Trofeo Binda-Cittiglio 2011: Emma, una corsa monoPooleyzzata - Imponente cavalcata solitaria dell'inglese
- TROFEO ALFREDO BINDA - COMUNE DI CITTIGLIO WE 2011
- Garmin - Cervélo [Donne] 2011
- Annemiek Van Vleuten
- Christel Ferrier-Bruneau
- Elena Berlato
- Elisa Longo Borghini
- Emma Johansson
- Emma Pooley
- Irina Molicheva
- Loes Gunnewijk
- Martine Bras
- Pauline Ferrand-Prévot
- Ruth Corset
- Sharon Laws
- Shelley Olds
- Ciclismo femminile
Dal nostro inviato a Cittiglio
Come in una cronometro, specialità di cui è iridata. Lo aveva provato insieme alla compagna Noemi Cantele, il tracciato del Trofeo Binda. Avrebbe voluto farlo vincere alla varesina «come era nei piani iniziali della squadra». Ha prevalso, dominato, lei, Emma Pooley, nel giorno in cui, assente la dominatrice di due edizioni, Marianne Vos, tutti si aspettavano un'altra Emma a braccia alzate, la svedese Johansson. Se non c'è Vos c'è Pooley, quel che è certo è che Cittiglio offre sempre firme di grandi Campionessse. Aveva già vinto qui, la Pooley, nel 2008, ancora un arrivo in solitaria. Era la prima volta del Trofeo Binda in Coppa del Mondo, allora. Due anni di regno di Marianne, quindi è bastato che l'olandese spostasse il suo obiettivo verso i Mondiali su Pista, centrando proprio ieri l'oro nello Scratch, per dare nuovamente spazio alla Pooley.
Si prende il via sotto una leggera pioggia. Le atlete sono infastidite dall'umidità e la tensione pre-gara si taglia con il coltello. Emma Pooley sembra serena, sa quel che dovrà fare. Arrivato a Luino il gruppo è ancora compatto e si ritorna dal lago ai monti: inizia la Grantola, prima salita di giornata. È la russa Irina Molicheva a transitare per prima al Gpm e la Garmin-Cervélo inizia a rendere la corsa dura. Sharon Laws scappa via ma il gruppo non le concede molta libertà. La britannica non si scompone e attacca nuovamente, questa volta insieme alla russa Olga Zabelinskaya, che qui dodici mesi fa fece faville. Le due vengono riprese ed al primo transito da Orino è sempre la Diadora-Pasta Zara a fare l'andatura, proprio con la Zabelinkaya a tirare. Oggi Manel Lacambra ha puntato forte su Shelley Olds. Già vittoriosa al Costa Etrusca una settimana fa, la statunitense tiene bene in salita ed ha un ottimo spunto veloce. Le possibilità di vittoria non sono remote, infatti terminerà al quinto posto.
Mai fare i conti senza la Pooley, specie se la Campionessa Britannica è in forma. Al primo passaggio dal traguardo di Cittiglio Emma ha già allungato sul gruppo delle migliori, che segue a 26". Nicole Cooke si ritira, per lei una giornata no quella odierna. Entrati nell'anello comprendente la salita di Orino (da ripetere quattro volte) il vantaggio della Pooley sale vertiginosamente. Al passaggio al Gpm il gruppo ha un ritardo di ben 2'. Sono la Stevens e la Olds a cercare di dare una scossa al plotone, che ora vanta 33 unità, mentre la Johansson cerca di riportarsi sotto. Lo capisce bene, la Campionessa dell'Hitec, che l'occasione è persa, o quasi.
Al secondo passaggio da Cittiglio Emma Pooley scatta, rilancia, sempre in piedi o quasi, concentrata al massimo. Il suo vantaggio è di 2'21" ed al Gpm di Orino si aggirerà intorno ai tre minuti. Dietro il gruppo delle trentatrè s'è sgretolato. Blaak è sempre in testa, le nostre Berlato e Longo Borghini (per la giovane di Ornavasso una venticinquesima piazza finale che non può che far ben sperare) si fanno vedere e, tra le esperte Olds, Johansson e Guderzo, fa capolino una bionda treccia. Spunta da un caschetto con su scritto "France", si tratta di Pauline Ferrand Prevot, diciannovenne già plurivittoriosa tra Mountain Bike, strada e ciclocross.
Oggi è al debutto nelle gare con le colleghe "grandi" e sembra che corra tra loro da una vita. «Per me si tratta di una gara corsa bene. Ero all'esordio in Coppa del Mondo, penso che questa mia prova sia buona», dirà Pauline a fine gara ai nostri microfoni. Diciannove anni, prima gara tra le big, sempre nel gruppo delle migliori fino alla fine: tanti pregi, tra cui la modestia, caratterizzano questa francesina, annunciata come una nuova Marianne Vos. Se questi sono i presupposti...
Trascorrono i chilometri e la Pooley è sempre davanti a disputare la sua personale cronometro. Quando la strada sale verso Orino il suo vantaggio aumenta, quando si scende verso Cittiglio non diminuisce ma si ridimensiona. Il vantaggio massimo è di 3' al km 77, ma la certezza della sua vittoria non verrà mai messa in dubbio. All'ultimo giro Pooley ha 2'11" sul gruppo inseguitore, nella cui testa vediamo una Berlato scatenata.
L'ultima ascesa di Orino regala qualche scintilla. Non tanto là davanti, dove la Pooley prosegue regolare con la sua forsennata andatura, quanto dietro. Escono infatti dal gruppo inseguitore Christel Ferrier Bruneau, seguita da Loes Gunnewick e Ruth Corset. Le tre provano ad inseguire l'asso della Garmin-Cervélo ma si arrendono al ritorno del gruppetto. Pooley trionfa a braccia alzate, ha tutto il tempo per esultare. Provata, provatissima subito dopo il traguardo, ma pronta ad accogliere con un caldo abbraccio l'amica e compagna Noemi Cantele.
La volata ristretta va ad un'altra Emma, Johansson, che bissa il secondo posto ottenuto nel 2010. Al terzo posto Annemiek Van Vleuten conquista un podio non da molti pronosticato alla vigilia. Seguono Bras, Olds e Blaak (potrebbe essere un anno decisivo per lei). Migliore delle italiane Elena Berlato, giunta dodicesima, mentre l'altra ragazza della Top Girls, Elisa Longo Borghini, conquista il suo primo punticino in Coppa del Mondo.
«Mi sono allenata molto bene al sole di Perth quest'inverno - dirà a fine gara Emma Pooley - e sono contenta di questa vittoria. Ho concluso l'anno scorso con la vittoria a Plouay ed ho vinto il Mondiale a cronometro. Ricominciare da qui, da una vittoria a Cittiglio, è senz'altro il massimo per me». Non correrà domenica prossima al Giro delle Fiandre («muri e pavè non mi piacciono molto») ma per ora si gode la sua leadership di Coppa.
Leadership rafforzata da una gara condotta in maniera egregia, gestita assai diligentemente, conquistata con la forza di un leone, sebbene la britannica sia uno scricciolo. Cittiglio, nonostante il meteo poco propenso ad accogliere pubblico, s'è oggi trasformato in un teatro. Il monologo, naturalmente, è firmato Pooley.