Giro delle Fiandre U23 2011: Un raggio di sole chiamato Puccio - Salvatore riporta in Italia la corsa fiamminga
- Ronde van Vlaanderen Beloften 2011
- Team Hopplà - Truck Italia - Mavo Infissi - Valdarno Project [Dilettanti] 2011
- Andris Smirnovs
- Andzs Flaksis
- David Boily
- Erick Rowsell
- Gyung Gu Jang
- Kristian Sbaragli
- Mathieu Teychenne
- Matteo Trentin
- Mattia Barabesi
- Salvatore Puccio
- Toms Skujins
- Vegard Robinson Bugge
- Vegard Stake Laengen
- Pianeta giovani
Probabilmente neanche lui se l'aspettava. Magari sapeva di attraversare un momento di forma particolarmente propizio. Ma che riuscisse a far sua una corsa come il Giro delle Fiandre per Under 23, corsa tra l'altro particolarmente ostica per i colori azzurri (il solo Visconti nel 2004 riuscì a farla sua tra i nostri rappresentanti) testimonia come oggi Salvatore Puccio abbia fatto qualcosa di grande. Inizia quindi col botto la Coppa delle Nazioni per l'Italia e ribadisce una volta di più l'importanza per i nostri giovani del fare esperienza in corse di tale fattura e con una concorrenza più che qualificata, gettando così le basi per possibili soddisfazioni future in quel professionismo che tutti sognano (giusto per intenderci: Nick Nuyens, che solo una settimana fa a Meerbeke si è aggiudicato il Fiandre dei big, aveva già cominciato a respirare aria di muri e pavè tra gli Espoirs, per dirla alla francese, vincendo il Fiandre Under 23 nel 2002).
172 chilometri da percorrere con un circuito finale di 25 chilometri da affrontare per due tornate, con Steenbeekdries, Taaienberg ed Eikenberg come scogli da superare prima del traguardo. Il primo tentativo veramente degno di nota vede protagonisti sei atleti e subito si nota come tra gli azzurri ci sia volontà di far bene: si inserisce difatti nel tentativo Mattia Barabesi che con il britannico Rowsell, il messicano Aldape, il canadese Boily, il polacco Pawel e il coreano Gyung (in gara con la selezione mista dell'UCI) che si protrae fino ai 45 chilometri dalla conclusione dopo un aver raggiunto un vantaggio massimo di circa 3 minuti sul gruppo (ai sei aveva tentato di ricongiungersi anche il francese Teychenne-Coutet ma senza fortuna).
A questo punto inizia la bagarre con ripetuti tentativi di allungo: uno di questi vede protagonista il norvegese Laengen che guadagna subito un buon margine. Alle sue spalle però non regna la passività ed è proprio Matteo Trentin (selezionato all'ultimo momento in sostituzione dell'indisposto Andrea Fedi) ad andare concretamente in caccia del battistrada; l'azione del portacolori del Team Brilla Bike è notevole e sull'Eikenberg porta ad un'ulteriore scrematura, visto che sono solo in 5 coloro che riescono a riportarsi su di lui: il nostro Salvatore Puccio, ancora il francese Teychenne-Coutet, l'altro norvegese Bugge e la coppia lettone formata da Skujins e Flaksis ed il sestetto appena costituito raggiunge Laengen proprio in prossimità dello scollinamento, con il gruppo a dover colmare un gap ormai divenuto importante, nell'ordine dei 50 secondi. La situazione tattica a questo punto si fa particolarmente interessante con Italia, Lettonia e Norvegia tutte con 2 atleti nel drappello dei battistrada, ragion per cui appare improbabile pensare che tutti attendano di giocarsi le proprie chanche in volata. Chi ha subito questa felice intuizione è Puccio, che in uno sprint avrebbe ben poche possibilità di prevalere e che quindi decide di tentare il tutto per tutto con uno scatto deciso. Al traguardo mancano 9 chilometri e da dietro nessuno reagisce (con Trentin a fare buona guardia), cosicchè il vantaggio sale subito nell'ordine dei 15 secondi. I chilometri divengono sempre meno ed il vantaggio del corridore umbro si approssima ormai sui 20 secondi, togliendo così sempre più speranze al gruppo inseguitore di ricompattare nuovamente la situazione. Così è: il vantaggio resta stabile e Puccio può presentarsi così in perfetta solitudine sul traguardo mentre a 18" i lettoni Skuijns e Flaksis conquistano la seconda e la terza piazza (a testimonianza di un buon feeling trovato dal piccolo paese baltico nelle ultime stagioni, come testimonia il successo ottenuto da Smukulis nel 2008). Un bravissimo Matteo Trentin, che anche in virtù delle sue doti di crossista non può che trovarsi a suo agio su determinati percorsi, conclude in 5a posizione, preceduto dal francese Teychenne-Coutet ma davanti ai norvegesi Bugge e Laengen mentre l'altro lettone Smirnovs si aggiudica l'ottava piazza regolando il primo gruppo inseguitore a 45".
Finisce così nel migliore dei modi uno splendido pomeriggio per i colori azzurri e in special modo per il Team Hopplà, squadra più rappresentata in questo primo appuntamento in Coppa delle Nazioni. La seconda prova della challenge sarà in programma mercoledì 13 in Francia con La Côte Picarde mentre, in virtù della prestazione odierna offerta dai nostri cresce sempre più l'attesa per il Giro di Toscana (quarta prova della Coppa delle Nazioni, preceduta dallo ZLM Tour) che prenderà il via il prossimo 19 aprile.