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Freccia Vallone WE 2011: Vos tende l'arco e parte la saetta - Marianne domina a Huy. È prima in CdM | Cicloweb

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Freccia Vallone WE 2011: Vos tende l'arco e parte la saetta - Marianne domina a Huy. È prima in CdM

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Marianne Vos trionfa sul Muro d'Huy davanti a Emma Johansson e Judith Arndt © BettiniphotoLa Freccia Vallone è una corsa seria, non una barzelletta. C'è un'olandese con il vizio di vincere tutto o quasi, una svedese nata in un periodo poco fortunato per non trovarsi troppo spesso piazzata ed una giovane tedesca che sulle forti pendenze si esalta e si avvia a vincere il Giro d'Italia. Amber Neben arriva in cima al Muro di Huy troppo in ritardo per l'appuntamento con il podio, dietro di lei un'italiana, Noemi Cantele, è quinta. Corre l'anno 2009 e Marianne Vos, piazzandosi davanti ad Emma Johansson e Claudia Häusler, pone il suo terzo sigillo consecutivo sulla Freccia Vallone. L'unica donna ad averla vinta per tre edizioni di fila non è sola, in questo piccolo record: la scortano Fabiana Luperini e Nicole Cooke, tre vittorie a testa ma mai consecutive.

L'anno dopo una britannica piccola piccola, ma solo per statura, doma il Muro. Lo fa suo, interrompendo il regno di Marianne. Emma Pooley avrebbe ripetuto il numero dell'anno scorso se una caduta in allenamento non l'avesse fermata domenica scorsa, causandole una frattura alla clavicola. Marianne Vos ha vinto domenica la prima gara di Coppa del 2011, la Ronde van Drenthe. La forma sta arrivando e, tolta la Pooley, oggi era lei la donna da battere. Non ce la faranno, pronostici rispettati.

C'è l'olandese Vos, vestita di bianco e verde, che ha vinto quattro volte ad Huy (prima donna della storia); la ragazza svedese, Emma Johansson, il cui nome è legato ai piazzamenti e non alle vittorie, infine una tedesca non più giovanissima. Va per i 35 anni, Judith Arndt, ma la freschezza è quella di una ragazzina. La giovane oggi è italiana ed arriva 9" dopo Judith; casacca arancione della Top Girls, Elena Berlato, classe '88, sclevense, si lascia alle spalle Nicole Cooke, non un'atleta qualsiasi. Oggi è la prima delle italiane e per poco non ci scappava un bel podio («Sono contenta della mia prova, sono andata molto vicina al podio. Ci sarebbe anche stato...», dichiarerà a fine gara).

Evelyn Stevens lavorava a Wall Street sino a qualche anno fa. Quando, dopo la Côte de Bohisseau, se ne va da sola, così come se ne andò allora da New York, ed arriva a guadagnare 1'15" sulle inseguitrici, le sue quotazioni volano alle stelle. Non s'illude, Evelyn. Sa bene che oggi non è in forma, non come tante altre, almeno. Per questo le anticipa così nettamente. Mancano 55 km all'arrivo, all'inseguimento della newyorkese dell'HTC-Highroad si forma un drappello di venti ragazze; al loro interno le favorite Marianne Vos, Emma Johansson, Nicole Cooke e Judith Arndt.

La Stevens non molla, essendo anche un'ottima passista, ed al primo passaggio sul Muro di Huy mantiene 20" di vantaggio sulle venti inseguitrici. Mancano 29 km al traguardo e la Côte d'Ereffe da scalare. È proprio a 15 km dall'arrivo, poco prima di quest'ultima Côte, che l'avvventura della piccola Evelyn ha termine.

Il gruppo delle venti procede compatto sino alle porte di Huy, quando la russa della Diadora-Pasta Zara, Olga Zabelinskaya, scatta repentinamente. La va a riprendere Marianne Vos in persona, come a dirle che non farà molta strada. Le due procedono insieme per un paio di chilometri per poi essere riprese all'inizio del Muro. Ai -3 Ruth Corset cade, provocando non poco scompiglio nel gruppo.

Negli ultimi 1300 metri che puntano verso il cielo la Vos completa ciò che non aveva portato a termine nell'attacco con la Zabelinskaya. Se ne va di forza, solo Emma Johansson tenta di resisterle, invano. La rivedranno soltanto in cima. Rifila 3" alla stessa Johansson, 6" alla Arndt, 15" alla coppia Berlato-Cooke. Annemiek Van Vleuten dismette la casacca di leader di Coppa: con il suo sesto posto si fa sopravanzare dalla compagna, Marianne Vos.

Alle spalle di Annemiek, che avrà modo di rifarsi e in Coppa e nelle gare a tappe, si piazza una splendida Pauline Ferrand Prevot. A 19 anni migliora il nono posto di Cittiglio con una bella settima piazza in cima al Muro di Huy. Nona è invece Tatiana Guderzo che, a poco a poco, sta trovando la forma dei giorni migliori. Un'altra italiana, dall'esperienza ben minore di Tatiana ma dal carattere già ben delineato, è Elisa Longo Borghini. La portacolori della Top Girls, con il 14esimo posto colto oggi, continua ad attraversare un momento più che positivo.

La Freccia Vallone rivoluziona la classifica di Coppa del Mondo; comanda Vos con 185 punti, sopravanzando Van Vleuten, ferma a 158 (in casa Nederland Bloeit si anagrammano anche i numeri). Emma Johansson è ora terza, distante 40 lunghezze dalla capofila. Dopo quattro prove l'una vicina all'altra la Coppa del Mondo si concede una pausa di meno di un mese.

Si ritornerà a correre in Cina, al Tour of Chongming Island, il 15 Maggio. Ancora non è dato sapere se Marianne Vos vi prenderà parte ma se lo farà, questa 24enne che oggi ha festeggiato il suo record di vittorie alla Freccia Vallone mimando il gesto di un arciere, stenderà tutte con le sue frecce. Perché lei, una freccia, seppur non vallone, lo è per davvero.

Francesco Sulas

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