Gand-Wevelgem 2011: La squadra chiama, Boonen risponde - Tom batte Bennati. Bell'attacco di Sagan
- Gent - Wevelgem 2011
- BMC Racing Team 2011
- HTC - Highroad 2011
- Liquigas - Cannondale 2011
- Omega Pharma - Lotto 2011
- Quickstep Cycling Team 2011
- Saxo Bank SunGard 2011
- Team Europcar 2011
- Vacansoleil - DCM Pro Cycling Team 2011
- Albert Timmer
- Alessandro Ballan
- André Greipel
- Baden Cooke
- Bernhard Eisel
- Borut Bozic
- Bram Schmitz
- Christopher Sutton
- Daniele Bennati
- Filippo Pozzato
- Francisco José Ventoso Alberdi
- Geoffroy Lequatre
- George Hincapie
- Gert Steegmans
- Greg Van Avermaet
- Ian Stannard
- Jelle Wallays
- Jeremy Hunt
- Juan Antonio Flecha Giannoni
- Kristijan Koren
- Maarten Tjallingii
- Maciej Bodnar
- Mathew Hayman
- Matthew Harley Goss
- Maxim Iglinskiy
- Nick Nuyens
- Peter Sagan
- Philippe Gilbert
- Romain Zingle
- Simon Spilak
- Steven Van Vooren
- Sylvain Chavanel
- Thomas Voeckler
- Thor Hushovd
- Tom Boonen
- Tyler Farrar
- Uomini
Per Tom Boonen e la Quickstep stava per diventare un'ossessione: ma la vittoria di Wevelgem fa tornare il sorriso sul belga di Mol, che sicuramente ieri si sarà preoccupato dal vedere in tv Cancellara nel GP di Harelbeke, ma che oggi ha risposto da par suo al principale rivale in ottica Settimana Santa (nel senso ciclistico di Fiandre+Roubaix).
La gara, per velocisti o forse no (il percorso è più duro di qualche anno fa), vede la classica fuga del giorno, tutta nel segno di un grande attaccante chiamato Thomas Voeckler, il quale non si spaventa certo di partire presto con quattro compagni d'avventura (Schmitz, Zingle, Timmer e Van Vooren), e di martellarli uno per uno sui muri, nella parte di percorso tra i -80 e i -40 km al traguardo: il problema per T-Blanc è che nel frattempo in gruppo si scatena la bagarre, e così subito dopo l'ultimo passaggio sul Monteberg il francese viene ripreso dal grosso del gruppo.
Fino a lì non avevano fatto la differenza le azioni tentate da Gilbert (forcing sul primo Kemmelberg, a -59), e da Hayman con Hincapie e Cooke sulla successiva discesa (sui tre poi rientrano Lequatre, Hushovd, poi Steegmans con Wallays, poi Iglinskiy, poi tutto il gruppo). Né l'avevano fatta le cadute-forature-problemi meccanici di Boonen, Cavendish, Gilbert, tutti alle prese con qualche guaietto tra i -76 e i -43, ma tutti e tre bravi a rientrare senza grossi problemi.
Dopo un estemporaneo tentativo a due di Bozic e Tjallingii proprio mentre Gilbert rientrava dalla sua foratura, è Peter Sagan a rompere gli indugi al secondo passaggio sul Kemmelberg: lo slovacco forza in testa al gruppo, provando a fare un po' di selezione (o quantomeno a indurire le gambe a qualche gregario dei suoi rivali). Che in casa Liquigas ci sia un disegno, lo si capisce anche dall'azione promossa da Koren (con Spilak ad agganciarsi) ai -38, ma la Quickstep lavora per ricucire, nella speranza di una volata che arrida a Boonen.
Il Monteberg, mentre - come dicevamo - Voeckler è agli sgoccioli, vede Nuyens provare un attacco con Van Avermaet, ma è subito dopo la fine della "fase dei muri" che la corsa prende una piega praticamente definitiva: lo scalpitante Sagan visto sul Kemmelberg riesce a trovare l'evasione, con un grande aiuto del compagno Bodnar, e con Stannard e Chavanel bravissimi a fiutare la pista. Il quartetto parte quasi in sordina ai -32, ma a 26 km dal traguardo il gruppo si accorge che un margine di 42" lasciato a quei corridori potrebbe essere decisivo.
Voeckler, bontà sua, dà una mano agli HTC (Eisel, vincitore nel 2010, a sua volta tira in prima persona per Cavendish), ma solo quando anche la Omega Pharma, la Saxo Bank e la Vacansoleil si mettono a collaborare, viene limato qualcosa al distacco del plotone: ai 20 km il margine scende a 32", ma l'imprevisto è sempre dietro l'angolo, e si abbatte su Cavendish, a cui non ne va davvero una giusta: una caduta in fondo al gruppo dei migliori lo coinvolge (tamponato da Ventoso, nell'occasione giù anche Sutton e Hunt), e per Mark praticamente la Gand finisce così: abbandonato dall'HTC, che nel frangente decide di continuare a lavorare per Eisel e Renshaw.
Oscillante il vantaggio dei quattro battistrada tra i 25 e i 30", Philippe Gilbert decide di far da sé quando mancano 15 km alla conclusione: il vallone emerge prepotentemente ma il gruppo non lo molla. Il corridore della Omega Pharma, tuttavia, sceglie di restare davanti a tirare per Greipel. La trenata del fuoriclasse belga sortisce qualche effetto, se è vero che il vantaggio di Sagan e compagni scende per la prima volta sotto i 20". Ma appena Philippe si fa da parte, i quattro riprendono fiato.
L'inseguimento è comunque entusiasmante: Sagan, Bodnar, Stannard e Chavanel danno fondo a tutto quello che hanno, ma dietro iniziano a diventare troppi gli uomini che si danno il cambio a tirare in testa al gruppo (e Voeckler continua a non saltare un turno!), sicché l'impresa degli attaccanti assume i contorni dell'utopia; tantopiù che Chavanel, con Boonen ormai vicino, smette di collaborare, complicando non poco le cose per i suoi compagni di fuga. Bodnar esaurisce ogni energia e si stacca ai 4 km, quando il margine è di appena 7".
Ma il fatto che i Liquigas davanti non siano più in superiorità numerica, ridà gambe a Chavanel, che torna a collaborare. A poco più di 2 km dalla fine, col gruppo comunque incombente, prova il contropiede Stannard. Ai 700 metri vengono ripresi Sagan e Chavanel, e allora può partire la volata.
Stannard viene ripreso proprio a sprint in corso, ed è Tom Boonen a chiudere sul britannico e a non smettere più di pedalare, esplodendo finalmente in tutta la sua potenza, e vincendo la sua seconda Gand-Wevelgem; dando così un sospiratissimo successo pesante alla sua Quickstep.
Tom riesce a tenersi dietro un pur impegnato Bennati, a cui non riesce di completare la rimonta, e poi Farrar, Greipel e tutti gli altri. L'ultima immagine della Gand è quella di un fotografo che, dopo il traguardo, fa cadere Offredo e Duque. Niente di grave per i due, e a tutti gli altri appuntamento alle prossime corse fiamminghe, a partire dalla Tre Giorni di La Panne, tra martedì e giovedì.