Vuelta al País Vasco 2011: C'è un Muro? Vince El Purito - Rodríguez su Sánchez e Klöden. 6° Cunego
- Vuelta Ciclista al País Vasco 2011
- Euskaltel - Euskadi 2011
- Katusha Team 2011
- Team RadioShack 2011
- Andreas Klöden
- Andy Schleck
- Bram Tankink
- Christian Vande Velde
- Christopher Horner
- Damiano Cunego
- Danilo Di Luca
- Fränk Schleck
- Ivan Basso
- Ivan Rovny
- Jens Voigt
- Joaquim Rodríguez Oliver
- Mathieu Perget
- Maxime Monfort
- Robert Gesink
- Ryder Hesjedal
- Samuel Sánchez González
- Wouter Poels
- Ángel Madrazo Ruiz
- Uomini
Un po' a sorpresa, visti i protagonisti arrivati a giocarsi il successo di tappa, è il "Purito" Joaquim Rodríguez a vincere a Zumarraga la frazione inaugurale del Giro dei Paesi Baschi e vestire la maglia di leader. Lo spagnolo della Katusha ha battuto in un arrivo a quattro il connazionale campione olimpico Samuel Sánchez e la coppia della RadioShack composta da Klöden e Horner, gruppetto che si è formato dopo lo scollinamento dell'Alto de l'Antigua, un vero e proprio "muro" (pendenze che sfiorano il 10%) che è terminato a poco più di 2 km dal traguardo.
La tappa è vissuta tutto il giorno sulla fuga di Tankink, Rovny e Perget, ripresi a 15 km dall'arrivo sull'Alto de Gabiria dopo aver toccato un vantaggio massimo di 7'50" al km 30 e dopo un paio di defezioni (Perget che si stacca lungo la seconda discesa dall'Alto de Gabiria, Tankink che si avvantaggia ai meno 37 e poi viene raggiunto di nuovo prima da Rovny - ai meno 34 - e poi da Perget - ai meno 32) che ne hanno minato per alcuni tratti la collaborazione, condizione necessaria per la buona riuscita di ogni azione promossa da lontano (e questa lo era, visto che è stata promossa al km 15).
La Rabobank di Gesink e LL Sánchez e la RadioShack di Horner e Klöden (più Leipheimer) si sono così tolte di dosso il peso di collaborare in testa al gruppo per ricucire sui fuggitivi, e difatti è toccato all'Euskaltel di Samuel Sánchez impegnarsi in questo fondamentale, mentre nel frattempo la Movistar perdeva Madrazo, che cadeva lungo la discesa dall'Alto de Elosua e doveva così dire addio - anche se in ospedale non gli è stata riscontrata alcuna frattura - al Giro dei Paesi Baschi dopo appena 80 km di gara.
Dopo il cartello dei 40 km all'arrivo sono state Leopard e Garmin a dar manforte in testa al plotone all'Euskaltel, con Egoi Martínez, Christian Vande Velde e Jens Voigt a fungere da paladini delle proprie compagini. Il vantaggio dei tre davanti calava, ovviamente (5'20" ai meno 60, 4'04" ai meno 50, 1'33" ai meno 20), col ricongiungimento che avveniva a circa 15 km dalla conclusione, ai piedi del secondo passaggio sull'Alto de Gabiria.
La Leopard Trek sembrava voler fare le cose sul serio, visto il dispiegamento di uomini ed energie sul percorso: un trenino con Fuglsang, Monfort, Andy Schleck e Fränk Schleck si metteva in moto ai meno 6 km dal traguardo, col belga a fare bella mostra di sé in testa al gruppo fino ai meno 3.6. Andy Schleck ha provato ad accelerare, ma Fränk non ha sembrato gradire. Così è stato il giovane olandese Poels a prendere le redini del gioco ed allungare in compagnia del vincitore uscente Horner. Lo statunitense è sembrato in palla, ma non ha fatto i conti col ritorno di Joaquim Rodríguez e Samuel Sánchez, che evidentemente conoscevano bene le pendenze e la morfologia dell'Alto de Antigua e si sono mossi con i tempi giusti.
Sull'ultimo Gpm di giornata è passato dunque in testa JRO, con Horner e SSG alle calcagna, Klöden leggermente più staccato e Cunego a 9 secondi, mentre tanti atleti - da Daniel Martin a Pinotti, da Santaromita a Karpets - sono stati costretti addirittura a mettere piede a terra, presumiamo per via di qualche rallentamento dovuto a salti di catena e problemi meccanici (ed anche a qualche infelice scelta di rapporti sul cambio).
Ai meno 1.5 km Klöden ha raggiunto i tre in testa alla corsa e Horner si è messo in testa per cercare di regalare al tedesco un nuovo successo in uno sprint ristretto dopo quello ottenuto alla Parigi-Nizza. Sánchez e Rodríguez però non hanno abboccato ed hanno iniziato a battagliare ai 500 metri per prendere in testa l'ultima curva ai 180 metri.
La lotta è stata vinta dal Purito, che si è trovato lanciato verso la vittoria di tappa, che s'è dovuto comunque sudare visto il ritorno dell'asturiano che gli ha ricacciato l'urlo e l'esultanza in gola in attesa del fotofinish che ha dato lo stesso ragione al capitano della Katusha. Al terzo posto Klöden, mentre Horner paga anche 1" di distacco negli ultimi metri. Hesjedal, Cunego, David López, Gesink, Di Luca e Tondo hanno chiuso nell'ordine a 6", poi Intxausti a 9 e un gruppetto con Kolobnev, Poels, Basso e gli Schleck a 18.
Tra i ritardatari, segnaliamo la coppia AG2R composta da Nocentini e Péraud a 1'38", Rogers a 9'19", Tony Martin a 9'55" e Leipheimer - di rientro dopo i problemi fisici patiti al Giro di Catalogna - addirittura 129esimo a 15'07". Come a dire che per tanti il Giro dei Paesi Baschi è già ampiamente compromesso, se non concluso, per quanto riguarda le ambizioni di classifica, che comunque già domani patirà probabilmente un nuovo scossone visto l'arrivo di Leukenberri posto solo dopo 3 km dallo scollinamento dal Gpm di 1a categoria dell'Alto de Azpiroz.