Giro dell'Appennino 2011: Dall'Appennino alle Arde(nne) - Cunego vince e convince a Genova
Nel ciclismo e in tutti gli altri sport, come in ogni campo della vita, non esiste medicina migliore di un successo per lasciarsi alle spalle i problemi e per guardare con fiducia ed ottimo al futuro più prossimo. Per Damiano Cunego i problemi si sono presentati prima come una fastidiosa otite che gli ha fatto saltare la Coppi e Bartali (costringendolo a rivedere la preparazione), poi negli ultimi giorni c'è stata l'inchiesta doping della procura di Mantova che coinvolgerebbe quasi tutta la Lampre; il futuro invece sono le classiche delle Ardenne che inizieranno già domenica prossima con l'Amstel Gold Race, corsa che Damiano ha già vinto nel 2008. Per il corridore di Cerro Veronese il Giro dell'Appennino era l'ultimo test della condizione prima di questi grande appuntamenti e possiamo dire che è stato superato molto brillantemente: sul traguardo in pieno centro di Genova, Cunego ha ottenuto la sua seconda vittoria della stagione segno che il lavoro fatto ha dato i suoi frutti.
E non era facile riuscire a lavorare bene perché dopo la Tirreno tutti i piani sono stati cambiati in fretta e furia per arrivare al top della forma al nord: Cunego ha svolto un periodo in altura e subito dopo è andato in Spagna a correre la Vuelta al País Vasco dove ha ottenuto risultati altalenanti che avevano messo in allarme tifosi e addetti ai lavori; in casa Lampre, però, il clima è sempre rimasto molto tranquillo perché i lavori pesanti fatti in ritiro avevano bisogno di un paio di giorni di riposo per dare i loro frutti ed ecco che, infatti, dopo il ritiro nei Paesi Baschi, Damiano s'è subito scoperto vincente qui in Italia, in una corsa molto impegnativa, tiratissima (alla fine 43.1 km/h di media) e che a lui piace molto visto che se l'era già aggiudicata nel suo anno magico, il 2004.
La corsa è partita da Serrevalle Scrivia sotto un sole caldo più estivo che primaverile ma questo non ha scoraggiato i corridori che fin dalle prime battute si sono dati battaglia: dopo appena una quindicina di chilometri se ne sono andati in sedici e da questo gruppo poi si sono avvantaggiati in otto, De Marchi e Bertolini dell'Androni, Spezialetti e Magazzi della Lampre, Corioni dell'Acqua & Sapone, Girardi della De Rosa, Fajt dell'Adria Mobil e Bertogliati del Team Type 1. Questo gruppo di fuggitivi (inseguito senza successo da Scott Zwizanski) è arrivato a guadagnare fino a 2'50" sul gruppo principale, non molto anche perché le due coppie di Androni e Lampre facevano paura. Ovviamente come tutti si aspettavano la bagarre tra i grandi favoriti è scoppiata sulla salita del Passo della Bocchetta con il primo scatto di Damiano Cunego (quasi nello stesso punto in cui ci provò anche nel 2004) e con la risposta nell'ultimo tratto di ascesa di José Rujano: ripresi e staccati tutti i fuggitivi, allo scollinamento il piccolo venezuelano è passato con 13" di vantaggio su Cunego e 16" su Jackson Rodríguez che precedeva Muto e Sella. Alla fine il miglior tempo di ascesa sarà proprio quello di Rujano che con 22'52" è rimasto comunque piuttosto lontano dal record (21'54" del 2003) di Gilberto Simoni.
Lungo la discesa questi cinque uomini si sono ricompattati e hanno cominciato a darsi cambi abbastanza regolari anche sul Passo della Castagnola per tenere a distanza i primi inseguitori e soprattutto il gruppo che, forte di una trentina di unità era segnalato a circa 1'30" di ritardo. Sull'ultima salita del giorno, il Passo dei Giovi, sono riusciti a riportarsi sulla testa della corsa anche Laverde e un infaticabile De Marchi mentre Savini, che inseguiva con loro, ha pagato lo sforzo e s'è staccato. A questo punto, a circa 30 km dall'arrivo, s'è capito che il successo sarebbe andato ad uno dei sette uomini di testa anche perché l'Androni, presente con ben quattro corridori, poteva tenere molto alta l'andatura. A 15 km dall'arrivo l'Androni ha provato a sfruttare per la prima volta la sua superiorità numerica attaccando con Sella e ripartendo in contropiede sulla risposta di Cunego ancora con De Marchi: il 25enne che già s'era messo in bella mostra alla Sanremo è riuscito a guadagnare circa 10" ma la squadra ha preferito farlo rientrare in gruppo perché molto stanco e al limite dei crampi. Rimane comunque davvero notevole la prestazione di questo ragazzo perché s'è messo ancora a pieno servizio di Sella.
Nel finale poi ci sono stati diversi timidi tentativi di scongiurare un arrivo in volata ma un ottimo Damiano Cunego è sempre riuscito a chiudere abbastanza agevolmente. Dopo un ultimo allungo di Rujano l'Androni ha provato a tirare la volata ad Emanuele Sella, leader designato del giorno, ma contro un Damiano Cunego così oggi si poteva fare poco: sul lungo rettilineo in leggera salita di Via Venti Settembre Damiano non si è lasciato sorprendere e ha aspettato gli ultimi 150 metri per rilasciare sui pedali tutto la sua forza che gli ha permesso di aggiudicarsi lo sprint con un bel margine. Alla fine Emanuele Sella è rimasto un secondo posto che come piazzamento sarebbe ottimo (considerando che è stato in ritiro con tutta la squadra al Sestrire fino a venerdì e che ci tornerà già da domani) ma forse c'è qualche rimpiato per quell'incredibile superiorità numerica che forse poteva essere sfruttata meglio. Terzo posto per una vecchia conoscenza del ciclismo italiano, quel Luis Felipe Laverde che ora milita nella Colombia es Pasión (oggi sulla Bocchetta s'è ben comportanto anche Pantano, vicino ad agganciare i migliori) e che in passato ha vinto due tappe al Giro d'Italia ed è stato quarto all'Appennino proprio nel 2004. Jackson Rodríguez, Pasquale Muto, José Rujano e Alessandro De Marchi hanno completato nell'ordine le prime sette posizioni.
Il gruppo è arrivato al traguardo con un ritardo di 1'55" ed è stato regolato in volata da Giovanni Visconti che su questo stesso rettilineo aveva vinto il suo primo campionato italiano tra i professionisti: il corridore della Farnese Vini era uno degli uomini più attesi ma dopo la trasferta in Belgio per il GP Cerami è stato colpito da un leggero mal di gola che gli ha impedito di rendere al meglio; domenica anche lui è atteso da una prova molto importante all'Amstel. Amstel Gol Race che, come detto, è anche nei sogni di Damiano Cunego ed il corridore freddo e con un'ottima gamba visto oggi potrebbe dare gioie al movimento italiano: probabilmente lui stesso sa che ci sono diversi corridori che lo precedono nella lista dei favoriti ma non è detto che questo sia per forza un male, specie se la condizione c'è. Un'ultima considerazione, invece, va fatto sul Giro dell'Appennino che continua a saltare da una data all'altra non riuscendo però a smarcarsi da altri appuntamenti più prestigiosi: oggi la corsa dell'US Pontedecimo, con questo finale nel cuore della città di Genova, ha trovato una grandissima risposta da parte del pubblico e chissà che non sia proprio questo il punto da cui ripartire per il futuro.