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Freccia del Brabante 2011: Le Ardenne son lì e Gilbert fa paura - Philippe show, 2° Leukemans

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Philippe Gilbert alla quarta affermazione stagionale © BettiniphotoÈ stato un caso che la 51a edizione della Freccia del Brabante sia stata vinta dal corridore con il dorsale 51? Forse no, visto che quel corridore è uno dei migliori al mondo, forse proprio il migliore, per le corse di un giorno vallonate: anche oggi Philippe Gilbert ha regalato ai propri tifosi una dimostrazione assoluta di superiorità, giocando quasi con gli avversari e rimediando con grande facilità ad una giornata storta della squadra. Ancora una volta Gilbert ha vinto da favorito e, nonostante l'Amstel Gold Race sia appena tra quattro giorni, il campione della Omega Pharma non ha voluto minimamente nascondersi o fare pretattica: il favorito è lui e tutti lo devono temere. Intanto i successi stagionali sono già quattro.

Visti quello che è successo nelle ultime classifiche, in particolare Fiandre e Roubaix, sarà molto interessante vedere domenica quali effetti avrà sulla corsa di Gilbert questo atteggiamento spavaldo: sul pavé Cancellara aveva fatto capire di essere superiore a chiunque altro ed alla fine tutti gli hanno corso contro impedendogli di bissare i successi dello scorso anno; per Philippe il problema è quello di ritrovarsi nella stessa situazione anche perché la Omega Pharma, e s'è visto oggi, è vulnerabile e correre dietro a tutti non sarà affatto semplice.

Secondo le previsioni della vigilia i maggiori favoriti per la corsa di oggi erano due, uno Gilbert, l'altro Oscar Freire, già vincitore di tre edizioni consecutive (dal 2005 al 2007) di questa classica e uscito dai Paesi Baschi con la giusta quantità di rabbia per cercare subito un successo. Nella prima parte è proprio la Rabobank a controllare anche la corsa anche perché Vacansoleil e Omega Pharma sono brave a mettere un proprio uomo in fuga: assieme a Marcato e Dehaes ci sono anche El Fares (Cofidis), Lequatre (RadioShack), Bonnin (Skil) e l'italiano Andrea Pasqualon della Colnago-CSF. La formazione orange, però, non lascia mai crescere il vantaggio oltre i tre minuti e poco prima dell'ingresso nel circuito finale, a circa 65 km dall'arrivo, l'azione dei sei battistrada è annullata.

Il circuito finale attorno a Overijse da ripetere cinque volte è lungo 12.7 km e presenta ben quattro strappi oltre a molte curve, strade strette e brevi tratti di pavé. Qui la Rabobank decide di cambiare tattica e fa attaccare Tankink per obbligare a prendersi responsabilità anche le altre formazioni, ma la risposta non è stata quella che si attendevano: all'allungo di Tankink risponde la Vacansoleil con Hoogerland e Leukemans ed intesta alla corsa si forma un sestetto comprendente anche Devenyns, Geslin e Zingle. Il vantaggio comincia a crescere quasi subito perché tutte le formazioni più forti hanno almeno un uomo davanti e a Gilbert è rimasto un solo gregario a tirare il gruppo.

Il grande campione capisce sempre per primo quando la situazione rischia di compromettersi e quando è il momento di intervenire in prima persona. Sullo strappo di Hertstraat, Gilbert attacca da solo e nonostante i fuggitivi siano già a 20" di vantaggio Philippe impiega un attimo per rientrare sulla loro scia: questa new entry non cambia gli equilibri in testa e tutti e sette girano in testa con grande regolarità. Per il gruppo invece è game over: prima si ferma, vede crescere il suo ritardo fino a 1'20", poi comincia ad andare avanti a scatti tra tutti coloro che vogliono portare via un gruppetto di inseguitori senza mai riuscirci però anche perché sale in cattedra la Vacansoleil che chiude su ogni tentativo con uno o due uomini.

Per diversi chilometri l'unico fatto rilevante nel gruppo di testa è una foratura di Devenyns che riesce comunque a rientrare. A due giri dal termine l'olandese Bram Tankink è il primo che smette di tirare per rifiatare e provare quindi a giocarsi le sue carte nel finale mentre i suoi compagni della Rabobank cercano da dietro un improbabile contrattacco prima con Luis León Sánchez, poi con Freire. A circa 14 km dall'arrivo, poco prima dell'inizio dell'ultima tornata, è Leukemans ad attaccare solla Côte de Schavei dopo una bella tirata di Hoogerland: Bjorn attacca a tutta e alle spalle, con immensa facilità, gli resiste solamente Gilbert il quale decide di dare una bella mazzata psicologica al suo avversario mettendosi subito in testa a rilanciare l'andatura proprio in cima a questa salitella.

I due scavano fin da subito un grandissimo margine: nonostante la superiorità di Gilbert, Leukamans tira regolarmente e spesso le telecamere colgono i due attaccanti mentre si parlano. Che cerchino un accordo per il finale? Che puntino invece a mantenere buoni rapporti tra le due squadre in vista dell'Amstel Gold Race? Probabilmente un po' l'una e un po' l'altra cosa perché a Gilbert sembra poter staccare Leukemans in ogni momento ma non lo fa ed il corridore della Vacansoleil potrebbe mettersi in scia senza tirare, sapendosi battuto e avendo un compagno subito dietro, ma non lo fa. Fatto sta che all'ultimo passaggio sullo strappo di Schavei i due rimangono sempre affiancati e nessuno attacca: al cartello dei 300 metri finali Leukemans prova a giocare d'anticipo sfruttando l'ultima curva ma Gilbert non si fa sorprendere e lo salta in scioltezza.

A 1'03" di ritardo il francese Anthony Geslin (primo qui nel 2009) vince la volatina per il terzo posto davanti a Hoogerland e Tankink, Devenyns e Zingle sono rispettivamente sesto e settimo mentre a seguire troviamo Meersman e Pineau, unici in grado di uscire dal gruppo nel finale. Gruppo che quindi finisce per giocarsi solo la volata per il decimo posto con Geschke che precede Freire.

Sebastiano Cipriani

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