopard Trek 2011
- Omega Pharma - Lotto 2011
- Alexandre Vinokourov
- Andy Schleck
- Björn Leukemans
- Blel Kadri
- Chris Anker Sørensen
- Damiano Caruso
- Dario Cataldo
- David Le Lay
- Eduard Vorganov
- Enrico Gasparotto
- Fredrik Carl Wilhelm Kessiakoff
- Fränk Schleck
- Giampaolo Caruso
- Greg Van Avermaet
- Jesús Herrada López
- Johnny Hoogerland
- Jérôme Pineau
- Kanstantsin Siutsou
- Lars Petter Nordhaug
- Mathias Frank
- Mickaël Delage
- Philippe Gilbert
- Rigoberto Urán Urán
- Roman Kreuziger
- Simon Geschke
- Sébastien Delfosse
- Thomas De Gendt
- Tony Gallopin
- Vincenzo Nibali
- Yannick Talabardon
- Uomini
Strepitosa impresa di Philippe Gilbert che completa così il tris di classiche delle Ardenne riuscito finora solo a Davide Rebellin nel 2004, in una corsa decisa sulla Roche aux Faucons. Il vallone si è accodato all'attacco portato dai fratelli Schleck sulla penultima delle côtes della Doyenne, non correndo di lì alla fine nessun rischio e regolandoli in uno sprint ristretto. Migliore degli italiani Vincenzo Nibali, ottavo.
Gasparotto, Cataldo e Caruso in azione sull'Haute Levée
La fuga parte subito nei primi chilometri: ci sono Herrada, Le Lay, Kessiakoff, Vorganov, De Gendt, Gallopin, Delage, Geschke, Frank, Delfosse e Talabardon. L'Omega Pharma di Gilbert non si fida e il vantaggio non sale mai oltre i quattro minuti. Dopo una puntatina di Nordhaug e Hoogerland sullo Stockeu, un gruppo di contrattaccanti si sgancia sull'Haute Levée. A promuoverla è Ten Dam, a lui si accodano tre italiani, Damiano Caruso, Cataldo e Gasparotto, Garate, Van Avermaet, Kadri, Sioutsu e Pineau. I battistrada nel frattempo perdono elementi (si staccano Talabardon, Delage, Kessiakoff, Geschke, Delfosse e Le Lay), il distacco del gruppetto inseguitore sul Col de la Rosier scende sotto il mezzo minuto, mentre dal gruppo provano ad uscire Giampaolo Caruso e Di Gregorio, ma il tentativo non ha troppo successo. C'è tempo anche per una stilettata di Di Luca ma la Omega non lascia evadere nessuno dal gruppo dei migliori, che va assottigliandosi.
Ai meno 62 i due gruppetti in testa si ricompattano, ora abbiamo 13 uomini al comando. Nel frattempo l'Omega comincia a perdere uomini ed è Van den Broeck a farsi carico dell'inseguimento in queste fasi, con il ritardo che si aggira sul minuto. L'intesa tra i battistrada è ottima e, nonostante l'impegno della squadra di Gilbert (aiutata a tratti anche dalla Leopard), il vantaggio non cala, anzi aumenta a cavallo del Mont Theux.
Gli Schleck e Gilbert attaccano sulla Roche aux Faucons
Ai piedi della Redoute siamo sul minuto e trenta, ma ora i fuggitivi (condotti da Gasparotto) perdono terreno dal gruppo ora condotto ad alta andatura da Fuglsang con i fratelli Schleck e Gilbert alla sua ruota. In cima il vantaggio si è assottigliato a 47" e sono rimasti in sette, Pineau, Kadri, Ten Dam, Gasparotto, Siutsou, Garate e Van Avermaet e non perdono quasi niente fino all'attacco della Roche aux Faucons. Il drappello si disgrega ancora sotto le pedalate del friulano mentre dal gruppo schizzano via i due Schleck e Gilbert che prima della cima del primo troncone della côte riprendono l'atleta dell'Astana e Van Avermaet. Nel frattempo un guaio meccanico appieda Vinokourov che perde così le ruote del gruppo in cui ora figurano, tra gli altri, Cunego, Nibali, Nocentini, Rodríguez, Kreuziger e Sánchez e che deve recuperare già mezzo minuto dalla testa della corsa.
Sulla seconda parte della salita il solo Van Avermaet regge il ritmo del trio dei big, mentre da dietro provano l'aggancio Antón e Kolobnev, presto però ripresi dal plotone, guidato da un Gasparotto mai domo, ora a disposizione di Kreuziger e, successivamente dai Katusha.
Il tripudio finale di Gilbert
Il vantaggio sale fino a quasi 50" in vista delle rampe del Saint Nicolas. Sull'ultima côte è Leukemans a ridurre un po' il gap, mentre Van Avermaet si stacca dai primi tre. Gilbert allunga deciso vicino alla sommità, mettendo in difficoltà Andy, mentre Frank resiste alla sua ruota. Ai meno quattro il minore dei fratelli lussemburghesi chiude il gap, dietro invece, Kreuziger, Nibali, Uran e Chris Sörensen si riportano su Van Avermaet. È Andy Schleck a scandire il ritmo negli ultimi chilometri, prima di assistere all'ennesimo spunto vincente del belga dell'Omega Pharma che ai meno duecento si sbarazza facilmente della compagnia e va a completare il tris davanti a Frank. Per la quarta posizione riesce a spuntarla Kreuziger su Uran, Sörensen, Van Avermaet e Nibali, mentre Leukemans e Samuel Sánchez si sganciano per completare la top-10. Damiano Cunego chiude poco dopo, in sedicesima posizione, subito dietro a Óscar Freire.